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Libri antichi e moderni

Cocchi Igino

Monografia dei Pharyngodopilidae, nuova famiglia di pesci labroidi, Studi Paleontologici del Cav. Prof. Igino Cocchi.

Coi Tipi di M. Cellini e C.,, 1864

230,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1864
Luogo di stampa
Firenze,
Autore
Cocchi Igino
Editori
Coi Tipi di M. Cellini e C.,
Soggetto
PALEONTOLOGIA GEOLOGIA PALEONTOLOGY GEOLOGY PRIME EDIZIONI, TERRAROSSA LICCIANA NARDI MASSA-CARRARA

Descrizione

In 4°; (2), 88, (2) pp. e VI c. di tav. Edizione di lusso in bella legatura in piena tela verde con titolo, autore fregio in oro al piatto anteriore. Ai piatti presenti anche due cornici elaborate a secco. Filetti al secco al dorso. Qualche minima fioritura dovuta alla qualita della carta e nel complesso, esemplare, in ottime condizioni di conservazione. Ogna tavola è protetta da una velina protettiva sulla quale sono esplicati i contenuti della tavola susseguente. Prima edizione di questa interessante opera di paleontologia scritta dal noto paleontologo e geologo italiano, Igino Cocchi (Terrarossa una frazione del comune di Licciana Nardi in provincia di Massa-Carrara, 27 ottobre 1827 – Livorno, 18 agosto 1913). Nel 1860 gli fu assegnata la cattedra di professore ordinario di geologia nell'Istituto di Studi Superiori di Firenze e il titolo di curatore della Collezione di Paleontologia del Museo di Storia Naturale. Proprio la collaborazione con il museo portò Cocchi a partecipare a numerose spedizioni paleontologiche, contribuendo alla scoperta e alla catalogazione di diversi reperti fossili di rilevanza. In particolare studiò i fossili di pesce cercando di dare una datazione ai reperti umani e confutando le tesi di Boucher de Perthes e di Lartet. Fu infatti lui il primo ad analizzare, nel 1863, i resti del cosiddetto uomo dell'Olmo, un reperto di ominide, forse il più antico Homo Sapiens italico, ritrovato in provincia di Arezzo. Nel 1868 fondò la sezione fiorentina del CAI. Nel 1867 fu il primo presidente del neo-costituito Comitato Geologico d'Italia. In questa veste si impegnò, in particolare, nello studio dell'isola d'Elba. La reputazione di Cocchi come paleontologo di talento continuò a crescere, e ben presto ricevette riconoscimenti e opportunità di collaborazione con altri studiosi italiani ed internazionali. Le sue pubblicazioni scientifiche fecero epoca nel campo della paleontologia, offrendo nuove prospettive e approfondimenti sui processi evolutivi e sulla storia della vita sulla Terra. Uno dei suoi contributi più significativi fu la sua ricerca pionieristica sui fossili del periodo Giurassico, che gli valse ammirazione e rispetto all'interno della comunità scientifica. Cocchi fu anche un fervente sostenitore della diffusione della conoscenza scientifica tra il pubblico, impegnandosi attivamente nella divulgazione attraverso conferenze e pubblicazioni accessibili. Nel corso della sua lunga e illustre carriera, Igino Cocchi ricevette numerosi riconoscimenti e onorificenze per i suoi contributi alla paleontologia. La sua eredità continua a vivere attraverso il suo lavoro e il suo impegno nel promuovere la comprensione della storia naturale del nostro pianeta. Al momento della sua morte nel 1913, Cocchi lasciò dietro di sé un'impronta duratura nel campo della paleontologia e un ricco patrimonio scientifico per le generazioni future. Lo studio qui presentato è dedicato ai fossili di Pharyngodopilidae, una nuova famiglia di pesci labroidi, un gruppo di pesci ossei caratterizzati da labbra carnose e dentatura sviluppata. Questi fossili offrono un'interessante finestra sulla diversificazione dei pesci labroidi nel corso dell'evoluzione. La scoperta di questa famiglia fossilizzata fornisce importanti informazioni sulla storia evolutiva dei labroidi e sulle loro relazioni filogenetiche con altri gruppi di pesci. L'analisi dei fossili di Pharyngodopilidae può rivelare dettagli sulla morfologia, la biomeccanica e l'ecologia di questi antichi pesci labroidi, contribuendo così alla comprensione dell'evoluzione dei pesci ossei in generale. La ricerca su questi fossili può anche fornire importante informazioni sui cambiamenti ambientali e climatici che hanno influenzato la diversificazione e l'estinzione delle specie di pesci labroidi nel corso del tempo geologico. Proprio dallo studio di questi fossili, Cocchi prese spunto per iniziare a studiare in modo scientifico la climatologia.Prima edizione in bella legatura coeva. Rif. Bibl.: IT\ICCU\PUV\0676270.