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Libri antichi e moderni

Panza, Pierluigi

Museo Piranesi

Skira, 2017

33,00 €

Salvalibro Snc

(Foligno, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2017
ISBN
9788857235479
Luogo di stampa
Milano
Autore
Panza, Pierluigi
Pagine
580
Editori
Skira
Formato
24.5 cm
Soggetto
Descrizione
paperback
Stato di conservazione
Buono
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Usato

Descrizione

Brossura editoriale di 584 pagine con apparato iconografico in bianco e nero. Lievi usure da scaffalatura ai margini di copertina, peraltro copia come nuova e mai letta -- Giovan Battista Piranesi (1720-1778) fu il più celebre incisore di tutti i tempi, noto per le sue "vedute" di Roma. Ma si è scoperto che fu anche uno dei principali art-dealers, restauratori e rifacitori di sculture, vasi, candelabri, cippi e frammenti che venivano scavati o che lui stesso scavava nel ventre di Roma e poi collezionava nella sua casa-museo di Palazzo Tornati, prima di venderli ai nobili del Grand Tour. Molti cultori di Piranesi, osservando le sue incisioni si sono chiesti: inventava i pezzi antichi che compaiono nelle stampe oppure esistevano davvero? Il "Museo Piranesi", frutto di una ricerca che si è protratta per più di vent'anni, risponde a questa domanda inventariando i pezzi passati dalla casa-museo dell'artista che esistono ancora in varie collezioni del mondo. Il "Museo Piranesi" è il primo censimento delle opere e frammenti antichi che furono scoperti, venduti, restaurati o assemblati da Giovan Battista e dal figlio Francesco. Sottopone all'attenzione, con apposite schede, quasi trecento marmi divisi per le loro attuali collocazioni, tratta di molti altri e analizza nascita e fortuna del "gusto Piranesi". Le sedi pubbliche e private che custodiscono i marmi schedati sono 40. Il più consistente numero di pezzi si trova oggi al Museo Gustavo III di Stoccolma, ai Musei Vaticani di Roma e al British Museum di Londra. Molti si trovano in collezioni private inglesi, altri in Italia, Russia, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Spagna e Stati Uniti. Tra i pezzi schedati, circa duecento transitarono dalla casa-museo dei Piranesi e furono venduti senza essere mai stati incisi. Di contro, molte antichità che vediamo nelle sue stampe non passarono mai dal suo museo, ma sono pezzi celebri inseriti nelle sue pubblicazioni per aumentare il prestigio della sua collezione.
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