Romolo e Remo sottratti alla madre Rea Silvia

Rea Silvia rappresentata come una figura intera, nuda, in vista frontale, in piedi in un paesaggio. In secondo piano, a sinistra, Amulio che porta via i gemelli Romolo e Remo. Bulino, 1532, firmato con il monogramma e scritta in tre righe di latino in un cartiglio in alto a sinistra: ESA: 14/ QUOD. D[omi]N[u])S. / EXERCITITVV[m] DECR/E VIT. q's. (quis) DISSIPABIT./ RHEA. ROMVLUS, REMVS." [Isaia XIV, 27: Dominum enim exercituum decrevit: et quis poterit infirmare? (Chi annullerà il decreto del Signore, chi lo vanificherà? Rea. Romolo. Remo)]. Secondo Hollstein la figura di Rea Silvia si ispira alla "Leda" di Leonardo da Vinci e alla "Didone" di Marcantonio Raimondi (Bartsch 187). Il tema racconta di Rea Silvia, la madre dei gemelli Romolo e Remo, e della leggenda legata ai fondatori di Roma. Le sue vicende ci sono raccontate nel I libro Ab urbe condita di Tito Livio, in frammenti dagli Annales di Ennio e da Fabio Pittore. Secondo una versione il Dio Marte si invaghì della ragazza e la sedusse in un bosco; Livio invece riporta che Rea Silvia venne stuprata, e che per rendere meno turpe il fatto, ne dichiarò la responsabilità del Dio. Stando al racconto di Livio, Rea Silvia era la figlia di Numitore, discendente di Enea e Re di Alba Longa. Il fratello minore di Numitore, Amulio, usurpò il trono e, uccise i figli maschi del fratello, e costrinse Rea Silvia a diventare una sacerdotessa della Dea Vesta, per impedirle di avere una discendenza, dato che le vestali avevano l'obbligo della castità per trent'anni. Quando lo zio seppe della nascita dei due gemelli di Rea la fece arrestare e ordinò a una serva di uccidere Romolo e Remo. La serva, tuttavia, ne ebbe pietà, li mise in una cesta e li affidò alle acque del Tevere. La cesta, miracolosamente, navigò tranquilla per il fiume e si arenò nel luogo dove più tardi i gemelli avrebbero fondato Roma. Poco prima del 1520, alcuni giovani artisti della cerchia di Albercht Dürer presero a realizzare incisioni molto piccole che hanno sfidato lo spettatore con un mondo in miniatura, un mondo di nuovo soggetto laico e di interpretazioni non convenzionali di temi tradizionali. A causa delle ridotte dimensioni delle loro incisioni, questi artisti sono stati appellati a lungo, con il nome collettivo, e poco lusinghiero, di Piccoli Maestri di Norimberga. Il nucleo del gruppo consiste in tre artisti di Norimberga, Hans Sebald & Bartel Beham e Georg Pencz, e inoltre Jacob Bink da Colonia e Heinrich Aldegrever da Soest. Bellissima impressione, stampata su carta vergata coeva, rifilata al segno di lastra, minime ossidazioni, altrimenti in ottimo stato di conservazione. Bibliografia New Hollstein (German), The New Hollstein: German engravings, etchings and woodcuts 1400-1700 (66); Bartsch; Le Peintre graveur (VIII.386.66). ' Rhea Silvia; whole-length nude figure in frontal view, standing in a landscape; her head turned to right, away from Amulius carrying off Romulus and Remus to left. Engraving, 1532, signed with monogram and lettered with three lines of Latin in a cartouche at upper left: ESA: 14/ QUOD. D[omi]N[u])S. / EXERCITITVV[m] DECR/E VIT. q's. (quis) DISSIPABIT./ RHEA. ROMVLUS, REMVS." [Isaiah XIV, 27: Dominum enim exercituum decrevit: et quis poterit infirmare? (Who shall annul the Lord's decree, who shall thwart it? Rhea. Romulus. Remus]. According to Hollstein the figure of Rhea Silvia inspired by Leonardo da Vinci's 'Leda' and Marcantonio Raimondi's 'Dido' (Bartsch 187). The theme tells of Rhea Silvia, the mother of the twins Romulus and Remus, and the legend associated with the founders of Rome. Her events are told to us in the 1st book Ab urbe condita by Titus Livius, in fragments from the Annales of Ennius and by Fabius Painter. According to one version, the god Mars fell in love with the girl and seduced her in a forest; Livy instead reports that Rhea Silvia was raped, and that to make the deed less turpent, he declared the god responsible. According to Livy's account, Rhea Silvia was the daughter of Numitore, a descendant of Aeneas and King of Alba Longa. Numitore's younger brother, Amulius, usurped the throne and, killed his brother's male children, and forced Rhea Silvia to become a priestess of the Goddess Vesta, to prevent her from having an offspring, since vestal women were required to be chaste for 30 years. When her uncle learned of the birth of Rhea's twins, he had her arrested and ordered a servant girl to kill Romulus and Remus. The servant, however, took pity on them, put them in a basket and entrusted them to the waters of the Tiber. The basket, miraculously, sailed calmly down the river and stranded at the place where the twins would later found Rome. Shortly before 1520, some young artists in Albercht Dürer's circle took to making very small engravings that challenged the viewer with a miniature world of new secular subject matter and unconventional interpretations of traditional themes. Because of the small size of their engravings, these artists have long been affixed with the collective, and unflattering, name of Small Nuremberg Masters. The core of the group consists of three artists from Nuremberg, Hans Sebald & Bartel Beham and Georg Pencz, and in addition Jacob Bink from Cologne and Heinrich Aldegrever from Soest. A fine impression, printed on contemporary laid paper, trimmed to the platemark, in good conditions. Bibliografia New Hollstein (German), The New Hollstein: German engravings, etchings and woodcuts 1400-1700 (66); Bartsch; Le Peintre graveur (VIII.386.66). Cfr.