Juliette, 1917

Puntasecca
misure: mm 345 x 227

Pittore e incisore francese di origine armena. La sua prima formazione, fino ai diciotto anni, avviene ad Istanbul. Grazie alle sue spiccate doti artistiche alcuni professori lo incoraggiano a partire per l'Italia per formarsi in un bacino artistico più ampio. Arriva così a Venezia, dove alloggia dai padri Mechitaristi armeni e frequenta l’Accademia di Belle arti, con lo scultore Antonio dal Zotto e il pittore Antonio Paoletti. Successivamente nel 1895 si trasferisce a Parigi entrando a far parte del gruppo di artisti che gravitano intorno l'Académie Julian come Duchamp, Villon, Vuillard e Matisse. L'esperienza parigina e lo studio con i Laurens e con Constant, pittore orientalista e incisore, fanno si che egli abbandoni progressivamente la pittura per dedicarsi all’incisione tecnica che nel giro di pochi anni, lo farà diventare uno dei grafici più alla moda di Parigi. Vince una medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 e una alla Biennale di Venezia del 1903. Il suo corpus è formato da circa ottocento incisioni e trecento dipinti.

In questa tavola viene raffigurata una giovane donna, con il volto rivolto leggermente a destra. Lo sguardo è vispo e attento mentre guarda maliziosamente lo spettatore. L'attenzione dell'artista è rivolta al volto, allo scintillio degli occhi profondi, al descrivere la folta chioma che incornicia il suo ovale e alle labbra aperte in un sorriso. Pochissimi tratti cercano di abbozzare un abito oltre il collo lungo e affusolato. Firma e titolo a matita, nel margine inferiore.

Impressione eccellente stampata in nero intenso con una velature di fondo a degradare dal nero nella parte alta al bianco di quella bassa. Evidenti gli effetti morbidi della puntasecca in corrispondenza dei capelli e dell’ombra del collo. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame. Esemplare nel I/II, la lastra è chiara prima di molti interventi sul volto e a descrivere il collo della camicia.

Bibliografia: M.R Tabanelli, Edgar Chahine, catalogue de l'oeuvre grave, n.336.

Stato di conservazione: ottime