Libri antichi e moderni
Bergmann Benjamin Fürchtegott Balthasar Von
Voyage chez les Kalmuks. Traduit de l'Allemand par M. Moris, Membre de la Société Asiatique
C. Cornillac, 1825
400,00 €
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Dettagli
Anno di pubblicazione
1825
Luogo di stampa
Châtillon - sur - Seine
Autore
Bergmann Benjamin Fürchtegott Balthasar Von
Editori
C. Cornillac
Soggetto
Viaggi in Russia e in Asia, Etnografia, Calmucchi
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No
Descrizione
In-8° (208x131mm), pp. (1), XXVIII, 361, bella legatura coeva p. pelle marmorizzata con bordura floreale dorata (in parte stinta) bordante i piatti. Dorso con titolo in oro su tassello verde, filetti e fregi ornamentali e floreali in oro. Unghie decorate, tagli e sguardie marmorizzate, segnacolo. Al contropiatto, ex-libris di Eugenio di Savoia Carignano con croce di Savoia coronata. Il personaggio di Casa Savoia in questione è il Principe Eugenio, Conte di Villafranca, figlio del Principe Giuseppe di Savoia, nato a Parigi nel 1816, spentosi a Torino nel 1888. Luogotenente generale del Regno, dapprima fidanzato con Maria Carolina Augusta d'Asburgo, sposò morganaticamente nel 1863 la torinese Felicita Crosio. Una litografia all'antiporta con la festa delle lampade presso i Calmucchi e 11 tavv. in fine di specimen di scrittura e linguistica calmucca. Esemplare assai bello. Sporadiche fioriture. Prima traduzione francese, ridotta rispetto all'originale, di 'Nomadische Streifereien unter den Kalmüken in den Jahren 1802 und 1803' (Riga, Ghartmenn, 1804-05), uno dei primissimi resoconti esistenti sulle tradizioni del popolo calmucco e sulle loro credenze religiose, di stampo buddhista-lamaista. I Calmucchi sono una popolazione nomade di ceppo mongolo occidentale e di religione, come si è detto, buddhista-lamaista, stanziata in gruppi distaccati nelle regioni del Volga, presso Astrachan, in Mongolia e nell'Ovest della Cina. Anche la loro lingua è assai simile a quella mongolica, da cui si differenzia soprattutto a livello fonetico; la presente opera è anche una delle prime rigorose ricognizioni glottologiche della lingua calmucca. La traduzione include ex novo l'Essai sur la fuite des Kalmucs des bord du Volga', basato su un resoconto lasciato da de Weseloff, già prigioniero dei Calmucchi, nonché su lavori di Pallas e di Rytschkov (le fonti da cui la memoria è attinta sono dichiarate nelle note alla p. 259). Bergmann (1772-1856), scrittore e viaggiatore tedesco, soggiornò per un intero anno fra i Calmucchi, seguendo fedelmente le loro tradizioni, apprendendo la loro lingua e studiando, primo tra gli europei, lo sviluppo delle loro arti e delle loro scienze, assai notevole ed in seguito oggetto dell'ammirazione anche di esploratori come Sven Hedin. Boucher de La Richarderie, V, 433-436. Aschoff, 192. Chadenat, 5323. Quérard, I, 285.