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Stampe

ORTELIUS Abraham

Itala nam Tellus Graecia Maior

1595

900,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1595
Luogo di stampa
Anversa
Formato
475 X 350
Incisori
ORTELIUS Abraham
Soggetto
Carte Storiche

Descrizione

Splendida carta storico-geografica dell’Italia meridionale, la Magna Grecia, pubblicata nel ' Parergon ' di Abraham Ortelius. Esemplare dalla rara edizione italiana del Theatrum Orbis Terrarum stampata ad Anversa da Jean Baptiste Vrients nel 1608 e quindi nel 1612. Un secondo stato della lastra: dopo il 1595 e prima del 1601 è stato aggiunto in basso al centro "Oenotrides insulæ, | quæ Pontia et Iscia" e in basso a sinistra "Diomedis | campus". Titolo: "Itala nam tellus" | GRAECIA MAIOR | "erat. Ovidio. 4 Fast.". Nel cartiglio in basso a sinistra: "Hanc Italiæ partem exteriorem sic de:|scribere conabar Abrahamus Ortelius. | cum | Priuilegio decennali, | 1595". Cartiglio in alto a destra: CL.V.DNO | D. IOACHIMO | CAMERARIO | R.P. NVRENBERG | MEDICO CELEBER:|RIMO, VERO ET VE:|TERI SVO AMICO, | ABRAHAMVS | ORTELIVS | DEDICAB. [Abraham Ortelius ha dedicato questa carta alla illustrissima signoria di Ioachim Camerarius di Nurnberg, medico celeberrimo, come suo vero e vecchio amico]. Inserto in alto a sinistra, diametro 70 mm: Diomedeæ | insulæ. Le fonti cartografiche utilizzate da Ortelius sono numerosi autori classici, in particolare Trogo, Plinio, Festo, Servio, Vergilio, Seneca e Strabone. Le I. di Tremite sono descritte come isole Diomedeæ da Plinio, Strabone, Tolomeo e Festo Stefano. Circa una decade dopo la pubblicazione del “moderno” Theatrum Orbis Terrarum, Ortelius rispose alle “preghiere di amici e studiosi di storia antica, sacra e profana” e compilò una serie di mappe di soggetto biblico e classico, quasi tutte disegnate da lui. Intitolò l’opera “Parergon theatri”, ovvero “aggiunta, appendice, del Theatrum”, ma al tempo stesso anche complementare al Theatrum: il Paregon theatri forniva per il mondo antico lo stesso materiale che Ortelius aveva fornito per il mondo moderno con il Theatrum: carte geografiche. Lo spirito del Parergon è tutto riassunto nel motto historiae oculus geographia riportato sul frontespizio: la geografia è l’occhio della storia. Le mappe del mondo antico avevano lo scopo di “rendere più chiari gli storici antichi e i poeti”. Le mappe del Paregon sono di tre tipologie: antiche regioni; carte letterarie e carte bibliche. Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali. Riprese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”. “To stimo, à niun esser oscuro, il qual non resti del tutto ignorante della Geografia, che la piu parte, se non tutta, della vera Italia, & Prisca, insieme con la Sicilia, à qualche tempo, sotto il nome di Magna Grecia non sia stata conosciuta” (p. xxiiij). Secondo la divisione di Augusto la terza regione aveva inizio dal fiume Sele e stando a quanto riportato da Plinio comprendeva la Lucania e il Bruzio. Nella carta, per quanto riguarda la Lucania si nota l'assenza di trattazione orografica del territorio in cui sono riportati solo alcuni toponimi, però viene indicato il confine Laus flu. Lucanie terminus. Da qui ha inizio la costa bruzia, con la città di Blanda, la quale corrisponde probabilmente all'attuale Maratea, che non si trova però a sud del fiume Lao ma una trentina di chilometri a nord di esso. Bisogna segnalare che nella descrizione di Plinio del Bruzio (attuale Calabria) si riscontrano numerose imprecisioni, ad esempio una seconda è che il golfo di Vibo e quello di Terineo non sono due golfi diversi, ma due nomi con i quali si designava l'attuale Golfo di Sant'Eufemia, allo stesso tempo è errata la collocazione del fiume Acheronte, oggi Caronte, che è in realtà un . Splendid