Due soldati romani, a mezzo busto, che conducono tre cavalli per le briglie. Acquaforte, 1540/50 circa, senza firma e dati editoriali. Da un particolare del fregio in stucco di Palazzo Te, realizzato da Francesco Primaticcio su disegno di Giulio Romano. Raffigura un corteo che celebra un trionfo militare, molto probabilmente quello dell'imperatore Sigismondo Augusto, che nel 1433 elevò i Gonzaga al rango di marchesi di Mantova. Gli stucchi riprendono molto dai bassorilievi della Colonna di Traiano a Roma. L’intero stucco venne raffigurato dalle incisioni di Pietro Sante Bartoli (1635-1700), che nel 1680 pubblicò il Sigismundi Augustii Mantuam Adeuntis Profectio Ac Triumphus, una raccolta di 25 acqueforti realizzate sulla base della "Sala degli Stucchi" di Palazzo Te a Mantova, opera di Giulio e Primaticcio. In una delle ultime incisioni, Sigismondo Augusto preceduto dai littori (Massari, Giulio Romano pinxit et delineavit pp. 259-261, n. 254), ritroviamo questo particolare dei due soldati romani che conducono cavalli per le briglie. Francesco Primaticcio, pittore, scultore e architetto, nel 1526 lavorava sotto la direzione di Giulio Romano nel palazzo del Te a Mantova, dove rimase cinque anni, occupato in opere di pittura e di stucco. A lui, la critica più recente, attribuisce con sicurezza il Trionfo dell'imperatore Sigismondo (1538 circa). Non sappiamo, né riusciamo ad ipotizzare, chi possa essere l’incisore di questa straordinariamente rara lastra, descritta da Bartsch per l’esemplare conservato all’Albertina di Vienna e presente nella raccolta di grafica del British Museum, il cui curatore ipotizza che si possa trattare di un incisore francese. Probabile che il Primaticco, che si trasferì a Fontainebleau subito dopo Mantova, avesse con sé i disegni preparatori per gli stucchi di Palazzo Te. Disegno che fu inciso proprio a Fontainebleau. La Scuola di Fontainbleau (francese: École de Fontainebleau) (1530 circa - 1610 circa) si riferisce a due periodi di produzione artistica in Francia durante il tardo Rinascimento francese, incentrati sul Palazzo reale di Fontainebleau, che furono cruciali nella formazione del manierismo settentrionale e rappresentano la prima grande produzione di arte manierista italiana in Francia. Sebbene non esistano prove certe, la maggior parte degli studiosi concorda sull'esistenza di un laboratorio di stampa nel Palazzo di Fontainebleau, che riproduceva i disegni degli artisti per le loro opere nel palazzo e altre composizioni da loro realizzate. Gli stampatori più produttivi furono Léon Davent, Antonio Fantuzzi e Jean Mignon, seguiti dal "misterioso" artista noto dal suo monogramma come "Maestro I?V"; la bottega sembra essere stata attiva tra il 1542 circa e il 1548 al più tardi; quando, dopo la morte del suo mecenate Francesco I (1547), i finanziamenti per il palazzo terminarono e la scuola si disperse. L'intento dell'atelier era quello di diffondere il nuovo stile che si stava sviluppando nel palazzo in modo più ampio, sia in Francia che presso i coetanei degli italiani in Italia. ' Buona impressione, stampata su carta vergata coeva, rifilata alla lastra o con margini sottili, tracce di colla al verso, per il resto in ottimo stato di conservazione. Opera rarissima. Bibliografia Bartsch, Le Peintre graveur (XVI.407.79). Two Roman soldiers, half-length, leading three horses by the bridle. Etching, c. 1540/50, no signature or editorial data. From a detail of the stucco frieze in Palazzo Te, made by Francesco Primaticcio after a drawing by Giulio Romano. It depicts a procession celebrating a military triumph, most likely that of Emperor Sigismund Augustus, who in 1433 elevated the Gonzaga to the rank of marquis of Mantua. The stuccoes take much from the bas-reliefs of Trajan's Column in Rome. The entire stucco was depicted by the engravings of Pietro Sante Bartoli (1635-1700), who in 1680 published Sigismundi Augustii Mantuam Adeuntis Profectio Ac Triumphus, a collection of 25 etchings made on the basis of the "Sala degli Stucchi" in Palazzo Te in Mantua, by Giulio and Primaticcio. In one of the last etchings, Sigismund Augustus preceded by the lictors (Massari, Giulio Romano pinxit et delineavit pp. 259-261, no. 254), we find this detail of the two Roman soldiers leading horses by the bridle. Francesco Primaticcio, a painter, sculptor, and architect, was working under Giulio Romano in 1526 in the Palazzo del Te in Mantua, where he remained for five years, occupied with painting and stucco work. To him, most recent critics confidently attribute the Triumph of Emperor Sigismund (c. 1538). We do not know, nor can we hypothesize, who may be the engraver of this extraordinarily rare plate, described by Bartsch for the example preserved in the Albertina in Vienna and in the British Museum's collection of graphic art, whose curator presume that it may have been a French engraver. It is probable that Primaticco, who moved to Fontainebleau soon after Mantua, had with him the preparatory drawings for the stuccoes of Palazzo Te. Drawing that was engraved in Fontainebleau. The School of Fontainbleau (French: École de Fontainebleau) (c. 1530-c. 1610) refers to two periods of artistic production in France during the late French Renaissance centered on the Royal Palace of Fontainebleau that were crucial in the formation of Northern Mannerism and represent the first major production of Italian Mannerist art in France. Although there is no firm evidence, most scholars agree on the existence of a printing workshop in the Palace of Fontainebleau, which reproduced the artists' designs for their works in the palace and other compositions they created. The most productive printers were Léon Davent, Antonio Fantuzzi and Jean Mignon, followed by the "mysterious" artist known by his monogram as "Master I?V"; the workshop appears to have been active between about 1542 and 1548 at the latest; when, after the death of its patron Francis I (1547), funding for the palace ended and the school dispersed. The intent of the atelier was to spread the new style that was developing in the palace more widely, both in France and among the peers of Italians in Italy. Good impression, printed on contemporary laid paper, trimmed at plate or with thin margins, traces of glue on verso, otherwise in very good condition. Very rare work. Bibliografia Bartsch, Le Peintre graveur (XVI.407.79). Cfr.