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Stampe

Incisione in rame del 1847 Federico I Hohenstaufen Barbarossa Battaglia Legnano

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Il Tempo che fu

(Enna, Italia)

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Descrizione

Dettagliatissima incisione in rame su carta spessa non retroscritta Estratta da prestigiosa e rarissima opera del 1847. .incisione che ha quindi oltre 167 anni! Federico I Hohenstaufen, meglio noto come Barbarossa La disfatta nella Battaglia di Legnano Rientrato in Germania, nel 1168, si dovette dedicare ai problemi tedeschi, specialmente le controversie tra Enrico il Leone e Alberto l'Orso. Nell'aprile del 1169 fece eleggere re dei Romani o di Germania, alla dieta di Bamberga, e quindi incoronare ad Aquisgrana il figlio, Enrico. Inoltre comprò, dal vecchio zio, Guelfo VI, che non aveva eredi, i possedimenti Svevi e Toscani.Comunque Federico, nei sei anni che rimase in patria, pensava anche all'Italia, ed inviò a Roma il vescovo di Bamberga, Eberardo, in un tentativo di riconciliazione[26] con Alessandro III, che prese in considerazione le proposte, ma, alla fine, sia perché pressato dai Lombardi, sia perché di abdicare non ne voleva sapere, respinse le offerte di Federico. Nel 1174, risolti i problemi in Germania, Federico radunò nuovamente un grosso esercito[27] e scese per la quinta volta in Italia. Iniziò la sua campagna nel settembre 1174 vendicandosi di Susa, che distrusse, poi prese Asti che si era arresa, così come il marchese del Monferrato e le città di Alba,Acqui, Pavia e Como. Mosse contro Alessandria che resistette a un assedio di ben 7 mesi, interrotto solo dopo che gli assediati, con una sortita avevano distrutto, incendiandole, le migliori macchine da guerra di Federico. Il Barbarossa si dedicò quindi a risolvere la questione di Ancona che, oltre ad essere libero comune, era alleata con l'Impero Bizantino[28]. L'imperatore si accordò allora con Venezia, che voleva liberarsi di una rivale, ed ordinò al suo luogotenente Cristiano di Magonza di attaccare Ancona da terra, mentre le navi veneziane ne occupavano il porto. L'assedio di Ancona si presentò subito difficile: la città dopo sei mesi non aveva ancora ceduto e infine le truppe assedianti furono costrette a ritirarsi all'arrivo dei rinforzi da Ferrara e Bertinoro. Nell'assedio si segnala l'episodio di Stamira[28].Nel frattempo la Lega aveva approntato un imponente esercito che Federico riuscì a distogliere inviando una parte delle sue truppe a Bologna. Federico, tolto l'assedio ad Alessandria, nella primavera del 1175, si diresse contro l'esercito della Lega. I due eserciti si trovarono a fronteggiarsi nella zona di Pavia, ma prima di combattere furono aperti negoziati di pace, a Montebello, che però fallirono, e anche una tregua che sembrava a portata di mano saltò. Le ostilità ripresero, ma senza avvenimenti decisivi per tutto il 1175. Nella primavera del 1176, a Chiavenna, Federico ebbe un incontro con Enrico il Leone ed altri feudatari per ricevere truppe per proseguire la campagna d'Italia, ma quando i rinforzi militari arrivarono, sempre in primavera, Federico si accorse che non erano così numerosi come aveva sperato e soprattutto mancava il cugino Enrico[29].E proprio mentre, aggregatesi le truppe di rinforzo, lasciate le vallate alpine, aveva ripreso la marcia verso sud, l'imperatore venne travolto a Legnano il 29 maggio1176 dall'esercito della Lega, incappando in una disastrosa sconfitta, della quale massimi artefici furono non a caso i milanesi. Gli stessi, suddivisi in duecompagnie, del Carroccio e nella compagnia della Morte, impedirono che si convertisse in fuga precipitosa il primo ripiegamento cui la cavalleria tedesca aveva costretto parte dell'esercito lombardo, dopodiché spinsero quest'ultimo al decisivo contrassalto. L'esercito tedesco con difficoltà, trovò rifugio, ancora una volta, a Pavia, dopodiché Federico si affrettò a cercare di risolvere la questione con la diplomazia, avviando le trattative di pace direttamente col pontefice, con il quale si giunse ad un accordo: Federico disconobbe l'antipapa e restituì al Comune di Roma le sue regalie e i suoi territori, mentre Alessandro III garantì la propria mediazione con i Comuni (accordi preliminari di Anagni, novembre 1176), che però la rifiutarono, non gradendo il cambiamento di atteggiamento del pontefice. 100Rim-002 Dimensioni Cm 24,00 x 17,00 Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità.