In alto al centro, sotto il bordo superiore, troviamo il titolo: PALERMO. Nel cartiglio in alto a sinistra si legge: PALERMO Citta principaliss.a nella Sicilia dotata non sola dalla fertilità, et vaghezza naturale del sito, ma d’un sicurissimo porto, aiutato dall’arte; di edificij stupendi, tanto publici come privati, et d’altre cose notabili, che si rechiedeno per imbellire ogni simil gran città. Nel cartiglio in alto a destra, sormontato dallo stemma della città, si legge: Quod solide hoc Regnum nunc regaliq[ue] columne Here, quisq[ue] potest tutam traducere vitam; Ac cum Trinacria aeterno q[uam] foecedere iuncta est Roma et seclorum stabili sie lege fatendum Haectenus ut felix sit terq[ue] quaterque beata Urbs hec, Barbaricas Romano et principe ge[n]tes Comprinat, et claro Regnum de sanguine natus Vexillo insignis Christi, Dux, atque triumpho ingressus patriam renovavit Secla Quirinj 28. Lungo il margine inferiore è incisa una legenda numerica di 128 rimandi a luoghi e monumenti notabili, distribuita su quindici colonne. Segue l’imprint editoriale: Matteo Florimj forma In Siena. Orientazione tramite una rosa dei venti nel mare, il nord-ovest è a destra. La pianta assonometrica di Palermo del Florimi è una derivazione del modello del Maiocchi. Disegnata da Orazio Maiocchi ed incisa da Natale Bonifacio, la carta è pubblicata a Roma da Claudio Duchetti è la prima pianta a stampa della città di Palermo. La proiezione assonometrica adottata deriva da un modello già noto attraverso una più antica pianta manoscritta della città; questa impostazione avrà un successo straordinario, e sarà mantenuta in tutte le piante successive, sino al 1832. Sia il testo descrittivo contenuto nei due cartigli che la legenda in basso sono copiati dal modello originale. Dal numero di rimandi della legenda in basso,128, appare evidente che il Florimi non conoscesse la pianta di Mario Cartaro, ampliata nella legenda a ben 162 rimandi. Matteo Florimi (Polistena 1540 circa – Siena 1613) fu editore e commerciante di libri e di stampe. Di origini calabresi, si stabilì a Siena nel 1581, con un negozio in Banchi. L’attività calcografica di Matteo Florimi fu più volte affiancata da veri e propri maestri incisori come Cornelis Galle, Arnoldo degli Arnoldi, Pietro de Iode, Jan Sadeler e artisti come Francesco Vanni, Ventura Salimbeni e Alessandro Casolani, con i quali lo stampatore ha collaborato per la preparazione di soggetti sacri. L’attività cartografica del Florimi produsse stampe di moltissime città e territori di tutto il mondo, che non furono mai disegnati per lui, ma furono manipolazioni di rilievi già esistenti, o di carte edite da altri stampatori. Nella seconda metà del XVI secolo la curiosità geografica e il desiderio di viaggiare, erano molto sentiti, e il Florimi fu lungimirante nel dedicarsi alla produzione di vedute di città a volo d’uccello il più possibile fedeli, destinate a mostrare luoghi mai visti difficilmente visitabili. ' Il Florimi si inserì perfettamente in questo filone di mercato e contribuì al perfezionamento della nuova “ondata” di rappresentazioni cartografi che copiando alcune stampe di Antonio Lafreri, Claude Duchet, Abraham Ortelius e venendo a sua volta contraffatto. Per quanto riguarda il lavoro di incisione delle carte, nel 1600, Matteo Florimi chiamò a lavorare presso la sua bottega l’incisore fiammingo Arnoldo degli Arnoldi con la promessa di un maggior compenso rispetto a quello che gli elargiva Giovanni Antonio Magini, presso cui l’artista operava. Quest’offerta del Florimi scatenò le ire del Magini che, pur senza farne il nome, lo chiama “invidioso contraffattore” per avergli sottratto un così abile cartografo. La collaborazione tra il Florimi e l’Arnoldi durò solo due anni (1600-1602), ma fu abbastanza produttiva: insieme stamparono lo Stato di Siena, la Choronografia Tusciae, la Nuova descrittione della Lombardia, l’Europa, l’America . In the upper center, below the