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Stampe

ORTELIUS Abraham

Insular Aliquot Aegaei Maris Antiqua Descrip.

1584

1000,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1584
Luogo di stampa
Anversa
Formato
470 X 365
Incisori
ORTELIUS Abraham
Soggetto
Carte Storiche

Descrizione

Splendida carta storico-geografica delle principali isole del Mar Egeo, pubblicata nel ' Parergon ' di Abraham Ortelius. Esemplare dalla rara edizione italiana del Theatrum Orbis Terrarum stampata ad Anversa da Jean Baptiste Vrients nel 1608 e quindi nel 1612. Nel cartiglio in alto, al centro, il titolo: INSVLAR. ALIQVOT AEGAEI MARIS ANTIQVA DESCRIP. Ex Conatibus geographicis Abrahami Ortelij Antuerpiani. // CYPRVS, Insula læta choris, blandorum et mater amorum. // Cum priuilegio decennali. 1584. // Cypri insulæ incognitæ positionis LOCA Elmæus Tyrrhia. GENTES Asphax Otienses. VRBES Acra Acragas Alexandria Alcathi villa Asine Cephalus Cerbia Cinÿria Cresium Cyrenia, nisi. sit Ceronia Dionia Epidarum Erysthia Gerandrum Lacedæmon Malum Togessus Tembrus Vrania. Plieus flu., et Aous flu. Aoius mons. | "Ex Conatibus geographicis Abrahami Ortelij Antuerpiani". In basso a destra, nel cartiglio: “Cum priuilegio decennali 1584”. Mappa di Cipro, circondata da mappe più piccole di isole dell'Egeo, tra cui Lesbo, Rodi, Icaria, Eubea, Chios, Lemnos, Keos e Samo. ' Realizzata da Ortelius sulla base di autori classici come Plinio, Pausania, Plutarco e Tucidide, Strabone, Ovidio ecc. Circa una decade dopo la pubblicazione del “moderno” Theatrum Orbis Terrarum, Ortelius rispose alle “preghiere di amici e studiosi di storia antica, sacra e profana” e compilò una serie di mappe di soggetto biblico e classico, quasi tutte disegnate da lui. Intitolò l’opera “Parergon theatri”, ovvero “aggiunta, appendice, del Theatrum”, ma al tempo stesso anche complementare al Theatrum: il Paregon theatri forniva per il mondo antico lo stesso materiale che Ortelius aveva fornito per il mondo moderno con il Theatrum: carte geografiche. Lo spirito del Parergon è tutto riassunto nel motto historiae oculus geographia riportato sul frontespizio: la geografia è l’occhio della storia. Le mappe del mondo antico avevano lo scopo di “rendere più chiari gli storici antichi e i poeti”. Le mappe del Paregon sono di tre tipologie: antiche regioni; carte letterarie e carte bibliche. Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali. Riprese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”. “La carta realizzata da Ortelius raffigura su di un unico foglio dieci isole del mar Egeo, delle quali l'unica racchiusa entro margine graduato e con proprio titolo iscritto in piccolo cartiglio, è quella di Cipro: Cyprus, Insula læta choris, blandorum et mater amorum. Plinio nota, che quest'isola in qualche secolo fu con la Soria congiunta & attaccata: & che di nuovo vi si debbe riunire come divolgò l'oracolo, per testimonianza di Strabone. Infra l'isole del Mediterraneo mare notabili in grandezza, ella ottien il sesto luogo. La forma di lei si paragona al vello d'una pecora, come afferma Eustathio, & ad uno scudo Gallico, come Higino.” (p.xxx). L'isola di Cipro è l'unica che è stata racchiusa entro le coordinate geografiche che sono: Lat. 34°40' a 37° Ne Long. 64°18' a 66° 44' E. Le altre isole rappresentate sono: l'Eubea, della quale Plinio racconta esser stata strappata via dalla Beozia, da cui è divisa dal canale Euripo, il quale è così stretto che basta un ponte per congiungerle; Rodi, che Plinio definisce la più bella; Lesbo, la più famosa, che come tutte le isole del mar Egeo ha una serie di soprannomi di origine poetica o erudita (Imerte, Lasia, Pelasgia, Egira, Etiope e Macaria); Chio, da alcuni chiamata Chia dalla ninfa Chione, mentre altri, come riporta Plinio, sos. Splendid historical-geographical map of the Aegean Islands, published in Abraham Ortelius' Parergon. Example from the rare Italian edition of Theatrum Orbis Terrarum printed in Antwerp by Jean Baptiste Vrients in 1608 and then in 1612. Title: INSVLAR. ALIQVOT AEGAEI MARIS ANTIQVA DESCRIP. Ex Conatibus geographicis Abrahami Ortelij Antuerpiani. // CYPRVS, Insula læta choris, blandorum et mater amorum. // Cum priuilegio decennali. 1584. // Cypri insulæ incognitæ positionis LOCA Elmæus Tyrrhia. GENTES Asphax Otienses. VRBES Acra Acragas Alexandria Alcathi villa Asine Cephalus Cerbia Cinÿria Cresium Cyrenia, nisi. sit Ceronia Dionia Epidarum Erysthia Gerandrum Lacedæmon Malum Togessus Tembrus Vrania. Plieus flu., et Aous flu. Aoius mons. | "Ex Conatibus geographicis Abrahami Ortelij Antuerpiani". Cartouche bottom right: “Cum priuilegio decennali 1584”. Ortelius' map of Cyprus, ringed by smaller maps of islands in the Aegean, including Lesbos, Rhodes, Rhenia, Tremon, Icaria, Euboaea, Chios, Lemnos, Cia et Ceos and Samus. Made by Ortelius on the basis of classical authors such as Plinius, Pausanias, Plutarchus and Thucydides, Strabo, Ovidius etc. The Parergon is the first historical atlas ever published. It was initially conceived by Ortelius as an appendix to his Theatrum Orbis Terrarum but given the considerable success of these historical maps it later became an independent work and remained the main source of all similar works throughout the seventeenth century. Koeman wrote: “This atlas of ancient geography must be regarded as a personal work of Ortelius. For this work he did not, as in the Theatrum, copy other people's maps but drew the originals himself. He took many places and regions from the lands of classical civilization to illustrate and clarify their history, a subject very close to his heart. The maps and plates of the Parergon have to be evaluated as the most outstanding engravings depicting the wide-spread interest in classical geography in the 16th century." The Theatrum Orbis Terrarum, which is considered the first true modern "Atlas". The work was published in 7 languages and 36 editions, for which - in 1570 - Ortelius obtained the privilege, a kind of copyright that prevented other cartographers from publishing his works. The Theatrum represented the most advanced work of cartographic description. Ortelius collected in it the geographical and cartographic knowledge of his time, proposing in 147 spectacular engraved plates the most faithful image of the world then known and, in some extraordinary "historical maps", regions and routes taken from literature, mythology, tradition. Example with magnificent contemporary coloring, paper slightly browned, otherwise in excellent condition. Bibliografia Cfr. L. Bagrow, A. Ortelli Catalogus Cartographorum; cfr. C. Koeman, Atlantes Neerlandici; Peter H. Meurer, Fontes Cartographici Orteliani, n. 8pa-j; M. Van den Broecke, Ortelius Atlas Maps, n. 216; Van der Krogt, Koeman’s Atantes Neerlandici: 7500+8130:31. Cfr.
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