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Stampe

Giuseppe Bossi (Busto Arsizio 1777 – Milano 1815)

Bambino al verso Due putti

1000,00 €

Il Bulino Antiche Stampe s.r.l.

(Milano, Italia)

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Dettagli

Incisori
Giuseppe Bossi (Busto Arsizio 1777 – Milano 1815)
Soggetto
Bossi disegno matita penna bambino putti
Lingue
Italiano

Descrizione

Matita e penna
misure: mm 292 x 199

Pittore, disegnatore, bibliofilo, letterato, collezionista, poeta, critico e storico dell’arte. A soli quindici anni è accolto nell'Accademia dell’Arcadia per i suoi componimenti poetici. Successivamente segue a Brera i corsi di Traballesi, Knoller e Appiani. Nel 1795 è a Roma dove stringe amicizia con Felice Giani , Angelika Kauffmann e soprattutto con Antonio Canova, di cui diventa amico fraterno. Nel 1801, a soli ventiquattro anni, è nominato Segretario dell’Accademia di Brera. Grazie anche al sostegno della Repubblica Cisalpina egli imprime una svolta radicale alla suddetta istituzione, redigendo i nuovi statuti, ampliando la collezione della Pinacoteca (si ricorda fra tutti l’acquisto dello “Sposalizio della Vergine” di Raffaello) e raccogliendo svariato materiale didattico; dalle stampe ai gessi ai libri.
Viaggia intanto a Roma, Napoli e Parigi, dove fa la conoscenza di David.
Nel 1802 vince il concorso bandito dalla repubblica Cisalpina con il dipinto “La Riconoscenza della Repubblica italiana a Napoleone”.
Nel 1807 da le dimissioni dall'Accademia a causa dei contrasti col governo e la nuova politica- da lui giudicata troppo severa- di Napoleone.
Nello stesso anno, su incarico del Viceré Eugenio di Beauharnais realizza una copia del Cenacolo vinciano. Per questa occasione pubblica nel 1810 il saggio “Del Cenacolo di Leonardo da Vinci”, che riscuote un immediato successo ed è ancora oggi considerato un testo fondamentale per lo studio del pittore toscano. Bossi muore prematuramente nel 1815 lasciando incompiuta la commissione per gli affreschi di Villa Melzi a Bellagio.
Giuseppe Bossi fu un infaticabile ed eccelso disegnatore. Egli utilizzava il disegno come momento di studio ed elaborazione delle proprie idee figurative. Dotato di un segno veloce, sicuro ed energico; era inoltre in grado di realizzare, grazie all'uso di sapienti campiture acquerellate, opere di grande atmosfera.

Nel foglio viene rappresentato al verso a matita un bambino inginocchiato con le mani appoggiate ad un ginocchio come se reggesse qualcosa. Il volto paffuto è caratterizzato da occhi socchiusi e la bocca tracciata con una semplice linea. Fitte linee parallele descrivono le zone in ombra.

Al verso lo studio di due putti a penna. Uno rappresentato stante con il volto reclinato sul libro che tiene nella mano sinistra mentre con un dito della mano destra segue la scrittura. L'altro come in volo gli si avvinca da destra e indica qualcosa nella pagina.

Si tratta di una prima idea, di uno studio, rapidamente steso su carta vergellata. Ottimo stato di conservazione. Al verso, in alto a destra, a sanguigna numero 31, al recto numero 30. Forse i fogli appartenevano ad un album numerato dall'artista stesso (?).

Bibliografia: AA.VV. “Giuseppe Bossi Pittore”, Busto Arsizio, 1965; L.T.Brunetto “Giuseppe Bossi. L’Uomo e L’opera”, Busto Arsizio, Pianezza Editore, 1983. F. Leone & F. Mazzocca (a cura di)“L’officina neoclassica”, Silvana editoriale, Faenza, 2009; G. Fusconi (a cura di) L’Artista e il suo atelier. I disegni dell’acquisizione Osio all’Istituto Nazionale per la Grafica”, Palombi editori, Roma, 2006.