In alto a sinistra sono rappresentati lo stemma della famiglia Medici e quello della città di Pisa e, in un piccolo cartiglio, è inciso il titolo: ' PISA. ' Nel riquadro in alto destra si trovano i ' LUOGHI NOTABILI, una legenda numerica di 91 rimandi, suddivisi su due colonne. Segue, sempre all’interno del riquadro, la firma ' ACHILLE SOLI PITORE FECIT. In basso a destra è inciso l’imprint editoriale: ' Matteo florimi formis Siena. Pianta prospettica della città disegnata da Achille Soli, stampata a Siena da Matteo Florimi. La pianta è il primo vero ritratto della città, modello per tutte le planimetrie successive. Nell’angolo in alto a sinistra, lo stemma mediceo e la croce pisana. L’edilizia comune è restituita con un semplice modulo indifferenziato, ma anche gli edifici più importanti (ad esempio il palazzo granducale) e le chiese sono rappresentati in modo approssimativo o addirittura scorretto, e spesso con i prospetti frontali girati verso l’osservatore. La datazione della lastra è stata assegnata tra il 1603, anno in cui fu costruita la tettoia del Sostegno sul Canale dei Navicelli - che è rappresentata nella pianta e costituisce un sicuro ' terminus post quem, ed il 1607, anno in cui Giovanni Orlandi ne realizza una copia a stampa. Achille Soli potrebbe essere stato anche l’autore dell’intaglio sul rame, ma è anche probabile che l’incisione sia stata realizzata all’interno della bottega senese di Matteo Florimi. Achille Soli (Pisa, fine XVI – primi XVII) è qualificato come ' Achille Soli pittore pisano ' nel registro di Entrate e Uscite del Giardino dei Semplici e documentato tra i collaboratori all’ingente produzione iconografica del Giardino, almeno a partire dal 1605. Nel 1610 risulta tra i creditori dello Studio per il disegno di una monumentale Pianta del Giardino dei Semplici incisa su sei lastre da un non meglio identificato “Stefano di Paolo” Genovese e stampata da G. Fontani nel 1613. Matteo Florimi (Polistena 1540 circa – Siena 1613) fu editore e commerciante di libri e di stampe. Di origini calabresi, si stabilì a Siena nel 1581, con un negozio in Banchi. L’attività calcografica di Matteo Florimi fu più volte affiancata da veri e propri maestri incisori come Cornelis Galle, Arnoldo degli Arnoldi, Pietro de Iode, Jan Sadeler e artisti come Francesco Vanni, Ventura Salimbeni e Alessandro Casolani, con i quali lo stampatore ha collaborato per la preparazione di soggetti sacri. L’attività cartografica del Florimi produsse stampe di moltissime città e territori di tutto il mondo, che non furono mai disegnati per lui, ma furono manipolazioni di rilievi già esistenti, o di carte edite da altri stampatori. Nella seconda metà del XVI secolo la curiosità geografica e il desiderio di viaggiare, erano molto sentiti, e il Florimi fu lungimirante nel dedicarsi alla produzione di vedute di città a volo d’uccello il più possibile fedeli, destinate a mostrare luoghi mai visti difficilmente visitabili. ' ' Il Florimi si inserì perfettamente in questo filone di mercato e contribuì al perfezionamento della nuova “ondata” di rappresentazioni cartografi che copiando alcune stampe di Antonio Lafreri, Claude Duchet, Abraham Ortelius e venendo a sua volta contraffatto. Per quanto riguarda il lavoro di incisione delle carte, nel 1600, Matteo Florimi chiamò a lavorare presso la sua bottega l’incisore fiammingo Arnoldo degli Arnoldi con la promessa di un maggior compenso rispetto a quello che gli elargiva Giovanni Antonio Magini, presso cui l’artista operava. Quest’offerta del Florimi scatenò le ire del Magini che, pur senza farne il nome, lo chiama “invidioso contraffattore” per avergli sottratto un così abile cartografo. La collaborazione tra il Florimi e l’Arnoldi durò solo due anni (1600-1602), ma fu abbastanza produttiva: insieme stamparono lo ' Stato di Siena, ' la ' Choronografia Tusciae, ' la Nuova descrittione della Lombardia, l’Europa, l’America?. The coat of arms of the Medici