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Stampe

Raleigh Walter

Sicilia

1614

650,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1614
Formato
400x310
Incisori
Raleigh Walter

Descrizione

Bella carta della Sicilia antica, basata su fonti Orteliane, tratta dal celebre The Histoire of the World in five books di Sir Walter Raleigh, pubblicato per la prima volta a Londra nel 1614. “Sir Walter Raleigh (1552-1618), poeta, uomo d’armi, esploratore, scrittore è stato una prominente figura dell’era elisabettiana. Famose rimasero le sue spedizioni alla ricerca della città dell'oro nel 1594, e il conseguente fantastico racconto dal titolo The Discovery of Guaiana (1596) contribuì alla nascita del mito di El Dorado. La carta della Sicilia fu inserita nel volume di storia universale scritto durante un lungo periodo di prigionia nella torre di Londra (1603-1616), ove fu imprigionato con l'accusa di avere complottato contro Giacomo I. La prima edizione vide la luce nel 1614. Nel 1616 fu liberato per effettuare una seconda esplorazione lungo le coste della Guayana e del Venezuela. Durante questa missione i suoi uomini misero a ferro e fuoco un avamposto spagnolo sull'Orinoco, avvenimento che costrinse gli inglesi ad arrestarlo e decapitarlo al suo rientro in Inghilterra, nel 1618, per placare la dura reazione della corte spagnola. Il volume fu ritirato alcuni mesi dopo la sua pubblica-zione perché il re aveva ritenuto che alcuni commenti `storici' fossero riferimenti critici ad avvenimenti con-temporanei della corte inglese. La complessa personalità dell'autore si manifesta già nel frontespizio figurato, composto da varie figure allegoriche, il cui senso è spiegato in un brano in rima dal titolo "The Minde of the Front", che lo precede. La carta della Sicilia presenta un inserto con la città di Siracusa durante l'attacco navale sferrato dagli Ateniesi, sotto il comando di Nicia (470-413) al termine della Guerra del Peloponneso. In basso al centro è raffigurato il porto di Cartagine. Entrambi i soggetti non sembrano ripresi da alcuna carta a stampa nota. Nella Sicilia antica di Ortelius, a cui sembra rifarsi per il profilo costiero e per il contenuto geografico, compare l'inserto di Siracusa e del suo territorio, ma non l'episodio della battaglia navale. Nell'inserto di Raleigh è raffigurato il momento antecedente la battaglia finale, quando le due squadre navali si fronteggiano, descritto da Tucidide in VII 69.4: "Demostene, Menandro ed Eutidemo, che erano gli strateghi della flotta ateniese, salpati dal loro campo navigarono subito verso lo sbarramento del porto e il passaggio lasciatovi, con l'intenzione di forzarlo e uscire" e nell'inizio del passo successivo (VII 70.1): "Ma essendo già usciti incontro a loro i Siracusani e gli alleati con un nu-mero di navi quasi eguale a quello di prima", cui fa seguito lo sviluppo della battaglia (VII 71 e VII 72). Poco prima lo storico greco aveva parlato del proposito dei siracusani di non dare scampo agli ateniesi né per terra né per mare, e aveva descritto il blocco dell’imboccatura del porto: "Perciò cominciarono a chiudere subito il porto grande, la cui imboccatura era di circa otto stadi, ormeggiando con ancore triremi, battelli e zattere messi di traverso" (VII 59.3). Anche questo parti-colare è registrato nella mappa con una sorta di ponte di barche che blocca l'ingresso al porto. Il racconto di Tucidide deve avere colpito Raleigh per la sua crudezza e per la lucidità di esposizione, tanto da portarlo a indicare anche nella mappa dell'isola, con apposita simbologia, la cattura di Nicia ("The owerthrow of Nicias") vicino al fiume Assinarus (VII 84, VII 85). Il rame ritoccato e con la paginazione "f. 549" è pubblicato nuovamente nell'edizione del 1687” (cfr. V. Valerio, Sicilia 1477-1861, La Collezione Spagnolo- Patermo in quattro secoli di cartografia, pp. 219-221, n. 77). “Giacché il nome dell'incisore Renold Elstrack compare nel frontespizio di The History Of The World già nella prima edizione, è possibile attribuire alla sua mano un intervento più o me-no incisivo anche nella stesura della carta della Sicilia. Il tipografo-editore William.