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Stampe

LAURO Giacomo

Toro Farnese

1615

250,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1615
Formato
237 X 180
Incisori
LAURO Giacomo

Descrizione

Acquaforte e bulino, 1615/30 circa, priva di firma ed indicazioni editoriali. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, in perfetto stato di conservazione. Anonima, rarissima, rappresentazione del gruppo scultoreo del Toro Farnese [ Il Supplizio di Dirce, più conosciuto come Toro Farnese, è la copia romana di un celebre gruppo scultoreo ellenistico, in marmo, conservata presso il museo archeologico nazionale di Napoli] circondato da una cornice ornamentale incisa, che attribuiamo alla mano di Giacomo Lauro per motivi stilistici e per la sua - occasionale - presenza nella raccolta ' Antiquae urbis splendor ' del Lauro, opera di grande importanza storica e archeologica che l’autore iniziò nel 1612. Un esemplare dell’opera - più tardo e privo della cornice ornamentale – è presente nella collezione di stampe dell’Istituto Centrale per la Grafica - Fondo Corsini – descritto come appartenente ad una “Raccolta di statue antiche di Roma”, stampate con indirizzo di Giovan Battista De Rossi e con data 1641. https://www.calcografica.it/stampe/fondo.php?id=fondo-corsini&serie=raccolta-di-statue-antiche-di-roma#&gid=1&pid=S-FC281 L’esemplare corsiniano, oltre ad essere privo della cornice ornamentale, è evidentemente più tardo e ritoccato; pertanto, la nostra prova è sicuramente antecedente al 1641. L’Antiquae urbis splendor ' di Giacomo Lauro ha una lunga e varia storia di pubblicazione, a partire dal 1612, anche se il lavoro di Lauro sul libro precede la sua pubblicazione di almeno diciotto anni. Il libro fu stampato per la prima volta da Giacomo Mascardi, e originariamente conteneva solo due parti, anche se nel 1615 si era allargato a una terza parte. La prima parte conteneva 37 incisioni, con una dedica al re Sigismondo III di Polonia, datata 1614, e un ritratto datato 1609 (preso in prestito da un altro libro di incisioni). La seconda parte conteneva un ritratto di Carlo Emanuele I, duca di Savoia, datato 1613, e 41 incisioni. Vale la pena notare che questi primi due libri erano entrambi dedicati alla nobiltà polacca, probabilmente a causa del fatto che Lauro aveva goduto di patrocinio dall'incisione di battaglie polacche all'inizio della sua carriera. La terza parte, aggiunta più tardi, era dedicata a Ranuccio Farnese, uno dei maggiori mecenati di Lauro più tardi nella sua vita, e conteneva 40 incisioni. Il numero di tavole incluse in ciascuna delle precedenti edizioni dell'opera di Lauro (stampate alla Camera Apostolica nel 1614 in quattro parti, e stampate di nuovo lì nel 1621 in tre parti) fu finalmente stabilito nel 1628 con l'aggiunta del quarto e ultimo libro per un totale di 166 incisioni, che è il numero generalmente accettato per quante incisioni totali Lauro produsse per quest'opera. L'edizione pubblicata da Vitale Mascardi e curata da Giovanni Alto uscì nel 1637. La presente tavola non è inserita nell’indice redatto da Alto ed è probabile, pertanto, che non fosse stata scelta per l’opera, nella quale solo occasionalmente potrebbe essere stata inserita, assieme ad una rappresentazione della Santa Casa di Loreto e al gruppo del Laocoonte che presentano un simile impianto decorativo https://www.antiquarius.it/it/-incisori-romani-del-xvii-secolo/13486-laocontis-statua.html https://www.antiquarius.it/it/-loreto-/3151-facciata-della-chiesa-della-madonna-di-loreto.html Opera rarissima. Etching and engraving, ca. 1615/30, lacking signature and printing details. Magnificent proof, impressed on contemporary laid paper, with margins, in good condition. Anonymous, very rare depiction of the sculptural group of the Toro Farnese [The Supplizio di Dirce, better known as Toro Farnese, is a Roman marble copy of a famous Hellenistic sculptural group preserved at the National Archaeological Museum in Naples], surrounded by an engraved ornamental frame, which we attribute to the hand of Giacomo Lauro for stylistic reasons and for its - occasional - presence in Lauro's collection ' Antiquae urbis splendor, a work of great historical and archaeological importance that the author began in 1612. An example of the work - later and lacking the ornamental frame - is present in the print collection of the ' Istituto Centrale per la Grafica - Fondo Corsini – ' described as belonging to a "Collection of ancient statues of Rome," printed with Giovan Battista De Rossi's address and dated 1641. https://www.calcografica.it/stampe/fondo.php?id=fondo-corsini&serie=raccolta-di-statue-antiche-di-roma#&gid=1&pid=S-FC281 The Corsinian example, in addition to lacking the ornamental frame, is evidently later and retouched; therefore, our proof is definitely earlier than 1641. The ' Antiquae urbis splendor ' by Giacomo Lauro has a long and varied history of publishing, beginning in 1612, though Lauro’s work on the book predates its publishing by at least eighteen years. The book was first printed by Giacomo Mascardi, and it originally only contained two parts, though by 1615 it had expanded to a third part. The first part contained 37 engravings, with a dedication to King Sigismund III of Poland, dated 1614, and a portrait dated 1609 (borrowed from another book of engravings). The second part contained a portrait of Charles Emmanuel I, Duke of Savoy, dated 1613, and 41 engravings. It is worth noting that these first two books were both dedicated to Polish nobility, probably due to the fact that Lauro had enjoyed patronage from engraving Polish battles early in his career. The third part, added later, was dedicated to Ranuccio Farnese, one of Lauro’s greater patrons later in his life, and contained 40 engravings. The number of plates included in each of the earlier editions of Lauro’s work (printed at the Camera Apostolica in 1614 in four parts, and printed there again in 1621 in three parts) was finally settled in 1628 with the addition of the fourth and final book for a total of 166 engravings, which is the generally accepted number for how many engravings total Lauro produced for this work. The edition published by Vitale Mascardi and curated by Giovanni Alto was released in 1637. Alto added a final index and numbered each of the engravings, 2-167, for this latest release. The present work is not included in the index compiled by Alto and it is likely, therefore, that it was not chosen for the work, in which it may only occasionally have been included, along with a depiction of the Holy House of Loreto and of the Laocoonte with a similar decorative layout https://www.antiquarius.it/it/-incisori-romani-del-xvii-secolo/13486-laocontis-statua.html https://www.antiquarius.it/it/-loreto-/3151-facciata-della-chiesa-della-madonna-di-loreto.html A very rare work. Undescribed. Cfr.
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