family and the coat of arms of the city of Pisa are depicted in the upper left and, in a small cartouche, is engraved the title: PISA. In the upper right box are the LUOGHI NOTABILI, a numerical legend of 91 cross-references, divided into two columns. It is followed, again within the frame, by the signature ACHILLE SOLI PITORE FECIT. Engraved at lower right is the editorial imprint: Matteo florimi formis Siena. Map of the city drawn by Achille Soli, printed in Siena by Matteo Florimi. The plan is the first true portrait of the city, a model for all subsequent works. In the upper left corner is the Medici coat of arms and the Pisan cross. The common buildings are rendered in a simple undifferentiated form, but even the most important buildings (e.g., the grand ducal palace) and churches are represented roughly or even incorrectly, and often with the front elevations turned toward the viewer. The dating of the plate has been assigned between 1603, the year in which the canopy of the Sostegno was built on the Navicelli Canal - which is depicted in the plan and is a sure terminus post quem - and 1607, the year in which Giovanni Orlandi made a printed copy. Achille Soli may also have been the author of the copperplate carving, but it is also likely that the engraving was made within the Sienese workshop of Matteo Florimi. Etching and engraving, a dark impression on contemporary laid paper with watermark "deer in a shield with crown" (similar to Woodward nos. 51/53), with margins, in perfect condition. Rare work, surveyed for only 13 institutional examples according Bifolco-Ronca (see Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, p. 2310). For quality of impression and state of preservation, the best example ever seen. Matteo Florimi (Polistena c. 1540 - Siena 1613) was a publisher and merchant of books and prints. Of Calabrian origin, he settled in Siena in 1581, with a store “in Banchi”. Matteo Florimi's chalcographic activity was several times joined by master engravers such as Cornelis Galle, Arnoldo Arnoldi, Pieter de Iode, Jan Sadeler and artists such as Francesco Vanni, Ventura Salimbeni and Alessandro Casolani, with whom the printer collaborated in the preparation of religious subjects. Florimi's cartographic activity produced prints of many cities and territories around the world, which were never drawn for him, but were manipulations of already existing reliefs, or of maps published by other printers. In the second half of the sixteenth century, Florimi was far-sighted in devoting himself to the production of bird's-eye views of cities as faithfully as possible. ' Florimi copied some maps by Antonio Lafreri, Claude Duchet, Abraham Ortelius. As far as map engraving work was concerned, in 1600, Matteo Florimi called the Flemish engraver Arnoldo degli Arnoldi to work in his workshop with the promise of greater compensation than that bestowed upon him by Giovanni Antonio Magini, with whom the artist was working. This offer by Florimi triggered the wrath of Magini, who, though not naming him, called him an "envious counterfeiter" for stealing such a skilled cartographer from him. The collaboration between Florimi and Arnoldi lasted only two years (1600-1602), but it was quite productive: together they printed the Stato di Siena, ' la ' Choronografia Tusciae, ' la Nuova descrittione della Lombardia, l’Europa, l’America ' and the ' Descrittione Universale della Terra. Bibliografia Bifolco-Ronca, ' Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo ' (2018), tav. 1190; Elisa Boffa, ' Un tipografo calabrese a Siena: Matteo Florimi, in “Accademia dei Rozzi” (2013): II, n. 24; H.A.M. van der Heijden, ' Matteo Florimi (+1613) – Landkarten und Stadtplanverleger in Siena, in “Florilegium Cartographicum”, Lipsia (1993): n. 40; Benevolo (1969): pp. 95-98, tav. XXII; Bernardini (1991): p. 92, n. 13; Cai (2004): p. 30, n. 10; Martinelli-Rupi (1997): p. 38; Nuti (1984): p. 25; Zampi. Cfr.