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Stampe

BRUSTOLON GIAMBATTISTA

Solennità nel giorno di Santa Maria della Salute durante la Repubblica Veneta. Visita del Doge alla Salute.<BR>

1774-1825

1000,00 €

Perini Libreria Antiquaria

(Verona, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1774-1825
Luogo di stampa
Venezia
Editore
Furlanetto/Battaggia
Incisori
BRUSTOLON GIAMBATTISTA
Soggetto
Santa maria della Salute, Venezia

Descrizione

Acquaforte, mm 450x570 alla battuta della lastra. Firmata da Antonio Canal pinxit – Jo. Bap. Brustolon inc. Tratta dalla stupenda e celebre serie "Le Solennità Dogali" composta da 12 grandiose vedute di feste, cerimonie, banchetti, giochi, regate, ambientate nello splendore delle architetture veneziane. La storia di questa mirabile suite è lunga; l’impresa fu molto dispendiosa, come sempre nel mercato editoriale dell’epoca. Le incisioni videro la luce a scaglioni negli anni e il Furlanetto stesso propose una sorta di associazione a prezzo vantaggioso per i collezionisti, che dovevano fidelizzarsi, pagando in anticipo il lavoro ancora da eseguire (4 Lire veneziane per tavola, in totale per tutta l’opera Lire 32; invece chi non era associato l’avrebbe pagata Lire 44 ): l’editore, che ottenne un privilegio ventennale nel 1766, pubblicò nello stesso anno un avviso su foglio volante nel quale offriva in vendita “per via di associazione” una serie di otto stampe (a cui ne aggiungerà altre quattro negli anni a venire) derivate da disegni di Canaletto, intagliati da Brustolon, aventi lo scopo di illustrare le funzioni ”che si fanno in Venezia con l’intervento del Serenissimo Principe”. Risulta che Furlanetto commissionò i disegni a Canaletto e gli intagli a Brustolon e che nel 1766 stesso diede notizia dell’avvenuta pubblicazione della prima incisione, mentre entro il 1768 vennero pubblicata altre 3 lastre; le restanti furono approntate a seguire, ma poi Furlanetto decise di aggiungerne altre quattro entro il 1774 (vedi Succi pag. 881) per un totale quindi di dodici incisioni. Buon esemplare che presenta diversi strappetti marginali restaurati che lambiscono la battuta ; piega obliqua al marg. sinistro che entra per circa 5 cm in lastra; alcuni forellini e piccoli difetti restaurati, perlopiù marginali. Terzo stato: con i titoli latini sostituiti in italiano; eseguite dall’editore Giuseppe Battaggia a partire dal 1820-25. Succi “ La Serenissima nello specchio di rame, vol II, pagg. 887, n. 31”