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Stampe

ANDREANI Andrea

Adorazione dei Magi

1580

3000,00 €

Antiquarius Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1580
Formato
270 X 380
Incisori
ANDREANI Andrea

Descrizione

Xilografia a chiaroscuro, circa 1580, da tre blocchi di colore verde, giallo e nero, con dicitura in basso al centro "Luuin inv.". Da un soggetto di Aurelio Luini (1530-1593). Bella impressione su carta vergata coeva con filigrana "sole", rifilata al margine, in buono stato di conservazione. Opera non firmata e relativamente ignorata dalla letteratura, viene assegnata all’Andreani nei principali repertori e cataloghi dei musei. Non è certa la derivazione, dedotta dall’iscrizione presente nell’intaglio. Sebbene, si sostenga che derivi dal dipinto di Aurelio Luini, l’iscrizione potrebbe riferirsi al padre Bernardino (1480-1532). “Il Luvin inv. che si legge in una stampa a quattro legni descritta dal Bartsch (II, n. 4) deve riferirsi evidentemente, come lo stesso Bartsch suppone, a Bernardino Luini; ma nulla ci autorizza ad affermare che l'incisione, senza firma d'intagliatore, sia stata eseguita dall'Andreani., il quale aveva l'abitudine di sottoscriversi sempre con grande evidenza” (cfr. Alfredo Petrucci - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3). Andreani utilizzò l'incisione di riproduzione a chiaroscuro, molto di moda al tempo, ottenendo ottimi risultati: amava stampare con più legni sovrapposti in maniera complementare, in un modo che partecipa più del camaieu nordico "a contorni chiusi" che non del chiaroscuro di Ugo da Carpi "a contorni aperti". La sua opera grafica comprende circa quaranta lavori. La tecnica del chiaroscuro è particolarmente difficile nell' esecuzione, ed è per questo che ha trovato nella storia dell'arte grafica pochi seguaci. L'artista mantovano ne è certamente fra i maggiori esponenti. Lavorò a Firenze nel 1584-5, dal 1586 a Siena e nel 1590 ritorna nella sua città natale, Mantova, dove stabilisce il suo studio. Riprodusse disegni di vari artisti su vari supporti con estrema fedeltà: si ispirò, ad esempio a Domenico Beccafumi e ai suoi pavimenti con disegni intarsiati nella Cattedrale di Siena, tre stampe si ispirano invece alla scultura marmorea del Giambologna, il Ratto delle Sabine (Firenze, Loggia Lanzi); nel 1585 realizzò delle stampe ispirandosi ai dipinti e i disegni sfumati di Jacopo Ligozzi e nel 1591-2 ne realizzò altre rifacendosi a Alessandro Casolani (1552-1608). La sua ammirazione per le xilografie della scuola di Tiziano è palese nelle sue copie del Trionfo della Fede (l’unica opera pubblicata a Roma, 1600 circa) e il Faraone che attraversa il Mar Rosso (Siena, 1589) e nella sua tendenza a realizzare grandi stampe, composte da più fogli legati insieme. Era solito usare quattro blocchi di chiaroscuro che si sovrapponevano; i suoi progetti più ambiziosi rimangono quelli composti da 40-50 blocchi, come il Sacrificio di Isacco (1586), ripreso da un pavimento del Baccafumi, la Deposizione (1595), tratto da un dipinto di Casolani a San Quirico a Siena, e il Trionfo di Cesare (1598-9), ispiratosi ai disegni di Bernardo Malpizzi, a sua volta influenzato dai cartoni del Mantegna (Londra, Hampton Court, Collezione Reale). Il fatto che Andreani dedicasse le sue stampe a molte persone, come si evince dalle iscrizioni sulle sue stesse opere, suggerisce che avesse difficoltà a trovare un mecenate unico, sebbene per un breve periodo abbia beneficiato della benevolenza dei Gonzaga. Questa difficoltà con i mecenati senza dubbio è alla base del fatto che, molto spesso, egli ristampasse e, laddove fosse richiesto, intagliasse vecchi blocchi acquistati da Niccolò Vicentino. Bibliografia Bartsch, Le Peintre graveur, XII.30.4; Alfredo Petrucci - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3); Jamie Gabbarelli, Andrea Andreani c. 1580 – 1610, in Naoko Takahatake, 'The chiaroscuro