Bozzetto orig. a china bruna e acquerello mm.190x420 su cartoncino di mm. 300x560. Non firmato ma certamente attribuibilie all'illustratore Roberto Innocenti. Innocenti, autodidatta, lascia la scuola a 13 anni per aiutare la famiglia lavorando in un'acciaieria. A 19 anni va a Padova iniziando a lavorare nel cinema di azione per poi dedicarsi prevalentemente alla grafica pubblicitaria. Comincia ad illustrare libri. Nel 1978, collabora con Seymour Reit alle illustrazioni di due libri: All Kinds of Trains (Golden Look-Look Book) e Sails Rails and Wings. Nel 1979 illustra finalmente il suo primo libro 1905: Bagliori a Oriente. Nel 1982, con il fotografo Carlo Cenini l'artista multimediale Alessandro Borsetti Venier, costituisce la ditta di design 'Compagnia di Roma: libri droghe poveri e altre idee'. Nel 1983 avviene l'incontro fondamentale con l'illustratore svizzero Etienne Delessert che gli commissiona le illustrazioni per la fiaba di Cenerentola. Durante lo stesso incontro Innocenti mostra a Delessert le prime quattro tavole di Rosa Bianca, che sar‡ pubblicato nel 1985 negli Stati Uniti e in vari Paesi d'Europa, e In Italia soltanto nel 1990. Tra il 1985 e il 1987 lavora per la rivista Time Life alla serie di libri illustrati The Enchanted World. Tra il 1988 ed il 1996 escono, pubblicati dall'editore statunitense Creative Editions, alcuni dei suoi capolavori: Le avventure di Pinocchio (1991), Un Canto di Natale (1990), Schiaccianoci (1996), L'ultima spiaggia (2002) e La storia di Erika (2003). Nel 2010 escono 'Casa del Tempo', con testo di Roberto Piumini, e 'Fienili'. Nel 2012 Ë stata pubblicata la sua rivisitazione di un altro classico: Cappuccetto rosso. Una fiaba moderna. Sempre nel 2012 la casa editrice Prçncipi & Princçpi ha pubblicato, con le illustrazioni di Innocenti, L'Isola del Tesoro di Robert Louis Stevenson. Quadri contemporanei: sono state definite cosç, da Marco Magnani, le illustrazioni di Roberto Innocenti, in grado di conciliare modernit‡ e tradizione, sistemi classici di rappresentazione e nuovi approcci alla visione, in un delicato connubio tecnico che diventa sigla identificativa di un grande artista dei nostri giorni. Il lettore (o l'osservatore), si trova di fronte a una linea interpretativa ben precisa, verificando Æla possibilit‡ cioË che certi bisogni, certe funzioni siano rispettati, senza per questo tornare al passatoØ (M. Magnani, Quadri contemporanei, 1993).Tuttavia, sfogliando i libri creati dal pennino di Innocenti, emerge subito come la definizione di 'contemporaneo' non si possa limitare all'aspetto tecnico, ma debba necessariamente coinvolgere la personalit‡ dell'artista in tutta la sua complessit‡: basta pensare che Ë stato tra i primi ad affrontare il tema della Shoah in un racconto per immagini destinato a bambini e ragazzi (ma anche adulti in realt‡) nel 1985 (Rosa Bianca), oppure a tradurre il tema del non-luogo e del degrado degli spazi abitativi nei visionari Casa del Tempo (2009) e Cappuccetto Rosso (2012). Nel primo viene narrata la storia di una casa di campagna toscana e dei suoi mutamenti da centro e fulcro socio-familiare fino alla sua spersonalizzazione in moderna abitazione di lusso, mentre nel secondo la storia di Cappuccetto Rosso viene ambientata in una grande citt‡ degli anni Duemila. ‘ una Æscrittura civileØ, secondo la definizione di Paola Pallottino (P. Pallottino, Nelle figure invece mi ci trovo. La scrittura civile di Roberto Innocenti, 2012),in dialogo con la contemporaneit‡, e che richiama alla mente le definizioni di Claudio Parmiggiani e Marc AugÈ, che invitano a distinguere, da due punti di vista diversi eppure complementari, tra 'estemporaneo' e 'contemporaneo', tra effimero e capacit‡ di rielaborare una storia stratificata in un impegno attuale. Secondo tale ottica, il corpus illustrativo di Innocenti si colloca dunque pienamente, nel senso pi˘ alto, sulla scena contemporanea internazionale, da un lato confrontandosi con alcune delle principali tematiche storiche, e dall'altro attivando un sottile dialogo storico-critico con la fotografia (principalmente) e la pittura. Adottando un'ottica necessariamente interdisciplinare (daGeorges Didi-Huberman a Jean-Luc Nancy, da Marc AugÈ a Giorgio Agamben, ma anche fotografi come Gabriele Basilico e Ferdinando Scianna), nel saggio introduttivo Ë privilegiata l'analisi di alcuni libri particolarmente significativi (tralasciandone altri per quanto interessanti), dividendo l'approfondimento in due macro aree: la rappresentazione dell'irrappresentabile (o, se si preferisce, 'immaginare l'inimmaginabile') e l'esplorazione della citt‡ contemporanea.