Dettagli
Autore
Trascrizione, Traduzione E Commento Del Codice Lat. 11015 Della , Biblioteca Nationale Di Parigi Di: Giustina Ostuni, Contributi Di: Vittorio Marchis, Flavio Conti
Editori
Società Storica Vigevanese, Diakronia 1993
Curatore
Contributi di: Francesco Colotta, Francesco Pirani, Luca, Pesante, Chiara Mercuri, Flavio Russo, Fabio Brioschi, Maria, Paola Zanoboni, Marina Montesano
Soggetto
Militaria-Macchine da guerra
Descrizione
227 pagine. 43 ill. colori, 96 ill. b/n. Rilegato in tela con sovracoperta. cm 22 x 30,2 x 2. gr 1350. VOLUME IN BUONE CONDIZIONI. Seconda di copertina: Nel quadro della sua ormai consolidata attività mirante a riproporre all'attenzione e a valorizzare i beni culturali del territorio, la Società Storica Vigevanese ha ampliato questa volta il proprio raggio d'azione, spingendosi fino a Parigi. Nella capitale di Francia, oltre sei secoli or sono, si era recato Guido da Vigevano, medico di corte al servizio del re Filippo VI di Valois, seguendo un itinerario già percorso prima di lui da decine di mercanti, banchieri, artigiani, lombardi" e che sarà ripetuto, dopo di lui, innumerevoli volte, anche dal grande Leonardo che lascerà l'Italia per la corte di Francesco I. E sulle rive della Senna, negli austeri edifici della Biblioth que Nationale, una ricercatrice italiana ha riscoperto, studiato, trascritto, tradotto e commentato un prezioso scritto di Guido da Vigevano, nel quale il nostro concittadino - si può chiamarlo a buon diritto così, visto il suo cognome, a dispetto delle dispute e delle diverse interpretazioni degli studiosi che lo ipotizzano pavese o besatese - si impegna a suggerire al suo sovrano dodici "artificia", accorgimenti e macchine belliche per una crociata in Terra Santa rimasta allo stato di progetto. Prezioso, il manoscritto di Guido da Vigevano lo è davvero. Anzitutto per la sua rarità, in quanto di questo codice esistono due sole copie, quella parigina appunto e l'altra a New Haven, presso l'Università Yale. In secondo luogo perché testimonia la versatilità di un personaggio, passato alla storia soprattutto per la spinta innovativa data agli studi di anatomia e medicina, che si rivela un "genio totale": scrittore, scienziato, ingegnere. E ancora, perché Guido anticipa intuizioni poi sviluppate da Leonardo e da altri, come il carro semovente. Infine perché c'è nel codice un'idea modernissima, quella di una stretta fusione tra il testo e le belle immagini a colori. Il progetto della Società Storica Vigevanese non intende risolversi nella sola divulgazione del "Texaurus", trascritto e tradotto per la prima volta in italiano e presentato in un volume curato con la consueta perizia editoriale da Diakronia; ha ambizíoni più vaste: approfondire e documentare, se possibile in modo permanente grazie all'apporto di tutte le forze vitali della città, la conoscenza delle macchine medievali preleonardesche, secondo modalità già adombrate dal confronto reso possibile dalla cortesia dei responsabili del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, tra i disegni di Guido e le mirablli e ben documentate ricostruzioni visibili all'interno della Galleria del Museo, dedicate a Leonardo. Guido da Vigevano tornerà così a essere conosciuto e apprezzato come all'epoca in cui era medico personale dell'ìmperatore Enrico VII e consigliere del re di Francia e, per una volta almeno, verrà forse contraddetto l'antico adagio secondo cui nessuno è profeta in patria. Ferdinando Bona, Presidente della Società Storica Vigevanese."