Dettagli
Curatore
: Luigi Carlo Schiavi, Gianpaolo Angelini
Soggetto
Medioevo moderno-Narrativa-Romanzi storici
Descrizione
136 pagine. Brossura con alette. Collana: Canoviana, 5. Seconda di copertina: Lasciata dunque la Pannonia con le mogli e i figli e tutte le masserizie, i Longobardi si diressero velocemente in Italia per conquistarla. Emigrarono nel mese di aprile, nella prima indizione, il giorno dopo quello santo di Pasqua, la cui ricorrenza quell'anno secondo i calcoli, avvenne il primo aprile, cinquecentosessantotto anni dopo l'incarnazione del Signore. Paolo Diacono. Ho seguito la storia di Andor. Ho sentito la serenità delle sue parole. Mi ha commosso e fatto riflettere. Credo sia un grande uomo con valori e forza straordinari. Percorrere le tappe della vita di Ardoar, tra tanta avventura e mille vicende, significa intraprendere un viaggio interiore che fa completamento a quello esteriore, seguire un racconto dallo stile singolare ed essenziale, momento di recupero di eventi, emblemi, armi e ritratti che ti calano nel leggendario mondo dei Longobardi. Un Longobardo in Val Sana è soltanto il narrare di una passione tra l'uomo ed i suoi incontri, nient'altro
e non è poco! Ardoar, ragazzo che diventa uomo nell'intraprendere un viaggio dettato dalle regole della sopravvivenza, può apparire al principio vittima della complessità della vita, ma in realtà è artefice del proprio fato, dove l'eccitazione dell'inatteso, l'intravisto e l'intuito vengono perseguiti affidandosi al proprio cuore. Ti fa rivivere splendide immagini di un passato che nascono col sorgere dell'alba e svaniscono a poco a poco al tramonto, nell'apoteosi del risveglio della natura per mezzo de i segni della primavera". Ti porta a visitare "terre e luoghi, città fortificate, grandi castelli di pietra, campagne fertili e fiumi fecondi", zeppi di riferimenti storici. C'è un filo invisibile conduttore che ti orienta tra verità storica e romanzo: è il filo del destino reale e leggendario che traccia la vita di Ardoar, una vita che trova energia tra gli anfratti e le increspature della natura, una natura che diventa importante riferimento per ritrovarsi, ogni qualvolta si senta perso, sempre pronta ad aiutarlo a superare momenti ardui ma con "l'impegno nel cuore di tener fede a quello che comunque era il suo destino imperniato su un ruolo di presenza politica agli avvenimenti". Da queste pagine respiri il vento freddo del nord e le nevicate, il diradarsi della nebbia che "ogni tanto permetteva di vedere quanto di meglio si potesse ammirare". Segui le sue gesta e le sue peregrinazioni dalla Pannonia giù verso le Alpi, descritte come "una cornice grigio azzurra ed irregolare a far da contorno al cielo". È un'accettazione totale e fatalistica del proprio destino, un destino conquistato con determinazione, a prezzo di sofferenze, di amori, di ricerca, di libertà ma anche di ingegnosità e diplomazia dove l'inquietudine profonda circonda sempre il protagonista. Il fascino di una storia che risale a tempi antichi, raccontata con una visione neolitica; un libro che vuol essere memoria di eventi storici rivelati con la sofferenza e la coscienza per chi usa il viaggio alla ricerca di una verità. GDA"