Dettagli
Incisori
BERGEN F. - PINSTER D.
Descrizione
Incisione di dimensioni 295x220 mm. Condizioni : USATO - Stato : Buono, ordinari segni d'uso e del tempo. Altre note : Veduta di piazza duomo presso Trento, con la folla radunata attorno alla fontana del Nettuno per assistere al gioco carnevalesco dei Ciusi e dei Gobj. Oggi rievocata durante le feste vigiliane, la sfida dei Ciusi e dei Gobj riprende un episodio del XVI secolo, quando trentini e feltrini si contesero il redditizio affidamento della costruzione delle mure cittadine. La rievocazione ricorda la strenua difesa di Trento da parte dei suoi abitanti contro gli abitanti di Feltre, i Feltrini, i quali, invitati nel capoluogo dal re Teodorico per collaborare alla costruzione delle mura cittadine, avrebbero saccheggiato i granai durante una tremenda carestia. Ne nacque un'accesa battaglia, che si concluse con la vittoria dei Trentini, i quali riuscirono a scacciare i Feltrini. La Mascherada dei Ciusi e dei Gobj si sviluppa nella lotta tra la fazione dei "Gobj", in costume grigio-nero, in rappresentanza dei Trentini, aiutati dalle loro donne, le "Strozzere", e la fazione dei "Ciusi", i Feltrini in costume giallo/rosso. Al centro della contesa e premio della stessa la polenta, che rappresenta la riserva di cibo della città che deve essere difesa dagli attacchi dei feltrini. Sia i Ciusi sia i Gobj sono coordinati da un re e da tre capitani che dirigono le azioni degli schieramenti. Sotto l'occhio vigile e attento degli "Arbitri", che devono mantenere la calma e far rispettare le regole del gioco anche infliggendo punizioni e penalizzazioni, le due schiere si contendono la polenta preparata dalle strozzere, disponendosi nel seguente modo: i Gobj formano un cerchio a difesa del paiolo abbrancandosi vicendevolmente alle corde di cuoio saldamente cinte attorno alla loro vita, volgendo le terga al paiolo stesso; al centro del cerchio prendono posto le strozzere, armate di grandi ramazze che servono per difendere la loro polenta dagli assalti. I Ciusi devono disporsi in fila indiana a gruppetti di cinque, per cercare, nel rispetto delle regole del gioco, di rompere la catena degli avversari al fine di rompere il cerchio per conquistare la polenta. Anticamente potevano partecipare alla Mascherada solamente i Nobili ed i due schieramenti erano composti da circa 150/200 persone. Attualmente il gruppo è composto da circa un centinaio di confratelli. Persegue lo scopo di tutelare e diffondere l'antica "Mascherada" per dare un'immagine nuova e sempre viva di questa rievocazione storica radicata nelle tradizioni della cultura popolare trentina.
Anno di pubblicazione: Metà '800.