top border, we find the title: PALERMO. The cartouche in the upper left-hand corner reads: ' PALERMO ' Citta principaliss.a nella Sicilia dotata non sola dalla fertilità, et vaghezza naturale del sito, ma d’un sicurissimo porto, aiutato dall’arte; di edificij stupendi, tanto publici come privati, et d’altre cose notabili, che si rechiedeno per imbellire ogni simil gran città. Nel cartiglio in alto a destra, sormontato dallo stemma della città, si legge: Quod solide hoc Regnum nunc regaliq[ue] columne Here, quisq[ue] potest tutam traducere vitam; Ac cum Trinacria aeterno q[uam] foecedere iuncta est Roma et seclorum stabili sie lege fatendum Haectenus ut felix sit terq[ue] quaterque beata Urbs hec, Barbaricas Romano et principe ge[n]tes Comprinat, et claro Regnum de sanguine natus Vexillo insignis Christi, Dux, atque triumpho ingressus patriam renovavit Secla Quirinj 28. Along the lower margin is engraved a numerical key-legend of 128 references to places and monuments, spread over fifteen columns. Editorial imprint follows: Matteo Florimj forma In Siena. Orientation by a wind rose in the sea, the northwest is to the right. Florimi's axonometric plan of Palermo is a derivation of Maiocchi's model. Drawn by Orazio Maiocchi and engraved by Natale Bonifacio, the map is published in Rome by Claudio Duchetti is the first printed plan of the city of Palermo. The axonometric projection adopted is derived from a model already known through an older manuscript plan of the city; this approach will be extraordinarily successful and will be maintained in all subsequent plans until 1832. Both the descriptive text contained in the two cartouches and the legend at the bottom are copied from the original model. From the number of cross-references in the bottom legend,128, it is evident that Florimi was not familiar with Mario Cartaro's plan, expanded in the legend to as many as 162 cross-references. Etching and engraving, impressed on contemporary laid paper with watermark "lily in the circle with star" (Woodward 108 the date to about 1590), trimmed to copperplate and with contemporary margins added, perfectly executed restoration to upper right corner, otherwise in excellent condition. Rare work, surveyed for only 12 institutional examples according Bifolco-Ronca (see Cartografia e Topografia Italiana del XVI secolo, ' p. 2280). Matteo Florimi (Polistena c. 1540 - Siena 1613) was a publisher and merchant of books and prints. Of Calabrian origin, he settled in Siena in 1581, with a store “in Banchi”. Matteo Florimi's chalcographic activity was several times joined by master engravers such as Cornelis Galle, Arnoldo Arnoldi, Pieter de Iode, Jan Sadeler and artists such as Francesco Vanni, Ventura Salimbeni and Alessandro Casolani, with whom the printer collaborated in the preparation of religious subjects. Florimi's cartographic activity produced prints of many cities and territories around the world, which were never drawn for him, but were manipulations of already existing reliefs, or of maps published by other printers. In the second half of the sixteenth century, Florimi was far-sighted in devoting himself to the production of bird's-eye views of cities as faithfully as possible. ' Florimi copied some maps by Antonio Lafreri, Claude Duchet, Abraham Ortelius. As far as map engraving work was concerned, in 1600, Matteo Florimi called the Flemish engraver Arnoldo degli Arnoldi to work in his workshop with the promise of greater compensation than that bestowed upon him by Giovanni Antonio Magini, with whom the artist was working. This offer by Florimi triggered the wrath of Magini, who, though not naming him, called him an "envious counterfeiter" for stealing such a skilled cartographer from him. The collaboration between Florimi and Arnoldi lasted only two years (1600-1602), but it was quite productive: together they printed the Stato di Siena, ' la ' Choronografia Tusciae, ' la Nuova desc. Cfr.