historical map of Southern Italy, published in Abraham Ortelius' Parergon. Example from the rare Italian edition of Theatrum Orbis Terrarum printed in Antwerp by Jean Baptiste Vrients in 1608 and then in 1612. A second state of the plate; after 1595 and before 1601 "Oenotrides insulæ, | quæ Pontia et Iscia" was added at bottom centre, and "Diomedis | campus" was added bottom left. Title: "Itala nam tellus" | GRAECIA MAIOR | "erat. Ovid. 4 Fast." [Italy, which was once Greater Greece. Ovidius Book 4 "Fastorum"]. At the cartouche bottom left: "Hanc Italiæ partem exteriorem sic de:|scribere conabar Abrahamus Ortelius. | cum | Priuilegio decennali, | 1595". [This exterior part of Italy is thus depicted in the records of Abraham Ortelius with a privilege for ten years, 1595]. Cartouche top right: CL.V.DNO | D. IOACHIMO | CAMERARIO | R.P. NVRENBERG | MEDICO CELEBER:|RIMO, VERO ET VE:|TERI SVO AMICO, | ABRAHAMVS | ORTELIVS | DEDICAB. [Abraham Ortelius has dedicated this map to the most famous lordship Mr. Ioachim Camerarius of Nurnberg, most celebrated physician, as his true and old friend.] Inset, 70 mm diameter, round: Diomedeæ | insulæ. Lower left: "Salapia, | Annibalis me:|ritricio amore |inclytum". [Salapia, well known because of Hannibal's love for a whore]. Lower left: "Aufidus flu. qua solis inter omnes | Italiæ fluvios Apenninum dividit: | teste Polybio". [The river Aufidus, the only river of all Italy, according to Polybius, that divides the Apennine mountain range]. The cartographic sources used by Ortelius are numerous classical authors, specifically Trogus, Plinius, Festus, Servius, Vergilius, Seneca and Strabo. The inset, I. di Tremite [Islands of Tremite] (actually located just outside the lower left corner of the map), belonged to the kingdom of Naples, and are described as the Diomedeæ islands by Plinius, Strabo, Ptolemæus and Festus Stephanus. The Parergon is the first historical atlas ever published. It was initially conceived by Ortelius as an appendix to his Theatrum Orbis Terrarum but given the considerable success of these historical maps it later became an independent work and remained the main source of all similar works throughout the seventeenth century. Koeman wrote: “This atlas of ancient geography must be regarded as a personal work of Ortelius. For this work he did not, as in the Theatrum, copy other people's maps but drew the originals himself. He took many places and regions from the lands of classical civilization to illustrate and clarify their history, a subject very close to his heart. The maps and plates of the Parergon have to be evaluated as the most outstanding engravings depicting the wide-spread interest in classical geography in the 16th century." The Theatrum Orbis Terrarum, which is considered the first true modern "Atlas". The work was published in 7 languages and 36 editions, for which - in 1570 - Ortelius obtained the privilege, a kind of copyright that prevented other cartographers from publishing his works. The Theatrum represented the most advanced work of cartographic description. Ortelius collected in it the geographical and cartographic knowledge of his time, proposing in 147 spectacular engraved plates the most faithful image of the world then known and, in some extraordinary "historical maps", regions and routes taken from literature, mythology, tradition. Example with magnificent contemporary coloring, paper slightly browned, otherwise in excellent condition. Bibliografia Cfr. L. Bagrow, A. Ortelli Catalogus Cartographorum; cfr. C. Koeman, Atlantes Neerlandici; Peter H. Meurer, Fontes Cartographici Orteliani 29p; M. Van den Broecke, Ortelius Atlas Maps, n. 210 II/II; Van der Krogt, Koeman’s Atantes Neerlandici: 7400H:31. ' Cfr.
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