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Stampe

VALLARDI Pietro & Giuseppe

Viaggio da Firenze a Roma e da Roma a Fano

1833

100,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1833
Luogo di stampa
Milano
Formato
320 X 225
Incisori
VALLARDI Pietro & Giuseppe

Descrizione

Carta itineraria tratta dalla celebre guida Itinéraire d'Italie di Giuseppe Vallardi, stampata a Milano nel 1833. “Siamo alla XXI edizione milanese dell'Itinéraire d'Italie che esce dai torchi di Vallardi, e la concorrenza con Artaria si assapora anche dal formato delle carte, e dal consistente numero delle pagine, dei rispettivi testi, che mantengono comunque una buona maneggevolezza. Scorrendoli in fretta, i due esemplari sembrano uno la copia dell'altro, ma osservandoli con un po' più d'attenzione ci si accorge che quello del Vallardi risulta tagliato un po' più a sud, trascurando la Romagna e privilegiando l'allungamento della costa tirrenica a scapito di quella adriatica. Il titolo è in italiano, ma la guida che lo contiene è in francese, termini esattamente rovesciati in quella di Artaria. Le caratteristiche oro-idrografiche delle due carte, la loro rappresentazione toponomastica, i tracciati viari riportati sono molto simili e connotativi di una buona precisione. Questa XXI edizione milanese si presenta adorna di sedici carte topografiche, due in più dell'edizione precedente, ma come quella inserisce il percorso Milano-Parigi per il Sempione o il Moncenisio, quello da Milano a Vienna per Pontebba, o per Trento e Salisburgo, l'itinerario per Monaco, passando per Innsbruck, lo Spluga e lo Stelvio e infine il lungo tratto Venezia, Trieste, Istria e Dalmazia fino al Cattaro. Ben aggiornato risulta il pacchetto delle informazioni preliminari: tariffe in vigore, costo dei cavalli di posta nei diversi Stati, orari nei vari giorni della settimana e a seconda dei percorsi, valore dei cambi monetari, e persino tipologia delle vetture: Cabriolet, di solito a due ruote, può portare fino a quattro persone, nella versione tedesca, munita di tettuccio a soffietto, anche se di norma viaggia con due; Limonière, monta quattro ruote, è per quattro persone e può avere uno strapuntino sulla parte anteriore; Berline, è la vettura più grande, ha una capienza fino a sei posti, necessita di quattro o sei cavalli e due postiglioni. Insomma, ogni nuova edizione si premura di aggiungere particolari utili per il viaggiatore, dettati anche dai cambiamenti delle norme e dei regolamenti doganali, che prima dell'Unità erano assai numerosi e impicciosi. Un raffronto sommario fra le guide di Vallardi e quelle di Artaria evidenzia una impostazione molto simile dei rispettivi manufatti, che hanno avuto il merito di precorrere quelli dei nostri giorni. Non a caso sarà il ramo editoriale di Antonio Vallardi ad aggiudicarsi l'esclusiva sulla stampa delle carte e delle guide turistiche realizzate dal Touring Club Italiano. Proviamo a vedere per sommi capi le tappe fondamentali di questo storico marchio, che inizia intorno alla metà del XVIII secolo ad opera di Francesco Cesare (1736-1799). La sua libreria fu uno dei luoghi più esclusivi della vita culturale milanese, dove si incontravano personaggi come Beccaria, Verri, Parini, Volta. I figli, Pietro e Giuseppe, avviarono sotto il nome "Fratelli Vallardi" la pubblicazione di libri, di stampe d'arte e dell'Itinerario d'Italia. Nel 1819 Giuseppe rimane unico proprietario e promuove un considerevole impulso dell'azienda, aprendo filiali a Parigi e a Londra. Grazie alla sede parigina il Louvre acquisisce la cosiddetta "Raccolta Vallardi" dei disegni leonardeschi e del Pisanello. La sua eredità viene raccolta dai figli di Pietro, Francesco (1809-1895) e Antonio (1813-1876), che da- ranno vita a due distinte case editrici, ciascuna con il nome proprio del titolare. Francesco, convinto patriota risorgimentale - parteciperà con il figlio alla spedizione in Sicilia del 1860-, orienta la sua produzione su grandi opere di cultura generale, in particolare di medicina e chirurgia, pubblicando l'Enciclopedia medica italiana (1888-1899). Il figlio Cecilio (1855-1933) amplia l'attività