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Libri antichi e moderni

Lucini, Gian Pietro (Acquaforte Di Carlo Agazzi)

Ragion poetica e programma del verso libero. Grammatica, ricordi e confidenze per servire alla storia delle lettere contemporanee [In copertina: «Il verso libero. Proposta»]

Edizione di Poesia (tipografia G. Botta - Varazze),, 1908

2000,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1908
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Lucini, Gian Pietro (Acquaforte Di Carlo Agazzi)
Pagine
pp. 706 [2]; piccola incisione all’ultima carta; ritratto dell’autore in acquaforte riprodotta in magenta su carta patinata fuori testo, opera di Carlo Agazzi.
Editori
Edizione di Poesia (tipografia G. Botta - Varazze),
Formato
in 8°,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Futurismo Poesia Italiana del '900
Descrizione
brossura a due colori in cornice tipografica color sanguigna, così come il titolo; ricco fregio al piatto superiore e motto «SINE FRAVDE» al posteriore; stampa in orizzontale sull’ampio dorso;
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. Ottimo esemplare, freschissimo e pulito alla copertina e all’interno, con i fogli ancora integralmente chiusi eccetto le prime e le ultime carte; brossura minimamente restaurata (distesa e velata localmente, ma tutta originale senza integrazioni); in ogni caso condizione molto rara per un libro comunque rarissimo di suo. Rarissimo e imponente saggio pubblicato in soli 375 esemplari, influenzò Marinetti nell’elaborazione del «Manifesto del futurismo», che avvenne proprio nei mesi successivi a questa pubblicazione. Dall’opera di Lucini, Marinetti mutò non solo il pensiero ma — con ben altra sintesi — anche la struttura, con una «Ragione poetica» cui segue il «Programma» che, secondo un’interpretazione condivisa tra gli studiosi, si rispecchiano nel «Prologo» o «Fondazione» seguito dal «Programma» in 11 punti del «Manifesto del futurismo». Il progetto editoriale prevedeva altri due volumi a completare il pensiero dell’autore, poi mai usciti. A dirne a rarità, negli anni settanta lo storico Luciano De Maria, principale curatore degli scritti di Marinetti, così scriveva nel suo «Lucini e il futurismo» («Il Verri» 33/34): «[.] libro singolare, tra i più rappresentativi e validi delle nostre lettere dell’inizio del secolo, meritevole di un’attenzione critica che esige ma che gli è stata finora negata [.]. Il volume, stampato in trecentosettantacinque esemplari, è pressoché introvabile; debbo alla cortesia del bibliofilo, architetto Lodovico Lanza, l’opportunità di averlo potuto consultare a lungo». Cammarota, Futurismo, 287.2; Salaris, Bibliografia, p. 43a; Echaurren, Futurcollezionismo, pp. 18-20