In 4°(mm 290x195); 51 (su 52) carte non numerate (mancante del frontespizio), registro: AA4, BB6, CC6, DD6, EE6, FF6, GG6, HH6, II6, KK4; testo latino in carattere gotico antico e romano tondo. Importante legatura coeva in piena pelle di vitello color bruno, dorso a quattro nervi con filetti a secco e fiori, piatti con decorazioni a cornici concentriche, fregio centrale, insegna araldica in oro opaco (ormai sbiadito), tre stemmi gentilizi in basso e in alto della cornice centrale, decori fitomorfi a secco. Bell'esemplare con ampi margini su carta vergellata con marca d'acqua (una mano e un fiore), antiche chiose a inchiostro bruno al margine di molte pagg. e sottolineature, saltuario lieve alone marginale, dorso e angoli restaurati, sguardie moderne, legatura molto vissuta. <BR>Rara edizione originale, interessante monografia sui veleni, suddivisa in tre libri; uno dei primi trattati di tossicologia, redatto da Ferdinando Ponzetti, dottore in medicina e teologia. Prima della nascita della chimica moderna la tossicologia rimase ancorata ad un elenco di sostanze e di sintomi, così descritti da Ponzetti nell'opera: Liber primus: Tract.i. De communi noticia illorum; Trac.ii. de actione venenorum in genere; Trac. iii. de distinctione venenosorum. Liber secundus: Tract.i. de preservatione; Trac.ii de causis; Trac.iii. de curis venenonus in genere; Trac. Iiii de curis illorum in specie; Trac.v. de putrescibilibus; Trac.vi. de partibus animalium venenosis; Trac.vii de plantis e partibus ipsarum venenosis; Trac.viii de plantis manifeste venenosis; Trac.ix de frigidis; Liber tertius de morsibus venenosis: Trac.i. de preservatione ab eis; Trac.ii. de curis morsorum; Trac.iii. de rabie canum; Trac.iiii. de aliis morsibus. <BR>Dizionario biografico Treccani: "Gli studiosi concordano nel credere che Ponzetti abbia trascorso la sua infanzia e gioventù a Napoli, dove probabilmente nacque l'amicizia con il genovese Giovanni Battista Cibo, futuro papa Innocenzo VIII, che aveva seguito il padre Arone, medico, e a cui la famiglia di Ponzetti era molto legata, come egli stesso afferma nella dedica al cardinale Cibo della sua Summa brevis theologie (Roma, G. Mazzocchi, 1521). Per l'incertezza sulle sue origini e sul luogo di nascita nei documenti viene definito a volte fiorentino a volte napoletano. Su questa disparità in molti scritti lo stesso Ponzetti gioca in ragione dei suoi interessi economici e politici nel definirsi di un luogo o di un altro. Il 4 maggio 1485 Innocenzo VIII scrisse a Lorenzo de' Medici definendolo già "medicum et familiarem nostrum" (Capparoni, dopo il 1934, p. 4) nella permuta di un credito a Firenze e nell'ottobre dello stesso anno lo nominò scrittore delle lettere apostoliche. Nel 1486 fu nominato abbreviatore pontificio e magister artium et theologiae. Nel 1487 divenne rettore della chiesa di S. Angelo del Castello dell'Abate, nella diocesi di Capaccio, che possedeva un ricco beneficio; nel 1489 fu nominato da Innocenzo VIII lettore dell'udienza delle lettere contraddette, nel 1494 maestro del registro delle bolle da Alessandro VI, che poi, nel 1499 lo fece segretario apostolico. L'8 maggio divenne chierico di Camera. Anche la rete delle sue relazioni attestava il suo potere: così l'amicizia con il banchiere napoletano Paolo di Tolosa, cui dedicò un primo compendio del suo Libellus de venenis, e quella con Agostino Chigi, alla quale è molto probabile si debba la scelta nel 1516 di affidare a Baldassarre Peruzzi l'incarico di affrescare nella chiesa di S. Maria della Pace la cappella Ponzetti, che si trova proprio di fronte a quella dei Chigi dipinta da Raffaello. La morte di Ponzetti avvenne durante il sacco di Roma, il 2 settembre 1527, a causa dei maltrattamenti che dovette subire e per la peste che si diffuse in quel periodo." OPAC/SBN sette localizzazioni<BR>