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Libri antichi e moderni

Vamba [Pseudonimo Di Luigi Bertelli]

Sonettacci fiorentini [Copia clandestina appartenuta ad Ardengo Soffici]

s.l.,, 1936

2800,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1936
Luogo di stampa
Firenze,
Autore
Vamba [Pseudonimo Di Luigi Bertelli]
Pagine
pp. 30, compresa la brossura.
Editori
s.l.,
Formato
248 x 177 mm,
Descrizione
cartoncino arancione chiaro con titoli neri al piatto anteriore, fermato al lato superiore con punti metallici,

Descrizione

LIBRO Rarissima copia clandestina stampata per circolazione privata, appartenuta ad Ardengo Soffici e proveniente dal fondo della sua famiglia. Carte lievemnte brunite con perimetrali segni di usura, per il resto ottimo esemplare. Rarissima copia dei «Sonetti fiorentini» di Vamba – al secolo Luigi Bertelli – appartenuta ad Ardengo Soffici, proveniente dal fondo della famiglia del grande scrittore e artista toscano. Composti a partire dalla fine del XIX secolo come risposta alla presunta assenza – proclamata sulle pagine del «Fanfulla della Domenica», con cui lo stesso Bertelli collaborava – di poeti dialettali fiorentini degni di nota (a differenza, sosteneva la rivista, di quanto si potesse dire per altre grandi città italiane), i «Sonetti» circolarono a lungo in forma clandestina a causa del loro contenuto e del loro linguaggio audaci, quando non espressamente osceni o blasfemi. Raccolti per la prima volta in volume negli anni Cinquanta in un’emissione numerata priva di luogo e di editore (certificata in sole cinque copie in ICCU, di cui una nella Fondazione Bo di Urbino e una nella Fondazione Sinisgalli di Montemurro), a una vera e propria edizione si arrivò soltanto nel 1983 grazie alla livornese Nuova Fortezza, che alla quarta di copertina così introduceva i licenziosi versi dell’autore del «Giornalino di Giamburrasca»: «Recuperati in un abbandonato archivio romano, presentiamo al pubblico italiano questi inediti sonetti di VAMBA […]. Vamba scrisse questi sonetti come sfida ai suoi colleghi di redazione del “Fanfulla della Domenica”, i quali mostrarono meraviglia del fatto che mentre Roma, Napoli, Milano, Venezia, Udine, Bologna, Pisa, Livorno e tante altre città d’Italia possedevano poeti dialettali di gran valore e taluni persino di genio, come il Belli, il Porta, Di Giacomo, soltanto Firenze non ne avesse alcuno […]. Vamba spiegò la cosa dicendo che ciò avveniva perché per farlo sarebbe occorso adoperare in troppo gran numero tutte quelle parolacce, espressioni toscane, bestemmie di cui la plebe fiorentina infiora, lardella, e rinforza ogni suo discorso punto punto animato». E in effetti, così fu, come testimoniano le ventisette composizioni presenti nell’esemplare Soffici, unico documento – per quanto è dato ipotizzare – dei «Sonetti» prima dell’anonima e rara pubblicazione collocabile all’altezza degli anni Cinquanta (su cui con tutta probabilità si basa l’edizione della Nuova Fortezza). Composto da trenta fogli fermati al lato superiore da punti metallici racchiusi entro una brossura artigianale con impresso il titolo «Sonettacci fiorentini», dal frontespizio – impresso con uno stile tipografico molto simile a quello utilizzato dalla Vallecchi – è possibile ricavare almeno un’indicazione cronologica: sotto il titolo – questa volta riportato come «Sonetti fiorentini di Vamba» - si trova infatti la dicitura «Firenze 1936 – XVI». Nessun’altra indicazione è ricavabile dalle carte del volumetto ma è possibile immaginare, considerando la passione non nascosta di Soffici per questi componimenti, che esso appartenesse a un ristrettissimo numero di copie fatte stampare dallo stesso Soffici o da qualche altro estimatore dello scrittore, giornalista e umorista toscano (scomparso nel 1920) a lui vicino, così da far ritenere questo esemplare, più che rarissimo, unico. Bibl.: Gambetti-Vezzosi, Rarità bibliografiche del Novecento italiano, p. 952.

Edizione: rarissima copia clandestina stampata per circolazione privata, appartenuta ad ardengo soffici e proveniente dal fondo della sua famiglia.
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