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Libri antichi e moderni

Say Jean Baptiste

Traité d'economie politique, ou simple exposition de la manière dont se forment, se distribuent et se consomment les richesses; quatrième édition, corrigée et augmentée, a laquelle se trouve un épitome des principes fondamentaux de l'économie politique

Chez Deterville, 1819

400,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1819
Luogo di stampa
A Paris
Autore
Say Jean Baptiste
Editori
Chez Deterville
Soggetto
Economia politica, Liberismo, Produzione della ricchezza
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

2 voll. in-8° (205x128mm), pp. LXXXVI, 477; (4), 509; legatura del tempo m. pelle marrone e angoli con dorso adorno di titolo in oro su tassello, filetti e segnature di volume in oro. Piatti marmorizzati, segnacoli in seta verde. Ottimo esemplare. Quarta edizione del più popolare testo di economia politica dopo la 'Wealth of Nations' di Adam Smith. L'edizione originale era apparsa a Parigi nel 1803. Dopo la pubblicazione di questo trattato, l'economista lionese, membro del Tribunato nel 1799, fu dal Primo Console privato della carica politica per le idee troppo liberali espresse nel suo libro e dovette attendere fino al 1814, dopo la caduta dellImpero, per poterne far uscire la seconda edizione. Questo importantissimo trattato sarà poi ristampato ben 32 volte e tradotto in tutte le principali lingue. Say, vero padre della scuola ottimistica liberale, divulgò e sviluppò le dottrine smithiane in senso ancor più liberistico, sostenendo l'improduttività della spesa pubblica, la libera coniazione e rifiutando qualsiasi ingerenza statale in materia economica, polemizzando vivacemente con Ricardo, Malthus e Sismondi. Joseph Alois Schumpeter, nella sua fondamentale 'History of Economic Analysis' (New York, 1954), definisce il testo di Say 'the most important of the links in the chain that leads from Cantillon and Turgot to Walras' e ne rivendica la continuità rispetto alla tradizione dell'economia politica francese di Sismondi e di Cournot. Say fu il vero padre della scuola ottimistica liberale, sviluppata in modo ancora più incline al 'laissez-faire' rispetto alle teorie smithiane, sostenitore dell'improduttività della spesa pubblica, della libera coniazione e del rifiuto di ogni ingerenza dello stato nel ciclo economico. Cfr., per le varie edizioni dell'opera: Kress, B.4729. Cat. Einaudi, 5118 e sgg. Palgrave, III, 357-358: 'J. B. Say is usually ranked, with A. Smith and Ricardo, amongst the fathers of economic science.It is he, more than any oyher writer, who impressed on political economy the character of a natural science'. Brunet, V, 177. Graesse, VI, 287. Cfr. Carpenter, Economic Bestsellers, XXXIII (1). Goldsmith, 18616. Teilhac, 377. Macchioro, Studi di storia del pensiero economico, pp. 103-113: Cossa, Introduzione allo studio dell'economia politica, pp. 327-30; Coquelin & Guillaumin, II, p. 649. Schumpeter, pp. 492-93. Mc Culloch, pp. 21-22: 'His principal merit in a scientific point of view consists in his showing, in a more satisfactory manner than it had been done previously, that effective demand depends upon production'.
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