
Stampe
Stefano Della Bella (Firenze 1610 – Firenze 1664)
Funerale del Principe Francesco De Medici, 1634
500,00 €
Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.
(Milano, Italia)
Chiusi per ferie fino al 31 Agosto 2025.
Le corrette spese di spedizione vengono calcolate una volta inserito l’indirizzo di spedizione durante la creazione dell’ordine. A discrezione del Venditore sono disponibili una o più modalità di consegna: Standard, Express, Economy, Ritiro in negozio.
Condizioni di spedizione della Libreria:
Per prodotti con prezzo superiore a 300€ è possibile richiedere un piano rateale a Maremagnum. È possibile effettuare il pagamento con Carta del Docente, 18App, Pubblica Amministrazione.
I tempi di evasione sono stimati in base ai tempi di spedizione della libreria e di consegna da parte del vettore. In caso di fermo doganale, si potrebbero verificare dei ritardi nella consegna. Gli eventuali oneri doganali sono a carico del destinatario.
Clicca per maggiori informazioniMetodi di Pagamento
- PayPal
- Carta di Credito
- Bonifico Bancario
-
-
Scopri come utilizzare
il tuo bonus Carta del Docente -
Scopri come utilizzare
il tuo bonus 18App
Dettagli
Descrizione
misure: mm 286 x 206
Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d’arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia.
In questa stampa vediamo l'interno della chiesa di San Lorenzo a Firenze dove si stanno svolgendo i funerali del Granduca Francesco de Medici (Firenze 1541- Poggio a Cajano 1587). La navata centrale è maestosa e solenne; nella zona superiore appeso ad una cortina di tende sospese c'è lo stemma mediceo che oscura il soffitto a cassettoni. La navata centrale è sgombra, su entrambi i lati vicino alle imponenti colonne si trovano enormi statue di scheletri abbigliate con cappelli piumati e sorreggono scudi o bastoni. La scena è animata, gli astanti in abiti eleganti, sono colti attraverso un segno rapido e netto in svariati atteggiamenti ascoltano la predica che si svolge da un pulpito sulla destra. Nel mezzo dell’altare il catafalco è sorvegliato da guardie e due enormi cavalli armati, attorno altri religiosi formano due ali. Lo sguardo dello spettatore è accompagnato verso il fondo della scena, suggerito grazie alla presenza dei quattro uomini in primo piano di spalle che guardano la bara. Tutto è descritto con cura e in maniera minuziosa, con forti contrasti chiaroscurali che avvolgono l'ambiente in un'atmosfera argentea. In basso a destra, inciso oltre l'immagine, il monogramma SDB.
Impressione eccellente. Ottimo stato di conservazione. Lastra è rifilata lungo la battuta del rame sempre visibile. Filigrana: "testa coronata nel cerchio". Stato: II/III senza alcuna scritta eccetto il monogramma. Questo è lo stato che appare nel libro di Cavalcanti Esequie del Ser Principe Francesco celebrate in Fiorenza; Fiorenza, 1634.
Bibliografia: De Vesme-Massar 74, pag. 27.
Stato di conservazione: ottime