Dettagli
Anno di pubblicazione
1562
Luogo di stampa
In Venetia,
Autore
Ugoni Giovanni Andrea
Editori
appresso Pietro da Fine,
Soggetto
PROTESTANTESIMO ERESIE LUGO RAVENNA ROMAGNA MANZONI
Descrizione
In 8° piccolo; (8), 164, (4) pp. Legatura ottocentesca in mezza tela con piatti foderati con carta scura. Marca tipografica al frontespizio in cornice figurata con un gallo che canta. In basso il mondo. Motto: tota nocte excubo. Leggerissimo e non fastidioso probabilmente dovuto della qualità della stampa. Tagli scuri e nel complesso buon esemplare. Esemplare di celebre provenienza, come da bell'ex-libris applicato all'interno del piatto anteriore, proveniente dalla raccolta personale del grande patriota e bibliofilo originario di Lugo (Ravenna), Giacomo Maria Manzoni che fu membro del Consiglio dei Deputati di Roma nel 1848, rappresentante del popolo nella Costituente romana nel 1849 e Ministro delle Finanze nella Repubblica Romana. Manzoni pubblicò alcune opere basilari nella storiografia italiana come gli Annali tipografici torinesi del sec. XV (1863), Annali tipografici dei Soncino (4 voll., 1883-86, incomp.), Studi di bibliografia analitica (3 voll., 1881-82). Celebre la sua ricchissima collezione di edizioni rare, specie di incunaboli e di testi di lingua, in cui confluì anche la raccolta numismatica e quella di autografi di B. Borghesi. La sua collezione venne poi dispersa in una famosa asta tenutasi nel 1893. Prima non comune edizione di quest'opera di ispirazione protestante-riformista attribuita a vari autori fra i quali Flavio Alessio Ugoni, monaco cassinese, nato a Brescia e autore di un celebre trattato sul sonno e i sogni e di alcune altre opere, all'umanista Girolamo Ugoni che fu anche podestà di Orzinuovi in Provincia di Brescia o al poeta, originario di Salò, ma che visse quasi tutta la sua vita a Brescia, Giovanni Andrea Ugoni. Il fatto che il volume presenti la dedicatoria al nobiluomo ligure Ottavio Pallavicino scritta dall'umanista Francesco Spinola sembra suggerire, come autore dell'opera, Giovanni Andrea Ugoni che di Spinola fu grande amico e con il quale frequentava gli ambienti riformatori bresciani. Si ricorda che Spinola fu condannato all'annegamento come eretico relapso, sembra proprio, dopo che il suo nome era stato fatto dall'Ugoni in uno dei numersi interrogatori ai quali fu sottoposto dall'Inquisizione. Di quest'idea è anche Anne Jacobson Schutte che nel suo By "Force & Fear Taking and Breaking Monastic vows in early modern Europe" pubblicato nel 2011 a pagina 28-29 scrive "The last sixteenth-century work critical of forced monachization to be considered here is a dialogue published in Venice in 1562: Ragionamento del magnifico signor Ugoni gentiluomo bresicano
because the author's first name is not given on the title page or anywhere else in the book, confusion persists a sto what it may have been. Compilers of library catalogues, booksellers, and scholars have dubbed him Flavio Alessio or Stefano Maria, but without a doubt he was Giovanni Andrea Ugoni (1507- after 20 Decembre 1571). This philo-Protestant native of Salò, a member of the Brescian patriciate and an accomplished poet, was tried by the Inquisition of Brescia in 1544-45 and again in 1552-1553; both times he was convinte of heresy. In late 1564 he was summoned bfore the Inquisition of Venice, which tried and condemned him in 1565. Given that he was a recidivist, it was probably his status as a Brescian noble that spared him a death sentence.
Spinola's dedication describes the dialogue as a faithful tran script o fan after-dinner conversation held in the Brescian palazzo of Virginia Pallavicini Gambara not long after the death in 1549 of Pope Paul III.
". Al dialogo, che non si sa se sia svolto realmente o solamente in modo immaginario prendono parte 7 personaggi: Virginia Pallavicini, Luigi Calini, Marcantonio Piccolomini, Camillo Avoguardi, Francesco Gamabra, Giulio Boiardi signore di Scandiano ed il sig. Girolamo di Correggio. Opera stampata a Venezia da Francesco de' Franceschi da Siena per conto del libraio ed editore Pietro da Fino che fu una delle figure del movimento riformatore veneziano. ICCU: IT\ICCU\BVEE\013441.