Splendida carta storico-geografica dell’antica Gallia, pubblicata nel ' Parergon ' di Abraham Ortelius. Esemplare dalla rara edizione italiana del Theatrum Orbis Terrarum stampata ad Anversa da Jean Baptiste Vrients nel 1608 e quindi nel 1612. Un secondo stato della lastra; a partire dal 1601, appena a nord dei Pirenei fu aggiunto due volte "MAVRI"; a nord-ovest della catena montuosa del Giura fu aggiunto "SEQ:VA:NI.". "Marsi:lia" [Marsiglia] fu cambiato in: "Massilia". Nel cartiglio in basso a destra, il ' titolo e il privilegio di stampa: GAL:|LIÆ VE:|TERIS/Typus. ' | "Ex conatibus Geogra:|phicis Abrah. ' Ortelij". ' In basso a destra "Cum Priuilegio Imp. | Reg. et Cancel. Brab. | 1594”. In alto a destra, entro cartiglio, la dedica a Eduardo (Edward) Dilft - ' signore , signore di Levergem, borgomastro del contado di Anversa – e a Karol (van) Mechelen, nobile di Anversa: AMPLISS. ' VIRIS DD. | EDVARDO VAN DER | DILFT, ET CAROLO MA:|LINEO, NOBILITATE RE:|RVMQ. PERITIA CLARISS. | VRBISQ. ANTVERP. COSS. | ABRAH. ORTELIVS | L.M. DEDICABAT. | "Nomenclaturæ et positionis loco:|rum huius tabulæ testimonia, | pete ex Thesauro nostro | Geographico". Questa mappa ' è stata realizzata da Ortelius sulla base di autori classici tra cui Strabone, Plinio, Virgilio, Ovidio e Cesare. Nel Parergon è contenuta anche un’altra mappa della stessa area territoriale, con il titolo ' Gallia Vetus. (Van den Broecke, 196). La differenza sostanziale è la ' Galliae Veteris Typus ' qui descritta si basa su fonti geografiche antiche piuttosto che su fonti militari antiche ed è molto più dettagliata. Contiene la più grande quantità di testo che si possa trovare su qualsiasi mappa di Ortelius (circa 16.000 parole), a testimonianza dell'importanza che Ortelisi vi attribuiva. La trattazione che egli dedica a questa carta è la controparte civile della ' Gallia Vetus ' che sia nell'aspetto che nel testo di accompagnamento è dedicata più esclusivamente a un'immagine militare della Francia e dei suoi Druidi. Il testo pone un forte accento sull'epoca romana, in particolare su quanto riportato dall'antico geografo Strabone. Circa una decade dopo la pubblicazione del “moderno” Theatrum Orbis Terrarum, Ortelius rispose alle “preghiere di amici e studiosi di storia antica, sacra e profana” e compilò una serie di mappe di soggetto biblico e classico, quasi tutte disegnate da lui. Intitolò l’opera “Parergon theatri”, ovvero “aggiunta, appendice, del Theatrum”, ma al tempo stesso anche complementare al Theatrum: il Paregon theatri forniva per il mondo antico lo stesso materiale che Ortelius aveva fornito per il mondo moderno con il Theatrum: carte geografiche. Lo spirito del Parergon è tutto riassunto nel motto historiae oculus geographia riportato sul frontespizio: la geografia è l’occhio della storia. Le mappe del mondo antico avevano lo scopo di “rendere più chiari gli storici antichi e i poeti”. Le mappe del Paregon sono di tre tipologie: antiche regioni; carte letterarie e carte bibliche. Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali. Riprese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”. “Tutto quell gran paese della terra, il quale vien abbracciato dall'Oceano, dal mar Mediterraneo, dall'Alpi, dalle montagne del Pirenero, & dal fiume Rheno, fu dagli antichi chiamato Gallia, overo Galatia, & gli habitati Celti.Il nome altresì della Gallia sappiamo essersi disteso oltra l'Alpi sin al fiume Rubicone; peroche quella parte dell'Italia fu gia tempo da Galli . Splendid historical map of France (Gallia), published in Abraham Ortelius' Parergon. Example from the rare Italian edition of Theatrum Orbis Terrarum printed in Antwerp by Jean Baptiste Vrients in 1608 and then in 1612. A second state of