Libri antichi e moderni
Panzini Alfredo
Santippe. Piccolo romanzo fra l'antico e il moderno
Treves, 1919
8,00 €
Barbacane Libri
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Dettagli
Anno di pubblicazione
1919
Luogo di stampa
Milano
Autore
Panzini Alfredo
Pagine
pp. XI, 248
Editori
Treves
Formato
cm 16,5 x 11,5
Curatore
Soggetto
letteratura italiana
Prefatore
Traduttore
Illustratore
Descrizione
brossura
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo
Descrizione
Stato di conservazione: BUONO, piccole imperfezioni ai margini della copertina (minuscoli strappetti senza mancanze), fioriture in copertina e ai tagli, firma di appartenenza al frontespizio, legatura solida, interno in ordine. Sesto migliaio. Alfredo Panzini (1863-1939) è stato uno scrittore, critico letterario e studioso di linguistica.
Questo piccolo romanzo non è stato scritto per gli eruditi, benché parli della Grecia; e sebbene parli di un filosofo, non è stato scritto per i filosofi. Si intitola bensì con il nome di Santippe, un nome di donna infamata nei secoli; e si potrebbe pensare che l'autore avesse avuto in mente di servirsi di Santippe, moglie di Socrate, come di un laido pupazzo per ripetere vecchie e sgarbate cose contro le donne: le quali cose, anche se fossero verità, sarebbero pur sempre verità maschili, a cui è lecito opporre altre verità femminili. E poi quale irriverenza è mai questa di dir male della donna che è l'anfora della vita? (dalla prefazione dell'autore, pp. IX-X)
Questo piccolo romanzo non è stato scritto per gli eruditi, benché parli della Grecia; e sebbene parli di un filosofo, non è stato scritto per i filosofi. Si intitola bensì con il nome di Santippe, un nome di donna infamata nei secoli; e si potrebbe pensare che l'autore avesse avuto in mente di servirsi di Santippe, moglie di Socrate, come di un laido pupazzo per ripetere vecchie e sgarbate cose contro le donne: le quali cose, anche se fossero verità, sarebbero pur sempre verità maschili, a cui è lecito opporre altre verità femminili. E poi quale irriverenza è mai questa di dir male della donna che è l'anfora della vita? (dalla prefazione dell'autore, pp. IX-X)