Manifesto dei pittori futuristi [PRIMA EDIZIONE, PRIMA TIRATURA]

MANIFESTOEdizione originale.Carta leggermente e uniformemente brunita, come normale, con la lieve traccia dell’originale piegatura in quattro per spedizione postale (accenno di separazione al bordo esterno della piegatura orizzontale; minuscolo forellino al centro della giuntura delle due carte); un ottimo esemplare di questo rarissimo reperto.Rarissima prima stampa assoluta del manifesto del gruppo dei «Pittori futuristi», ovverosia il più importante manifesto futurista dopo quello di fondazione lanciato un anno prima, nel febbraio del 1909. Notoriamente, reca tra i firmatari gli artisti Aroldo Bonzagni e Romolo Romani, i quali poco dopo ritirarono il proprio sostegno, il Romani a meno di un mese dal lancio — prontamente sostituito da Gino Severini — e Bonzagni due mesi dopo, sostituito non senza qualche incertezza con il nome di Giacomo Balla. Contrariamente a quanto asserito in tutte le bibliografie e i repertori oggi noti, la seconda edizione del manifesto, con i nomi dei due sostituti, fu pubblicata certamente svariati mesi dopo questa originale, non prima del settembre 1910 e con buona probabilità addirittura l’anno successivo, nel 1911. -- L’editio princeps del manifesto si presenta nel tradizionale formato a bifolio 29x30 centimetri, che oggi diamo per scontata ma all’epoca era una novità appena inventata con l’edizione della «Fondazione e manifesto del futurismo» realizzata per le prime serate futuriste di Trieste e Milano, gennaio e febbraio 1910. Altra peculiarità che rende questo manifesto un unicum è che esso non reca nessuna data di sottoscrizione in calce al testo, dopo i firmatari. Stando alle ultime ricerche, fu annunciato per la prima volta sulle colonne del «Tempo» il 3 marzo e poi lanciato in grande stile durante la terza serata futurista a Torino l’8 marzo 1910. -- Data la subitanea defezione di Romolo Romani e l’altrettanto rapida pubblicazione de «La pittura futurista. Manifesto tecnico», uscito a metà aprile 1910, il «Manifesto dei pittori futuristi» nella sua edizione originale risultava obsoleto e fu accantonato — motivo che ne aiuta a spiegare l’odierna rarità — fino a che ne fu procurata una nuova edizione con I firmatari aggiornati: «Contrary to what is asserted in all the studies on the subject, this updated reprint of the manifesto leaflet did not coincide with the actual changes in the composition of the group. Several documents […] show that the reprint of the Manifesto dei pittori futuristi did not take place before September 1910; there is even an off-chance that it may have taken place a whole year later, in preparation for a new series of serate that were to take place in the first half of 1911, and for the Prima esposizione d’arte libera (First Free Art Exhibition) held in Milan, 1 May–30 June 1911» (Coronelli).Bibl. Coronelli, The Futurist Manifestos of Early 1910 (IYFS 12, 2022: 3-49), pp. 9-12, fig. 1a & Appendix 2; D’Ambrosio, Nuovi archivi del futurismo 2: Manifesti programmatici (2019), n. 1910/32; Tonini, I manifesti del futurismo, 4.1; Echaurren, Futurcollezionismo, pp. 8-11; Salaris, FIlippo Tommaso Marinetti (Firenze 1988), p. 104 nn. 132-133.