Dettagli
Incisori
Vidris Gigi (Pola 1897 - Torino 1976)
Soggetto
Stampe antiche - Carte geografiche
Descrizione
Dimensioni varie, 4 disegni cm. 20x24 circa, 3 disegni cm. 30x47 circa, 16 disegni cm.37x33 circa, tutti firmati. Disegni destinati alla pubblicazione. Serie completa di 10 disegni (numerati 1-10 al verso, con titolo e didascalie in forma dialogica): 1. Christliche Demokratische Union e Democrazia Cristiana, dialogo tra Fanfani e Adenauer. 2. Ozii parlamentari, incontro tra Zoli e Leone. 3. La Befana quadripartita. La personificazione dell'Italia osserva Befana (Libertas) che porta doni per tutti i partiti. 4. Le tappe del consenso popolare, Imre Nagy e Togliatti. 5. Solidariet‡ democratica: Libertas su una zattera. "Ora che mi si sono staccati i galleggianti corro il rischio di affondare con tutta la zattera". 6. Punti di vista. La pittrice DC. "E' un quadro astrattista, rappresenta la crisi del PC" 7. La spada e il mitra. Walter Audisio (nome di battaglia Col.Valerio) "Questo processo lo faremo noi.a chi ci fa il processo". 8. Il prestigiatore. Fanfani fa una magia con un topo (PSI) 9. Democrazia si, democrazia no. "Ed io povero cristo, fino a ieri ho creduto che esistesse solo il Padre Eterno." 10. 10 febbraio 1947 - 10 febbraio 1957, decimo anniversario del Diktat. 8 disegni senza didascalia al verso raffiguranti per lo pi˘ Stalin, Togliatti.4 piccoli disegni con le seguenti didascalie al verso: Inchieste; Una nuova legge elettorale? Cittadinanza italiana sudditanza russa; Ottimismo. Nato nel 1897 a Pola, esule a Torino, dove si spense all'et‡ di 79 anni, Gigi Vidris collaborÚ con diverse testate giornalistiche, tra le quali Candido, e nel 1967 espose all'Expo di Montreal. Nel 1978, a due anni dalla sua scomparsa, il Centro di Cultura Giuliano Dalmata gli dedicÚ una mostra itinerante di 120 sue opere. E nel 1997, nel centenario della nascita, l'Istituto Regionale di Cultura Istriana realizzÚ un'altra mostra e la pubblicazione del catalogo. Le vignette esposte a palazzo Moroni descrivono l'esodo e le vicende storiche che lo determinarono da un punto di osservazione particolare: la citt‡ di Pola, il capoluogo istriano che vide oltre il 90% della popolazione abbandonare le proprie case per non vivere sotto il regime jugoslavo di Tito. E interpretano l'anima di una citt‡ sulla quale sta calando l'ombra di una scelta irreversibile, le cui sorti stanno per essere decise altrove, non tanto da Tito, ma dai quattro grandi, occidentali in testa, che a vidris1Parigi non si oppongono alle sue pretese, tradendo gli ideali sbandierati con la carta atlantica e in particolare quello dell'autodeterminazione dei popoli. In questo caso, degli italiani della Venezia Giulia. Resta, nei tratti di Vidris, lo sberleffo amaro, la denuncia di una verit‡ scomoda, espressa con le uniche armi rimaste al popolo istriano, quelle della satira e del sarcasmo. Senza retorica o moralismi. In questo, come dice l'introduzione alla mostra, una grande lezione di giornalismo.