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Libri antichi e moderni

Pirandello, Luigi

Zampogna

Società Editrice Dante Alighieri (Officina Poligrafica Romana),, 1901

1000,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1901
Luogo di stampa
Roma,
Autore
Pirandello, Luigi
Pagine
pp. 120 [2 bianche]; testatine decorate in stile Liberty.
Editori
Società Editrice Dante Alighieri (Officina Poligrafica Romana),
Formato
in 16°,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Poesia Italiana del '900
Descrizione
brossura in carta goffrata con effetto simil-corteccia stampata in nero ai piatti e al dorso,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. Esemplare in ottime condizioni di conservazione (dorso appena scolorito). Contiene 20 componimenti scritti tra il 1892 e il 1894, durante i periodi di villeggiatura al monte Cavo, e costituisce una delle migliori raccolte liriche di Pirandello. «Da un pezzo a questa parte io non stampo che novelle e novelle e novelle, e ne son tanto seccato. Ne ho una gran quantità e d’ogni genere: potrei mettere su tre volumi, a dir poco, se trovassi un editore di buona volontà. Ma non riesco a trovarne. Questa mia ostinata sfortuna mi affligge però non tanto per le novelle, quanto per le poesie di cui ho pur nel cassetto due raccolte: “Zampogna” e il “Labirinto”» (Gragnani, p. 409). La penultima raccolta di versi di Pirandello — sarà seguita, ma solo una decina di anni più tardi, da «Fuori di chiave» — vide la luce a Roma presso la prestigiosa Società Editrice Dante Alighieri nel 1901. «Raccolta di rime agresti», secondo la stessa definizione di Pirandello, «Zampogna» accoglie ventun componimenti (di cui cinque già apparsi in rivista) ed è aperta da una delle prove migliori del poeta, il poemetto «Padron Dio»; seguono liriche più brevi che, sebbene accomunate dalla comune «atmosfera da idillio», conducono «piuttosto una meditazione corrosiva sul rapporto uomo-natura» (ivi, p. 410). -- Recensita positivamente su «Minerva» («Fra libri vecchi e nuovi: Luigi Pirandello, Zampogna», 15 febbraio 1902) e sulla «Sardegna letteraria» («Poeti nuovi. Luigi Pirandello», 1 maggio 1902), la raccolta fu invece stroncata pesantemente da Domenico Oliva sulla «Nuova Antologia» («Recenti versi italiani», 1 marzo 1902). Chiude la raccolta il componimento «Attesa», il cui incipit «Io sono come l’albero che aspetta | la sua stagione e morto intanto pare», con il motivo del dialogo tra il poeta e le piante, porta al culmine le riflessioni articolate nel libro, e forse rende anche ragione della bellissima copertina originale, lavorata con un realistico effetto di simil corteccia. L’edizione risulta rara, ne sono censite solo otto copie nell’Opac Sbn. Bibl.: Lo Vecchio Musti, Bibliografia di Pirandello (Milano 1937), p. 13; Gragnani, «Pirandello tra Leopardi e Pascoli: “Zampogna” e “Fuori di chiave” nel Taccuino di Harvard», in «Italian Review», III, 2008, pp. 409-444
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