Dettagli
Anno di pubblicazione
1944
Editori
Gruppo Editoriale Domus
Soggetto
Sud Italia, Campania, Storia locale
Stato di conservazione
Buono
Descrizione
In-8°, pp. 522, (2), brossura editoriale con sovraccoperta con illustrazione romantica a colori (strappetti e fioriture alla sovraccoperta). 40 tavv. f.t., di cui 32 in b.n. e 8 a colori riproducenti stampe e dipinti napoletani di epoca romantica. 15 illustrazioni n.t. Intonso. Seconda edizione, riveduta e aumentata, di questo ampio affresco della cultura e della società napoletane nell'età romantica, attentissima allo sviluppo e alle forme della filosofia, delle lettere, delle arti figurative, della musica, della storiografia, del pensiero economico, ecc. Indice: I: Il romanticismo storicistico (Il tramonto della filosofia settecentesca; Eclettismo. hegelismo e vichismo; Le discipline sussidiarie della storiografia. gli storici minori e Luigi Blanch; Lo storicismo romantico e l'idealità liberale e nazionale; Il racconto e il romanzo storico; Il nazionalismo letterario e filosofico ed il purismo linugistico; Gli studi del Puoti e del De Sanctis. - II: Il ormanticismo artistico (Le arti figurative; La musica e la cultura musicale; Il tramonto dell'Arcadia e del neoclassicismo; Il romanticismo moderato in letteratura; Il romanticismo estremista; Il realismo romantico. la letteratura popolareggiante e un tentativo di romanzo sociale; Il romanticismo calabrese. - Conclusione: La vita economica. sociale e politica e le origini spirituali della rivoluzione del '48. 'La ricerca appassionata e puntuale sulla vita del primo Ottocento napoletano (Napoli romantica, Milano 1942) non poteva non approdare alla constatazione del suo carattere provinciale. Le masse vi appaiono coine comparse di secondo piano, quasi bozzetti a completamento di un disegno il cui protagonista è lo sviluppo culturale. Scarsi i riferimenti al ciclo economico europeo, non propriamente favorevole a Napoli, il malessere napoletano interpretato come un'incapacità tutta locale di liberarsi dai languori e dalle malinconie romantiche di origine più spirituale che socioeconomica.' (Gennaro Incarnato in D.B.I., XXV, 1981). La Ruota della Fortuna, 2. Edmondo Cione (Napoli, 1908-ivi, 1965), dopo essere stato per un ventennio il discepolo preferito di Benedetto Croce (che lo chiamava familiarmente 'o' vaccariello'), si allontanò poi dal filosofo per vari dissensi sia culturali che politici; in seguito Cione si compromise con la Repubblica Sociale Italiana e, a fascismo caduto, con l'Uomo Qualunque' di Giannini. Egli fu autore di volumi sul De Sanctis, su Croce, sullo storicismo, su Leibniz, sulla storia napoletana etc., sempre documentati e non privi di giudizi penetranti.