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Libri antichi e moderni

Boccioni, Umberto

Manifesto tecnico della scultura futurista

Direzione del Movimento Futurista (A. Taveggia - S. Margherita 7 - - Milano),, 1912

500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1912
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Boccioni, Umberto
Pagine
pp. [4].
Editori
Direzione del Movimento Futurista (A. Taveggia - S. Margherita 7, - Milano),
Formato
230 x 290 mm,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Futurismo
Descrizione
autocopertinato a bifolio,
Prima edizione

Descrizione

MANIFESTO Edizione originale. Esemplare con il testo appartenente alla rara prima, corretta tiratura (identificabile a colpo d’occhio dal fatto che l’ultimo rigo della prima pagina termina perfettamente giustificato al lato destro), con la sottoscrizione tipografica stampata a destra al piè dell’ultima pagina. In ottime condizioni (segni di piegatura in quattro parti con brevi sfrangiature sul bordo esterno della prima carta). «La data di nascita della scultura futurista è, di fatto, coincidente con quella del “Manifesto tecnico” lanciato [con data] 11 aprile 1912, da Umberto Boccioni, unico lucido teorico della disciplina e suo principale esponente [.]» (Diz. Fut., p. 1047b). Il manifesto sembrerebbe stato effettivamente diffuso a partire dal settembre 1912, secondo le ricerche di Lista (Le Futurisme 2015 p. 384) sostanziate dalla rassegna stampa in D’Ambrosio, NAF 2, p. 612a. -- «In the summer and fall of 1912, Boccioni focused on the problem of the interaction between perception, emotion, and representation. [.] One of the major sources for this evolution in those months was his decision to extend his Futurist experimentation in the field of sculpture. He wrote a manifesto devoted to this art, which was officially dated April 1912 but was not distributed until after the end of the summer. In June, back in Paris from their European travels with the itinerant Futurist show, Boccioni and Marinetti visited the studio of Medardo Rosso. [.] in reality the manifesto relied on what Soffici had said about Rosso much earlier, in 1909. [.] Sculpture allowed Boccioni to reconsider the relationship between the subject and the surrounding environment and to deepen his study of materiality. He experimented with the insertion of different materials in the sculpture’s body (glass, a wig, a real windowpane, and so on) [.]» (Versari, ed., Boccioni: Futurist Painting Sculpture, Getty 2016, pp. 44-45). Tonini, I manifesti del futurismo italiano, n. 44.1; D’Ambrosio, Nuovi archivi del futurismo 2, n. 1912/76; Cammarota, Futurismo, Manifesti, 13