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Libri antichi e moderni

Gatto, Alfonso

Morto ai paesi. Poesie

Guanda Editore - Stabil. Tip. G. Ferraguti & C.,, 1937

500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1937
Luogo di stampa
Modena,
Autore
Gatto, Alfonso
Pagine
pp. 70 [2].
Collana
[collezione di «Poesia»],
Editori
Guanda Editore - Stabil. Tip. G. Ferraguti & C.,
Formato
in 16°,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Poesia Italiana del '900
Descrizione
brossura, titoli a due colori al piatto anteriore (testo riquadrato su fondo quadrettato verde) e al dorso, al posteriore catalogo editoriale,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. Esemplare 82 di 500 numerati, in ottime condizioni (fisiologica brunitura uniforme, molto leggera). Non comune in queste condizioni. Rara seconda raccolta poetica, pubblicata dopo il folgorante esordio con «Isola» (Napoli 1932) nella stessa collana in cui esce «La barca» di Mario Luzi. Tiratura limitata di 500 copie numerate a macchina. «La buona accoglienza riscossa all'esordio si rinnovava con il secondo volume di versi, “Morto ai paesi” (Modena 1937). Quali componenti essenziali di queste prime prove [dell’autore] si venivano via via individuando la rigorosa ricerca formale, un problematicismo di ascendenza vociana e intriso di diffidenza verso il canto dispiegato della tradizione ottocentesca, ma anche influssi provenienti dalla poesia dialettale meridionale (S. Di Giacomo, F. Gaeta) e magari un tono, o timbro di fondo, tale da accomunarlo ai tanti scrittori (tra i quali, per es., S. Quasimodo) saliti dal Sud a Milano nello stesso giro di anni. Le due smilze raccolte divenivano, assieme alle opere del Quasimodo, di L. Sinisgalli, M. Luzi, P. Bigongiari, ecc., punto di riferimento e quasi bandiera del rinnovamento della poesia e della connessa poetica. -- La produzione di questi poeti e dei loro maestri G. Ungaretti e Montale, subito accomunati nella fortunatissima definizione di "ermetici" (F. Flora, “La poesia ermetica”, Bari 1936), era infatti accompagnata da una forte tensione teorica, nello sforzo di mettere a fuoco quella poetica "della parola", o anche, secondo una definizione che è proprio del G., della "assolutezza naturale", di cui la loro lirica voleva nutrirsi. La sua prima elaborazione era fatta risalire, storicamente, ai grandi parnassiani e simbolisti francesi, da P. Verlaine a S. Mallarmé e a P. Valéry, ma se ne rintracciavano anche in Italia validi precursori nel Pascoli delle “Myricae” o nel D'Annunzio del “Notturno”» (Angiolo Bandinelli, «Gatto», voce del «Dizionario Biografico degli Italiani», volume 52, 1999).
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