woodcut in Renaisssance Italy', Los Angeles 2018, pp. 222-255; B. Barryte, Myth, Allegory and Faith. The Kirk Edward Long Collection of Mannerist Prints, Cinisello Balsamo, 2015, n. 153. ' The adororation of the Magi, after Aurelio Luini. Chiaroscuro woodcut, circa 1580, printed from three blocks in green, yellow and black. Lettered lower centre 'Luvin inv.' A fine impression on contemporary laid paper with “sun” watermark, trimmed to the borderline, in good condition. An unsigned work and relatively ignored in the literature, it is assigned to Andreani in major museum repertories and catalogs. The derivation is uncertain. Although, it is claimed to derive from Aurelio Luini's painting, the inscription may refer to his father Bernardino (1480-1532). “The Luvin inv. which can be read in a four-wood print described by Bartsch (II, n. 4) must evidently refer, as Bartsch himself supposes, to Bernardino Luini; but nothing authorizes us to assert that the engraving, without a carver’s signature, was executed by Andreani. Who was always in the habit of subscribing himself very prominently” (cf. Alfredo Petrucci - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3). Andreani used chiaroscuro reproduction, very fashionable at the time, achieving excellent results: he liked to print with several woods superimposed in a complementary manner, in a way that partakes more of the Nordic camaieu “with closed outlines” than of Ugo da Carpi's chiaroscuro “with open outlines”. His graphic work comprises about forty works. The chiaroscuro technique is particularly difficult in execution, which is why it has found few followers in the history of graphic art. The Mantuan artist is certainly among its greatest exponents. He worked in Florence in 1584-5, from 1586 in Siena, and in 1590 returned to his hometown of Mantua, where he established his studio. He reproduced drawings by various artists on various media with great fidelity: he was inspired, for example, by Domenico Beccafumi and his floors with inlaid designs in Siena Cathedral; three prints were inspired instead by Giambologna's marble sculpture, the Rape of the Sabine Women (Florence, Loggia Lanzi); in 1585 he made prints inspired by Jacopo Ligozzi's paintings and shaded drawings; and in 1591-2 he made others inspired by Alessandro Casolani (1552-1608). His admiration for the woodcuts of the school of Titian is evident in his copies of the Triumph of Faith (the only work published in Rome, c. 1600) and Pharaoh Crossing the Red Sea (Siena, 1589) and in his tendency to make large prints, composed of several sheets bound together. He used to use four overlapping blocks of chiaroscuro; his most ambitious projects remain those composed of 40-50 blocks, such as the Sacrifice of Isaac (1586), taken from a floor by Beccafumi, the Deposition (1595), taken from a painting by Casolani at San Quirico in Siena, and the Triumph of Caesar (1598-9), inspired by the drawings of Bernardo Malpizzi, who in turn was influenced by cartoons by Mantegna (London, Hampton Court, Royal Collection). The fact that Andreani dedicated his prints to many people, as evidenced by the inscriptions on his own works, suggests that he had difficulty finding a single patron, although for a brief period he benefited from the benevolence of the Gonzagas. This difficulty with patrons no doubt underlies the fact that he very often reprinted and, where required, carved old blocks purchased from Niccolò Vicentino. Bibliografia Bartsch, Le Peintre graveur, XII.30.4; Alfredo Petrucci - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3); Jamie Gabbarelli, Andrea Andreani c. 1580 – 1610, in Naoko Takahatake, 'The chiaroscuro woodcut in Renaisssance Italy', Los Angeles 2018, pp. 222-255; B. Barryte, Myth, Allegory and Faith. The Kirk Edward Long Collection of Mannerist Prints, Cinisello Balsamo, 2015, n. 153. Cfr.
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