Tavola tratta dal Libro D'Antonio Labacco Appartenente A L'Architettura, Nel Qual Si Figurano Alcuni Notabili Antiquita Di Roma di Antonio Labacco, stampato per la prima volta nel 1552. Il Libro D'Antonio Labacco Appartenente A L'Architettura è un'opera importante per lo studio dell'architettura classica e uno dei primi trattati di architettura illustrati con lastre di rame, al posto delle xilografie e del testo a stampa. L'autore trovò il mezzo dell'incisione su rame di gran lunga superiore alla tradizionale immagine xilografica, consentendo una maggiore precisione e realismo. Questo libro presenta belle e accurate ricostruzioni di antichi monumenti romani come l'Arco e il Foro di Traiano, il Tempio di Castore e Polluce, il Mausoleo di Adriano (oggi noto come Castel Sant'Angelo), il Porto di Traiano e diversi templi senza nome, sulla base di descrizioni ricavate da testi classici e dall'ispezione delle loro rovine. Labacco (1495-1567?), architetto italiano e frequente collaboratore di Antonio da Sangallo il Giovane in progetti come la Basilica di San Pietro, verso la fine del pontificato di Paolo III (1549), decise di pubblicare le sue ' Antiquità ' e ottenne dal pontefice il privilegio per la pubblicazione. Nel 1552 fu edito il ' Libro appartenente a l'architettura nel qual si figurano alcune notabili antiquità di Roma, "Impresso in Roma in casa nostra". Nell'introduzione "alli Lettori" il Labacco comunicava di essere "stato più volte persuaso da Mario", suo figlio, che "fusse bene" mettere parte delle stampe "in luce" offrendosi egli stesso "infin all'intagliar parte d'esse". Mario avrebbe quindi inciso parte dei disegni del Labacco e ciò è plausibile visto che esercitava il mestiere di intagliatore in rame. Vasari, parlandone nella vita di Marcantonio Bolognese, dice che "Antonio Abbaco ha mandato fuori con bella maniera tutte le cose di Roma antiche e notabili, con le lor misure, fatte con intaglio sottile, e molto ben condotte". Non si conoscono esemplari antecedenti, ma di certo numerose copie furono in circolazione molto prima, soprattutto a seguito del privilegio già concessogli quasi sicuramente nel 1547 da Paolo III. Il ' Libro, contenente la riproduzione in incisione di alcuni monumenti di Roma antica impiegando i diversi sistemi di rappresentazione (piante, prospetti e sezioni), ebbe molta fortuna e fu più volte ristampato (nel 1557 la seconda edizione; nel 1559 la terza; poi ancora negli anni 1568-70), non sempre con cura e precisione, anche dopo l'ultimo privilegio concesso da Paolo IV. Labacco abitava nel rione Campo Marzio; la sua ultima residenza fu però nel rione Ponte dove abitava già dal 26 luglio 1539, presso la parrocchia di S. Salvatore "in Banchi". Fra l'altro risulta che proprio qui egli avesse impiantato la stamperia per le "impressure" delle tavole del ' Libro. Acquaforte e bulino, impressa su carta vergata priva di filigrana, con margini, in ottimo stato di conservazione. Bibliografia T. Ashby, ' Il libro d'Antonio Labacco appartenente all'architettura, in “La Bibliofilia”, 16 (1914), pp. 289-309; Flavia Colonna – Antonio Labacco, in “Dizionario Biografico degli Italiani” - Volume 62 (2004). Plate taken from the Libro D'Antonio Labacco Appartenente A L'Architettura, Nel Qual Si Figurano Alcune Notabili Antiquita Di Roma by Antonio Labacco, first printed in 1552. The Libro D'Antonio Labacco Appartenente A L'Architettura, is an important work in the study of classical architecture and one of the earliest architectural treatises illustrated with copper plates, in place of woodcuts and printed text. The author found the medium of copper engraving far superior to the traditional woodcut image, allowing for greater precision and realism. This book presents beautiful and accurate recreations of ancient Roman monuments such as the Arch and Forum of Trajan, the Temple of Castor and Pollux, the Mausoleum of Hadrian (now known as the Castel Sant’Angelo), Trajan’s Harbor, and several unnamed temples, based on descriptions gleaned from classical texts and the inspection of their ruins. Labacco (1495-1567?), Italian architect and frequent collaborator with Antonio da Sangallo the Younger on projects such as St. Peter’s Basilica, near the end of the pontificate of Paul III (1549), he decided to publish his Antiquities and obtained from the pontiff the privilege for publication. In 1552 the Libro appartenente a l'architettura nel quale si figurano alcune notabili antiquità di Roma, "Impresso in Roma in casa nostra," was published. In the introduction "alli Lettori" Labacco communicated that he had "been persuaded several times by Mario," his son, that "fusse bene" to put part of the prints "in light" offering himself "infin all'intagliar parte d'esse." Mario would therefore have engraved part of Labacco's drawings, and this is plausible given that he practiced the trade of copperplate engraver. Vasari, speaking of him in the life of Marcantonio Bolognese, says that "Antonio Abbaco has sent out with beautiful manner all the ancient and notable things of Rome, with their measures, made with subtle carving, and very well conducted." No earlier examples are known, but certainly numerous copies were in circulation much earlier, especially following the privilege already almost certainly granted to him in 1547 by Paul III. The Book, containing the reproduction in engraving of some monuments of ancient Rome employing the different systems of representation (plans, elevations and sections), was very successful and was reprinted several times (in 1557 the second edition; in 1559 the third; then again in the years 1568-70), not always with care and accuracy, even after the last privilege granted by Paul IV. Labacco lived in the Campo Marzio district; his last residence, however, was in the Ponte district where he lived as early as July 26, 1539, at the parish of S. Salvatore "in Banchi." Among other things, it appears that it was here that he had established the print shop for the "impressures" of the Book plates. Etching and engraving, impressed on laid paper without watermark, with margins, in very good condition. Bibliografia T. Ashby, ' Il libro d'Antonio Labacco appartenente all'architettura, in “La Bibliofilia”, 16 (1914), pp. 289-309; Flavia Colonna – Antonio Labacco, in “Dizionario Biografico degli Italiani” - Volume 62 (2004). Cfr.