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Libri antichi e moderni

CAROCCI, Giustino (da Carlo Bossoli)

Torino.

Milano, Vallardi Antonio, s.d. ma 1855 ca., s.d. 1855

1700,00 €

Pregliasco Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
s.d. 1855
Luogo di stampa
Milano
Autore
CAROCCI, Giustino (da Carlo Bossoli)
Editori
Milano, Vallardi Antonio, s.d. ma 1855 ca.
Soggetto
Stampe
Stato di conservazione
Buono
Lingue
Italiano
Legatura
Rilegato
Condizioni
Usato

Descrizione

>Incisione all'acquatinta, mm 530x330 alla battuta (mm750x400 compresi i grandi margini).
Firmata in basso a destra "Carocci inc.", al centro del margine inferiore il titolo e i dati tipografici "Milano A. Vallardi editore". Ispirata alla veduta lunga e stretta (mm 223x900) incisa nel 1850 da Salathé su disegno di Bossoli (Peyrot 519). Bella veduta prospettica di Torino, presa dalla collina al di sopra della Villa della Regina. Sullo sfondo l'arco alpino ben delineato e parzialmente innevato che si estende dal Monviso verso est. La raffigurazione della città, con in primissimo piano il Monte dei Cappuccini, va dal Castello del Valentino e San Savario fino al Borgo Po e la chiesa della Gran Madre. Sono individuabili il Ponte Vittorio Emanuele I, Piazza Vittorio, Via Po con la chiesa di S. Ottavio, Piazza Castello con Palazzo Madama, la cupola del Guarini, Piazza San Carlo con le due chiese, Corso Vittorio Emanuele con la sinagoga.
Rispetto all'incisione del Bossoli questa è di formato più quadrato e non include la collina di Superga e Villa della Regina a destra e un po' di vegetazione e mezzo ponte sul lato sinistro; non è raffigurata la Sacra di S.Michele. La prospettiva lievemente variata rende gli edifici ed i particolari più in primo piano e perciò più dettagliati rispetto alla veduta lunga ( E' assai più rara della veduta di Piazza Castello del Bossoli di analogo formato con la quale la veduta dalla collina alcune volte è in coppia e venne ripresa nel piccolo acciaio dell'album Vedute di Torino di Maggi. La nostra veduta all'acquatinta, con il cielo che vira verso un lieve azzurro, è databile intorno al 1855.
E' senz'altro assai rara, se è sconosciuta alla Peyrot e alla collezione Simenom. E' citata soltanto nel volume Panorami delle Alpi dalla pianura (1978). Impressa su cartoncino a grandi margini, è in ottimo stato di conservazione, lievissime tracce di polvere o fioriture negli estremi margini. Giustino Carocci (Frascati 1817-Roma 1872) stimato incisore attivo soprattutto nel centro Italia.