Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Dandolo Vincenzo

Sulla Pastorizia, sull'Agricoltura e su vari altri oggetti di pubblica economia discorsi di Vincenzo Dandolo.

Presso Pirotta e Maspero Stampatori-Librai,, 1806

140,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1806
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Dandolo Vincenzo
Editori
Presso Pirotta e Maspero Stampatori-Librai,
Soggetto
AGRICOLTURA ECONOMIA AGRONOMIA ALLEVAMENTO PECORE SPAGNOLE OVINI, PRIME EDIZIONI VENEZIA DANDOLO
Lingue
Italiano

Descrizione

In 8° (22,5x13,8 cm); XVI, 331, (1) pp. Brossura editoriale gialla con titolo entro cornice xilografica al piatto anteriore. Qualche segno del tempo e piccola perdita di carta al dorso ma all'interno in buone-ottime condizioni di conservazione ed ancora in barbe. Prima edizione di questo scritto del celebre scienziato, politico ed agronomo veneziano, Vincenzo Dandolo. L'opera raccoglie scritti dedicati alle greggi di Varese nel 1805, lo studio sulle pecore spagnuole dell'anno quarto, quello sulle malattie delle pecore. Oltre agli scritti sull'allevamento sono presenti vari scritti di interesse agricolo ma anche economico e sociale, per la prima volta editi come: Della coltivazione ad uso de' pomi di terra; Sui letami; Sui danni che reca allo Stato e alle famiglie la soverchia divisione de' fondi in una stessa comunità…; Sui beni comunali; Sulla necessità di animare nel Regno Italiano l'Industria e du crearne de' nuovi rami… e sul commercio nel Mar Nero. Il conte Vincenzo Dandolo fu figura di spicco della storia italiana. Fautore e animatore della Repubblica Veneta durante il periodo napoleonico si industriò in ogni modo per scongiurare il ritorno degli austriaci a Venezia, arrivando ad offrire a Napoleone 18.000 soldati pagati di suo pugno. Fu in contatto con i più accesi patrioti italiani e grazie a lui durante il periodo della Repubblica veneta vennero abolite numerose leggi leberticide, come quelle che limitavano la libertà di stampa e quelle che ostacolavano le riunioni dei circoli costituzionali. Nel 1806 fu strappato dai suoi interessi scientifici da Napoleone stesso che lo nominò Governatore della Dalmazia. Finito il periodo napoleonico, deluso dalla situazione politica, si ritirò a Varese dove riprese i suoi amati studi scientifici. Opera in buone condizioni di conservazione, discretamente rara ed ancora in barbe.