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Libri antichi e moderni

Abram Terz Sinjavskij

UNA VOCE DAL CORO

GARZANTI, 1975

25,19 € 27,99 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1975
Luogo di stampa
MILANO
Autore
Abram Terz Sinjavskij
Volumi
1
Collana
Narratori moderni
Editori
GARZANTI
Formato
22 cm
Soggetto
Comunismo, Unione Sovietica, URSS, Gulag Sovietici, Campi di internamento, Russia, Siberia, Biografie, Memorie, Saggi, Letteratura, Lager, Esilio, Prigionia
Descrizione
RILEGATO
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Legatura
Rilegato
Prima edizione

Descrizione

LIEVE SCREPOLATURA DELL'ANGOLO INFERIORE DX DELLA COPERTINA; PER IL RESTO PERFETTO, MAI SFOGLIATO.

Sinjavskij, scrittore russo con lo pseudonimo di Abram Terz, fu arrestato nel settembre 1965 e internato nei gulag sovietici, per aver pubblicato all'estero le proprie opere con lo pseudonimo di Abram Terz e accusato di propaganda reazionaria contro lo stato sovietico. Scelse l'Occidente ma con Gorbaciov si riavvicinò al comunismo. Grande avversario di Solzenicyn, confessò di aver collaborato con il KGB. Il libro fu scritto in diversi lager della Mordovia, dove l'autore ha scontato oltre 5 anni di condanna per i libri da lui scritti. È questa la prima opera (difficile definirla: romanzo, diario, saggio?) pubblicata da Sinjavskij in Occidente dopo aver scelto la via dell'esilio. A ogni parte de! libro (tranne l'ultima, che racconta dell'angoscioso inserimento nella vita «libera») corrisponde un anno di reclusione in lager. Una voce dal coro, infatti, è nata giorno dopo giorno da appunti, note di diario, lettere spedite e non spedite, e registra, in contrappunto con le dense riflessioni esistenziali, religiose e letterarie dell'autore, gli «involontari» interventi di innumerevoli e anonimi compagni di prigionia. Ne risulta una struttura arditamente polifonica, dove la raffinata e meditatissima scrittura di Sinjavskij si pone in rapporto dialettico — quasi un'infinita interrogazione sulle sorgenti stesse dell'espressività — con il parlato ingenuo e brutale, sgrammaticato e immaginifico dell'immenso coro dell'universo concentrazionario. Testimonianza originalissima sull'uomo recluso, Una voce dal coro è anche una nuova, straziata condanna di chiunque attenti alla libertà dell'uomo e dell'artista, ma al tempo stesso partecipa la scoperta di un'«altra» libertà: la paradossale e insopprimibile libertà dell'emarginato.
Informazioni bibliografiche
Autore principale: Sinjavskij, Andrej Donatʹevič
Titolo: Una voce dal coro
Titolo originale: Golos iz Chora
Traduzione dal russo di: Riccardo Gluckner
Editore: Milano : Garzanti, 1975
Descrizione fisica: 325 pagine; 21 cm
Collana: Narratori moderni
Lingua: ITALIANO
Soggetti: Comunismo, Unione Sovietica, URSS, Gulag Sovietici, Campi di internamento, Gulag, Russia, Siberia, Biografie, Memorie, Saggi, Letteratura, Lager, Esilio, Prigionia, Solzenicyn, Jurij Daniel, Lavori forzati, Dissidenti, Politica, Storia, Novecento, '900, KGB, Maximov, Plioutch, Nissen, Heller, Perestrojka, Gorbaciov, Stalin, Breznev, Puskin, Communism, Soviet Union, USSR, Soviet Gulag, Internment camps, Gulag, Russia, Siberia, Biographies, Memoirs, Essays, Literature, Lager, Exile, Captivity, Solzenicyn, Jurij Daniel, Forced Labor, Politics, History, Twentieth Century, '900, KGB, Maximov, Plioutch, Nissen, Heller, Perestroika, Gorbachev, Stalin, Brezhnev, Pushkin, Dissidents