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Libri antichi e moderni

Sanquirico Alessandro.

Luogo funebre ove stanno le tombe de Capelli nell'Opera Giulietta e Romeo.

Presso Gio. Ricordi., 1828-1832

50,00 €

Daris Libreria

(Lucca, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1828-1832
Luogo di stampa
Milano.
Autore
Sanquirico Alessandro.
Editori
Presso Gio. Ricordi.
Soggetto
Teatro alla Scala - Scenografia

Descrizione

Litografia originale, colorata a mano, tratta da 'Nuova raccolta di scene teatrali inventate dal celebre Sanquirico e pubblicate da Giovanni Ricordi'; foglio di cm 25 x 35 circa - immagine cm 16 x 21 circa. In ottimo stato di conservazione. Rara e decorativa. 'Giulietta e Romeo' è un'opera in due atti di Nicola Vaccaj; il libretto fu scritto da Felice Romani, basandosi su di una tragedia di Luigi Scevola tratta dall'omonimo lavoro di Shakespeare. Fu messo in scena, per la prima volta al Teatro alla Canobbiana di Milano il 31 ottobre del 1825 con Giovanni Battista Verger. Fu l'ultimo successo teatrale di Vaccaj, dopo Giulietta e Romeo scrisse soltanto altre nove opere. Il mezzosoprano Maria Malibran, che interpretò una versione di questa opera di Vaccaj, chiese all'autore di aggiungere un terzo atto a Romeo e Giulietta, questa nuova versione debuttò al Teatro alla Scala nell'autunno del 1835. La stessa Malibran fece sostituire il finale dell'opera belliniana I Capuleti e i Montecchi con il finale del Giulietta e Romeo di Vaccaj a lei più congeniale. Alessandro SANQUIRICO (Milano, 1777 – 1849) è stato scenografo, architetto, pittore, disegnatore e calcografo italiano. Allievo di Giovanni Perego. Come architetto collaborò a realizzare il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Alberti di Desenzano, il Teatro Sociale di Canzo, il Teatro Sociale di Como e il Teatro Municipale di Piacenza. Realizzò con Andrea Appiani e il Bargigli l'Arena di Milano. Divenne lo scenografo più importante della sua epoca, e scenografo unico del Teatro alla Scala dalla metà degli Anni '20. Nel 1830 riesce a mandare in scena contemporaneamente due opere destinate a rimanere nella storia: I Capuleti e i Montecchi di Bellini alla Scala, e Anna Bolena di Donizetti in prima assoluta al teatro Carcano. Velocissimo nel disegnare e realizzare apparati in pochi giorni, Sanquirico affronta le commissioni in modo realistico e positivo. A lui si deve anche il rifacimento nel 1830 del decoro degli interni della Scala. In anticipo sui tempi, sfrutta il valore commerciale delle sue opere realizzando grandi album che dona a illustri personaggi e personalità (da Giuditta Pasta all’Imperatore, da Carlo Alberto a Isabella di Borbone) con il doppio risultato di svolgere attività promozionale e di lasciare una amplissima documentazione per i posteri. Tra i suoi ammiratori c’è anche Stendhal, che racconta di non aver mai visto gli eterni problemi della finzione teatrale – una tempesta, un incendio, l’eruzione di un vulcano – risolti con tecniche così ardite. Come pittore collaborò alla decorazione del Duomo di Milano, dipingendone le volte simulanti un traforo gotico. Celebri anche le vedute cittadine di del capoluogo lombardo.
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