all'estero con grandi opere di storia, letteratura e scienze naturali, filoni che continueranno a essere seguiti an. Carta itineraria tratta dalla celebre guida Itinéraire d'Italie di Giuseppe Vallardi, stampata a Milano nel 1833. “Siamo alla XXI edizione milanese dell'Itinéraire d'Italie che esce dai torchi di Vallardi, e la concorrenza con Artaria si assapora anche dal formato delle carte, e dal consistente numero delle pagine, dei rispettivi testi, che mantengono comunque una buona maneggevolezza. Scorrendoli in fretta, i due esemplari sembrano uno la copia dell'altro, ma osservandoli con un po' più d'attenzione ci si accorge che quello del Vallardi risulta tagliato un po' più a sud, trascurando la Romagna e privilegiando l'allungamento della costa tirrenica a scapito di quella adriatica. Il titolo è in italiano, ma la guida che lo contiene è in francese, termini esattamente rovesciati in quella di Artaria. Le caratteristiche oro-idrografiche delle due carte, la loro rappresentazione toponomastica, i tracciati viari riportati sono molto simili e connotativi di una buona precisione. Questa XXI edizione milanese si presenta adorna di sedici carte topografiche, due in più dell'edizione precedente, ma come quella inserisce il percorso Milano-Parigi per il Sempione o il Moncenisio, quello da Milano a Vienna per Pontebba, o per Trento e Salisburgo, l'itinerario per Monaco, passando per Innsbruck, lo Spluga e lo Stelvio e infine il lungo tratto Venezia, Trieste, Istria e Dalmazia fino al Cattaro. Ben aggiornato risulta il pacchetto delle informazioni preliminari: tariffe in vigore, costo dei cavalli di posta nei diversi Stati, orari nei vari giorni della settimana e a seconda dei percorsi, valore dei cambi monetari, e persino tipologia delle vetture: Cabriolet, di solito a due ruote, può portare fino a quattro persone, nella versione tedesca, munita di tettuccio a soffietto, anche se di norma viaggia con due; Limonière, monta quattro ruote, è per quattro persone e può avere uno strapuntino sulla parte anteriore; Berline, è la vettura più grande, ha una capienza fino a sei posti, necessita di quattro o sei cavalli e due postiglioni. Insomma, ogni nuova edizione si premura di aggiungere particolari utili per il viaggiatore, dettati anche dai cambiamenti delle norme e dei regolamenti doganali, che prima dell'Unità erano assai numerosi e impicciosi. Un raffronto sommario fra le guide di Vallardi e quelle di Artaria evidenzia una impostazione molto simile dei rispettivi manufatti, che hanno avuto il merito di precorrere quelli dei nostri giorni. Non a caso sarà il ramo editoriale di Antonio Vallardi ad aggiudicarsi l'esclusiva sulla stampa delle carte e delle guide turistiche realizzate dal Touring Club Italiano. Proviamo a vedere per sommi capi le tappe fondamentali di questo storico marchio, che inizia intorno alla metà del XVIII secolo ad opera di Francesco Cesare (1736-1799). La sua libreria fu uno dei luoghi più esclusivi della vita culturale milanese, dove si incontravano personaggi come Beccaria, Verri, Parini, Volta. I figli, Pietro e Giuseppe, avviarono sotto il nome "Fratelli Vallardi" la pubblicazione di libri, di stampe d'arte e dell'Itinerario d'Italia. Nel 1819 Giuseppe rimane unico proprietario e promuove un considerevole impulso dell'azienda, aprendo filiali a Parigi e a Londra. Grazie alla sede parigina il Louvre acquisisce la cosiddetta "Raccolta Vallardi" dei disegni leonardeschi e del Pisanello. La sua eredità viene raccolta dai figli di Pietro, Francesco (1809-1895) e Antonio (1813-1876), che da- ranno vita a due distinte case editrici, ciascuna con il nome proprio del titolare. Francesco, convinto patriota risorgimentale - parteciperà con il figlio alla spedizione in Sicilia del 1860-, orienta la sua produzione su grandi opere di cultura generale, in particolare di medicina e chirurgia, pubblicando l'Enciclopedia medica italiana (1888-1899). Il figlio Cecilio (1855-1933) amplia l'attività all'estero con grandi opere di storia, letteratura e scienze naturali, filoni che continueranno a essere seguiti an. Cfr.
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