Splendida carta storico-geografica pubblicata nel ' Parergon ' di Abraham Ortelius. Questa tavola rappresenta, diversamente orientate ad Est o a Nord, Creta e altre isole dello Ionio (Corfù, Itaca, Zante, Lefkada), la Sardegna e la Corsica, ciascuna con margine graduato, longitudine e latitudine, inserite in riquadri in cui è riportato anche un elenco di luoghi dalla posizione sconosciuta. Il retro del foglio, riporta la descrizione delle isole rappresentate. Esemplare dalla rara edizione italiana del Theatrum Orbis Terrarum stampata ad Anversa da Jean Baptiste Vrients nel 1608 e quindi nel 1612. Un seconod stato della lastra con alcuni toponimi aggiunti. Quattro mappe incise su una sola lastra. Per la carta di Creta: CRETA | Iovis magni, medio iacet insula ponto. | Ex conatibus geographicis Abrahami Ortelij". [L'isola di Creta, appartenente al grande Giove, che si trova in mezzo al mare, dagli sforzi geografici di Abraham Ortelius], Ortelius cita come fonte contemporanea Francesco Superanti (Soranzo), e come fonti classiche Strabone, Ateneo, Diodoro Siculo ed Eraclide. Per la carta della Corsica Ortelius cita come fonti classiche Ateneo, Eustasio, Marziano Capella, Diodoro Siculo, Strabone, Seneca e Livio. La carta delle isole ioniche: INSVLAE MA:|RI IONII. In alto al centro: ITHACA INS. | "in qua Neritus mons. | Aretusa fons, et Coracis petra". [L'isola di Itaca con il monte Neritus, la sorgente di Aretusa e le rocce di Coracis]. In alto al centro: ZACYNTHVS | INS. "in qua | Elatus mons". [L'isola di Zacinto con il monte Elato]. Ortelius cita come fonti classiche Strabone, Palenses, Athenæus, Livius e Plinius. Per la Sardegna Ortelius cita come fonti classiche Eustathius, Pausanias, Polybius, Strabo, Prudentius, Salvanius, Sidonius, Pomponius, Dioscorides, Plinius e Claudiamus. Circa una decade dopo la pubblicazione del “moderno” Theatrum Orbis Terrarum, Ortelius rispose alle “preghiere di amici e studiosi di storia antica, sacra e profana” e compilò una serie di mappe di soggetto biblico e classico, quasi tutte disegnate da lui. Intitolò l’opera “Parergon theatri”, ovvero “aggiunta, appendice, del Theatrum”, ma al tempo stesso anche complementare al Theatrum: il Paregon theatri forniva per il mondo antico lo stesso materiale che Ortelius aveva fornito per il mondo moderno con il Theatrum: carte geografiche. Lo spirito del Parergon è tutto riassunto nel motto historiae oculus geographia riportato sul frontespizio: la geografia è l’occhio della storia. Le mappe del mondo antico avevano lo scopo di “rendere più chiari gli storici antichi e i poeti”. Le mappe del Paregon sono di tre tipologie: antiche regioni; carte letterarie e carte bibliche. Come sottolinea Koeman “il Parergon deve essere considerato come lavoro personale di Ortelius. Per quest'opera, infatti, diversamente dal Theatrum, non copiò le mappe di altri cartografi, ma ne disegnò lui stesso di nuove ed originali. Riprese luoghi, regioni e territori delle civiltà classiche illustrandone e spiegandone la storia, una materia molto vicina al suo cuore. Le mappe e le lastre del Parergon devono essere valutate come le più importanti incisioni che rappresentano il diffuso interesse per la geografia classica nel XVI secolo”. “La carta vede la raffigurazione delle isole di Creta, Corsica, Sardegna e quelle del mar Ionio. Quella di Creta è completata da due cartigli in cui sono rispettivamente indicati i nomi di luoghi la cui posizione è incerta, ed il secondo con elenco delle città quarum situs ignoratur. "Ella tien il quarto luogo infra l'isole maggiori del Mediterraneo mare." (p. xxxj) e Plinio, citando Dosiade, autore piuttosto oscuro di una storia locale dedicata a Creta, dice abbia preso il nome dalla ninfa Crete. "Quantunque molte sia le cose, che rendan chiara quest'isola & famosa, come l'andata d'Europa.la fierezza del Minotauro & l'aventura; il Labirinto di Dedalo & la fuga.niente tutt. Splendid historical map of the ancient Crete, published in Abraham Ortelius' Parergon. This plate depicts, oriented differently to the east or north, Crete and other Ionian islands (Corfu, Ithaca, Zakynthos, Lefkada), Sardinia and Corsica, each with graduated margin, longitude and latitude, placed in boxes in which a list of places of unknown location is also given. The back of the sheet gives descriptions of the islands depicted. Example from the rare Italian edition of Theatrum Orbis Terrarum printed in Antwerp by Jean Baptiste Vrients in 1608 and then in 1612. A second state of the plate with some place names added. Plate size: 342 x 491 mm. Four maps on one plate. For the Crete map: CRETA | Iovis magni, medio iacet insula ponto. | "Ex conatibus geographicis Abrahami Ortelij". [The isle of Creta, belonging to great Iupiter, which lies in the middle of the sea, from the geographical efforts of Abraham Ortelius], Ortelius mentions the contemporary source Francesco Superanti (Soranzo), and as classical sources Strabo, Athenæus, Diodorus Siculus and Heraclides. For the Corsica map Ortelius mentions as his classical sources Athenæus, Eustathius, Martianus Capella, Diodorus Siculus, Strabo, Seneca and Livius. For the Ionian Islands, title: INSVLAE MA:|RI IONII. Middle top: ITHACA INS. | "in qua Neritus mons. | Arethusa fons, et | Coracis petra". [The isle of Ithaca with mount Neritus, the spring of Arethusa and the rocks of Coracis]. Middle top: ZACYNTHVS | INS. "in qua | Elatus mons". [The isle of Zacynthus with mount Elatus]. Ortelius mentions as his classical sources Strabo, Palenses, Athenæus, Livius and Plinius. For the Sardinia Ortelius mentions as his classical sources Eustathius, Pausanias, Polybius, Strabo, Prudentius, Salvanius, Sidonius, Pomponius, Dioscorides, Plinius and Claudiamus The Parergon is the first historical atlas ever published. It was initially conceived by Ortelius as an appendix to his Theatrum Orbis Terrarum but given the considerable success of these historical maps it later became an independent work and remained the main source of all similar works throughout the seventeenth century. Koeman wrote: “This atlas of ancient geography must be regarded as a personal work of Ortelius. For this work he did not, as in the Theatrum, copy other people's maps but drew the originals himself. He took many places and regions from the lands of classical civilization to illustrate and clarify their history, a subject very close to his heart. The maps and plates of the Parergon have to be evaluated as the most outstanding engravings depicting the wide-spread interest in classical geography in the 16th century." The Theatrum Orbis Terrarum, which is considered the first true modern "Atlas". The work was published in 7 languages and 36 editions, for which - in 1570 - Ortelius obtained the privilege, a kind of copyright that prevented other cartographers from publishing his works. The Theatrum represented the most advanced work of cartographic description. Ortelius collected in it the geographical and cartographic knowledge of his time, proposing in 147 spectacular engraved plates the most faithful image of the world then known and, in some extraordinary "historical maps", regions and routes taken from literature, mythology, tradition. Example with magnificent contemporary coloring, paper slightly browned, otherwise in excellent condition. Bibliografia Cfr. L. Bagrow, A. Ortelli Catalogus Cartographorum; cfr. C. Koeman, Atlantes Neerlandici; Peter H. Meurer, Fontes Cartographici Orteliani 7p/a-d; M. Van den Broecke, Ortelius Atlas Maps, n. 217; Van der Krogt, Koeman’s Atantes Neerlandici: 7900H:31. Cfr.