Stampe
Giorgio Ghisi(Mantova 1520 – Mantova 1582)
La morte di Procri
850,00 €
Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.
(Milano, Italia)
Le corrette spese di spedizione vengono calcolate una volta inserito l’indirizzo di spedizione durante la creazione dell’ordine. A discrezione del Venditore sono disponibili una o più modalità di consegna: Standard, Express, Economy, Ritiro in negozio.
Condizioni di spedizione della Libreria:
Per prodotti con prezzo superiore a 300€ è possibile richiedere un piano rateale a Maremagnum. È possibile effettuare il pagamento con Carta del Docente, 18App, Pubblica Amministrazione.
I tempi di evasione sono stimati in base ai tempi di spedizione della libreria e di consegna da parte del vettore. In caso di fermo doganale, si potrebbero verificare dei ritardi nella consegna. Gli eventuali oneri doganali sono a carico del destinatario.
Clicca per maggiori informazioniMetodi di Pagamento
- PayPal
- Carta di Credito
- Bonifico Bancario
-
Scopri come utilizzare
il tuo bonus Carta del Docente -
Scopri come utilizzare
il tuo bonus 18App
Dettagli
Descrizione
(Mantova 1520 – Mantova 1582)
La morte di Procri
Bulino
misure: mm 393 x 557
Incisore italiano conosciuto anche come Giorgio Mantovano, fratello di Teodoro anch'egli incisore. Ha lavorato a Roma tra il 1534 e il 1549, ad Anversa (1549/50) quindi a Parigi alla fine del 1550 fino al 1567, lo si ritrova a Mantova nel 1574. Studia disegno con Giulio Romano e incisione con Giambattista Mantovano. Il suo modus operandi è facilmente riconoscibile per l'accurato tratteggio, il forte contrasto chiaroscurale e la raffinata applicazione sulla lastra delle tecniche orafe.
L'episodio è tratto dalle Metamorfosi di Ovidio (VII, 752-765). I due protagonisti sono rappresentati sulla destra: Cefalo piange sostenendo il cadavere di Procri attorniati da ninfe e satiri che assistono alla scena. Ai loro piedi il cane Lelapo. Al centro una figura alata mostra la freccia magica che ha causato la morte della giovane e dietro di questa, sullo sfondo oltre il profilo di una città, compare il carro dell'Aurora. Il soggetto deriva da un disegno della stessa dimensione di Giulio Romano databile al 1530 circa, oggi a Francoforte, Stadelsches Kunstinstitut. Il disegno, con altri tre di simile soggetto venatorio, doveva servire da modello per gli affreschi da realizzare nella reggia gonzaghesca di Marmirolo. Inciso in alto al centro: PROCRIN ERITREI REGIS ATHENIENSIVM/FILIA, ET CEPHALI VXOR, AB EODEM VIRO INSCIO/OCCISA/ OVIDII 7°. TRANSFORMATIONVM. In basso al centro: Philippus Thomassinus excudit Romae e IVLIVS ROMANVS INVENTOR/ GMF. A sinistra l'indirizzo di Gian Giacomo de Rossi è stato abraso. Esemplare nel VIII/X stato con l'indirizzo G.G de Rossi in Roma alla Pace inciso in basso a sinistra ma prima dell'aggiunta delle censure volute da Papa Leone XII. La lastra si trova presso la Calcografia Nazionale, Roma.
Buona impressione omogenea su carta vergellata con filigrana "giglio nel doppio cerchio" databile al XVIII secolo, ampi margini. Ottimo stato di conservazione eccetto leggero cedimento della carta lungo il lato sinistro della battuta, consueta piega verticale visibile al verso e minimo ingiallimento in basso al centro.
Bibliografia: B 61; Massari 178; Lewis, n 5.