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Libri antichi e moderni

Attilio Bruzzone, Paolo Vignola

Margini della filosofia contemporanea

Orthotes, 2013

19,00 € 20,00 €

Orthotes

(Nocera Inferiore, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2013
ISBN
9788897806424
Pagine
454
Collana
Studia humaniora (8)
Editori
Orthotes
Formato
210×147×41
Curatore
Attilio Bruzzone, Paolo Vignola
Soggetto
Filosofia contemporanea, Filosofia occidentale: dal 1800 in poi
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

I 29 testi proposti in questo volume descrivono teorie, problemi, autori e discipline ritenuti esterni o marginali rispetto ai logoi e topoi ufficiali della filosofia novecentesca. In quest’ottica, la raccolta di saggi, che presenta un'esposizione decentrata e rizomatica del dibattito filosofico da Nietzsche ad oggi, ha innanzitutto l’obiettivo di fornire uno strumento euristico affermativo, in grado di evidenziare come i margini disciplinari, stilistici e contenutistici rispetto all’idea che la filosofia si è costruita di se stessa abbiano in realtà contribuito essenzialmente alla crescita concettuale, metodologica ed espressiva del pensiero contemporaneo. La categoria del margine si configura quindi come nuovo centro plurale e provvisorio di una filosofia scevra da presunzioni totalizzanti e depurata da pregiudizi snobistici e tentazioni isolazionistiche, che non hanno più senso di essere in un mondo complesso, contraddittorio e frammentato come quello uscito dalla modernità, in cui sacro e profano sembrano fondersi in un’unione indifferenziata. Il margine assume i contorni più indefiniti e revocabili della categoria euristica, che non si lascia tuttavia inglobare in un centro inclusivo ed esclusivo. Infatti, nel momento stesso in cui il margine si pone come nuovo punto di partenza per l’indagine filosofica, esso presuppone necessariamente l’andare oltre se stesso: la sua «verità», o se si preferisce il suo «senso», risiede nella sua parzialità e nel processo del suo stesso superamento, senza peraltro prevedere né una fagocitazione sistematica, né l'effettivo compimento del proprio superarsi – i margini non si superano, ma si abitano e si spostano.