Libri antichi e moderni

Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1783

indirizzato al Marchese Cavalcanti, riguardante l’incarico dell’Avvocato Fiscale Don Domenico Potenza di sostenere gli interessi del Real Fondo de Lucri come un ramo della Reale Azienda come già praticato dal suo predecessore Don Giuseppe Caravita.

Libri antichi e moderni

Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1784

indirizzato a Don Nilo Malena, Presidente Straordinario Interino del Tribunale di Ammiragliato e Consolato, riguardante la richiesta di Don Francesco Frascolla Avvocato dei Poveri di rimettere in libertà Gennaro, Raimondo, Pasquale e Paolo Minutolo, Antonio Cigliano, Salvatore e Alessandro Scognamiglio detenuti per la rissa accaduta in S. Lucia a Mare con Giovanni Lepore Guardiano della Gabella del Pesce.

Libri antichi e moderni

Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1786

indirizzato a Don Nicola Vivenzio [già giudice della Gran Corte della Vicaria e presidente della Camera della Sommaria], riguardante l’esecuzione dell’arresto sui Bastimenti Mercantili di Real Bandiera ancorati nei porti esteri e sui Bastimenti Mercantili di estera Bandiera ancorati nei Porti dei Reali Domini. Tale disposizione è specificata per il caso di Giuseppe Toscano, alias “lo Banchiero” imputato dell’omicidio di Vincenzo Bosco su ricorso della vedova Rosa Ferrelli.

Libri antichi e moderni

Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1788

indirizzato a Don Antonio Roxas, riguardante la causa tra la Sopraintendenza del Regal Fondo di Lucri e il Regal Convento del Carmine Maggiore nella Capitale sulla pertinenza della Piazza esistente avanti la Chiesa del Regal Convento.

Libri antichi e moderni

Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1784

indirizzato al Marchese Cavalcanti, riguardante lo scioglimento, la “reddizione” dei conti della Società Letteraria Tipografica a cura del consigliere Celani su decisione di Don Giuseppe Galante, Don Francesco Patini e Don Gennaro Ferraro della Real Camera.

Libri antichi e moderni

Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1780

indirizzato al Marchese Fuscaldi, riguardante l’esecuzione dei provvedimenti giudiziari presso le case degli Ufficiali Militari, i quali pretendono di resistere ad essi.

Libri antichi e moderni

Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1784

indirizzato a Don Felice Mazzocchi, riguardante le cautele da proporsi per evitare la diffusione della Tisi polmonare come il divieto di incendio delle robe, di trattenersi nelle stanze degli Etici, l’utilizzo dei loro utensili.

Libri antichi e moderni

Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1784

indirizzato a Don Nicola Vivenzio [già giudice della Gran Corte della Vicaria e presidente della Camera della Sommaria], riguardante le controversie civili o criminali occorse tra i marinai e persone addette all’Arte del Mare. Tali controversie dovranno essere trattate dal Tribunale di Ammiragliato e Consolato.

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Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1787

indirizzato al Marchese Cavalcanti riguardante il permesso di avere una o due vacche senza essere obbligati a nessun peso. Tale sgravio fiscale avrebbe dovuto giovare ai contadini poveri e incoraggiarli ad accrescere la loro industria.

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Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1783

indirizzato al Marchese Cito [Presidente della Camera della Vicaria], riguardante la proposta del Tribunale della Fortificazione di riedificare ed effettuare la vendita del Patrimonio delle case onde evitare il deterioramento e la puntellatura delle stesse con gran pericolo per il popolo.

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Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1785

indirizzato a D. Filippo Mazzocchi, riguardante l’applicazione della quarantena alle navi provenienti da Tunisi, dalla Sardegna, da Marsiglia, da Livorno per prevenire la diffusione della peste che “fa strage” nella città di Tunisi.

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Regale Dispaccio Di Ferdinando Iv Di Borbone 1787

indirizzato a Don Nicola Vivenzio [già giudice della Gran Corte della Vicaria e presidente della Camera della Sommaria], riguardante l’arresto in flagranza di reato dei marinai Antonio De Simone, Michele Castellana, Michele Melone, Gesuè Parascandalo e il facchino Giuseppe Morra mentre rubavano “certo legname campece in un magazzino della Dogana”.