the plate; from 1601 onwards, just North of the Pyrenees "MAVRI" was added twice; Northwest of the Jura mountain range, "SEQ:VA:NI." was added. "Marsi:lia" [Marseille] was changed to: "Massilia". Title: GAL:|LIÆ VE:|TERIS/Typus. ' | "Ex conatibus Geogra:|phicis Abrah. ' Ortelij". [Map of ancient France, from the geographical efforts of Abraham Ortelius]. Lower right the privilege: "Cum Priuilegio Imp. | Reg. et Cancel. Brab. | 1594". Cartouche top right the dedication to Edward van der Delft and Karol (van) Mechelen: AMPLISS. VIRIS DD. | EDVARDO VAN DER | DILFT, ET CAROLO MA:|LINEO, NOBILITATE RE:|RVMQ. PERITIA CLARISS. | VRBISQ. ANTVERP. COSS. | ABRAH. ORTELIVS | L.M. DEDICABAT. | "Nomenclaturæ et positionis loco:|rum huius tabulæ testimonia, | pete ex Thesauro nostro | Geographico". [Abraham Ortelius of Antwerp has willingly dedicated this [map] to the most honoured men lord Edward van der Delft and Carolus from Mechelen, very famous in nobility and most renowned in matters of experience. For names and locations of places on this map, use our geographical Treasury]. This map was made by Ortelius on the basis of Strabo, Plinius, Vergilius, Ovidius, Cæsar and other classical sources. The Parergon also contains another map of the same territorial area, with the title ' Gallia Vetus ' (Van den Broecke, Ort194). The major difference is the Galliae Veteris Typus described here is based on ancient geographical sources rather than ancient military sources and is much more detailed. It contains the largest amount of text to be found on any of Ortelius' maps (about 16,000 words), testyfing the importance Ortelius attached to it. The discussion he devotes to this map is the civil counterpart of Ort 194, which both in appearance and accompanying text is devoted more exclusively to a military picture of France and its Druids. It has a heavy emphasis on Roman times, particularly as reported by the ancient geographer Strabo. The Parergon is the first historical atlas ever published. It was initially conceived by Ortelius as an appendix to his Theatrum Orbis Terrarum but given the considerable success of these historical maps it later became an independent work and remained the main source of all similar works throughout the seventeenth century. Koeman wrote: “This atlas of ancient geography must be regarded as a personal work of Ortelius. For this work he did not, as in the Theatrum, copy other people's maps but drew the originals himself. He took many places and regions from the lands of classical civilization to illustrate and clarify their history, a subject very close to his heart. The maps and plates of the Parergon have to be evaluated as the most outstanding engravings depicting the wide-spread interest in classical geography in the 16th century." The Theatrum Orbis Terrarum, which is considered the first true modern "Atlas". The work was published in 7 languages and 36 editions, for which - in 1570 - Ortelius obtained the privilege, a kind of copyright that prevented other cartographers from publishing his works. The Theatrum represented the most advanced work of cartographic description. Ortelius collected in it the geographical and cartographic knowledge of his time, proposing in 147 spectacular engraved plates the most faithful image of the world then known and, in some extraordinary "historical maps", regions and routes taken from literature, mythology, tradition. Example with magnificent contemporary coloring, paper slightly browned, otherwise in excellent condition. Bibliografia Cfr. L. Bagrow, A. Ortelli Catalogus Cartographorum; cfr. C. Koeman, Atlantes Neerlandici; Peter H. Meurer, Fontes Cartographici Orteliani, n. 27p; M. Van den Broecke, Ortelius Atlas Maps, . Cfr.