Dettagli
Anno di pubblicazione
1940
Soggetto
Tipografia e arti grafiche, Stampa, Prime edizioni
Stato di conservazione
Come nuovo
Descrizione
In-8° (245x172mm), pp. (10), 220, (8), legatura in tela editoriale blu con una lettera A impressa in azzurro al centro del piatto entro filettatura azzurra. Sovraccoperta conservata. 243 specimen tipografici, anche impressi a più colori, intercalati n.t., spesso rappresentativi di nuove soluzioni formali della grafica editoriale del tempo. Ottimo esemplare, assai raro a trovarsi completo della sovraccoperta. Prima edizione di questo pregevole trattato scritto dal celebre editore torinese, in cui si prendono in esame i principi della composizione tipografica (caratteri di stampa, loro stile e possibilità espressiva, loro disposizione e contrasto, spazi e margini, filetti, armonia formale, proporzioni, simmetria, decorazioni e ornamenti, etc.). 'L'architettura - come concetto - e' rientrata in questi ultimi anni in tipografia, ma solo per significare buona disposizione, costruzione e invenzione delle forme tipografiche, o per affermare che la costruzione di una pagina di caratteri richiede le stesse cure che l'erezione di un edificio, sia per il fatto che la struttura dei cartatteri e' architettonica, sia per l'insistenza e l'inevitabilita' delle linee tipografiche che sono sopra, sotto e ai fianchi dell'immaginario asse verticale che divide la pagina (dalla pag. V). Carlo Frassinelli (Alessandria d'Egitto, 1896-Torino, 1983), trasferitosi a Torino dal 1913 e formatosi nella locale Regia Scuola Tipografica, apriì la sua stamperia nel 1924 e dal 1931 divene tipografo ed editore, dando avvio alla sua fortunata avventura editoriale, in cui si avvalse del sodalizio con Franco Antonicelli ed altri intellettuali torinesi di impronta gobettiana. 'La sua opera più importante. è il Trattato di architettura tipografica del 1941. Nell'introduzione leggiamo la trasformazione-maturazione avvenuta nella sua coscienza. Il clamoroso passaggio dalla concezione rivoluzionaria e avanguardista della tipografia a quella classicista e libraria è¨ riassunto nella mutata considerazione che viene attribuita al tipografo. Non è più tempo di lavorare per una 'calda espressione dell'anima', intesa come soggettivazione dello stampato, ma è necessario un rigoroso rispetto per le diverse personalità dei fruitori, ai quali viene riconosciuto il diritto ad una forma grafica non contaminata dalle interferenze.' (Rattin - Ricci). Salaris, Bibliografia del Futurismo, 110. Fanelli / Godoli, Il Futurismo e la grafica, passim.