Dettagli
Anno di pubblicazione
1867
Pagine
pp. [4] XVIII 498; [4] 596.
Editori
Successori Le Monnier,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Narrativa Italiana dell' 800Garibaldi e Risorgimento
Descrizione
brossura color crema stampata in nero ai piatto e al dorso; raffinata cornice a inquadrare il titolo al piatto anteriore; sei riquadri al dorso, il primo vuoto e a seguire autore, titolo/volume, prezzo («Lire 4 italiane il volume»), dati editoriali e nota «due volumi»; in quarta di copertina catalogo della «Biblioteca Nazionale» con diciotto titoli, datato in calce «Settembre 1867».
Descrizione
LIBROEdizione originale.Bellissimo esemplare, in ottime condizioni di conservazione, prossime all’originale: fresco e a pieni margini (184 x 120 mm), è pregiato dalla brossura originale perfettamente integra (dorso lievemente brunito), rarissimo a trovarsi così (minime fioriture passim, lieve off setting su alcune pagine, come riscontrato in altri esemplari). Ex libris «Cesare Cicogna» al contropiatto anteriore di ciascun volume. Una curiosità “materiale”: in fase di legatura della brossura, al vol. I il bifoglio contenente le pp. XVII-XVII e 497-498 è stato erroneamente posizionato, così che le ultime pagine risultano anticipate prima di p. 1. «Un episodio del mio primo romanzo “I sentieri dei nidi di ragno” s’ispira all’incontro di Carlino e di Spaccafumo. Una vaga atmosfera del castello di Fratta è evocata nel “Visconte dimezzato”. E “Il Barone rampante” ricalca il romanzo di Nievo nell’arco di una vita che copre lo stesso periodo storico tra Sette e Ottocento e gli stessi ambienti sociali; per di più, il personaggio femminile ha per modello la Pisana» (Italo Calvino intervistato da Maria Corti, in Nozzoli, «Immagini di Nievo nel Novecento», p. 36).Capolavoro di Nievo, pubblicato postumo, e con il titolo che verrà poi volto in «Confessioni di un italiano». Il romanzo, uno dei più importanti della nostra letteratura e «l’unico romanzo italiano dell’Ottocento dotato d’un fascino romanzesco paragonabile a quello che si ritrova con tanta abbondanza nelle letterature straniere», secondo la bella chiosa di Italo Calvino, venne scritto in soli otto mesi tra il 1857 e il 1858. Con Nievo ancora in vita, però, furono numerosi gli editori che ne rifiutarono la pubblicazione, data la lunghezza del testo e dato soprattutto il suo peso politico. In seguito alla precoce morte dell’autore, la pubblicazione dell’opera nella prestigiosa «Biblioteca nazionale» Le Monnier si deve alle cure e alla determinazione della poetessa Erminia Fuà Fusinato, moglie di Arnaldo Fusinato, che firma anche la lunga poesia d'apertura, dedicata alla memoria del giovane Nievo. A precedere i testi, i «Cenni biografici d’Ippolito Nievo» firmati «gli editori». Fuà Fusinato, secondo una prassi diffusa al tempo, non si limitò a correggere errori grammaticali e refusi, ma introdusse anche «rimaneggiamenti di natura lessicale, grammaticale e sintattica, nonché sostituzioni di parole che le parvero eccessivamente realistiche o audaci» (Gorra, 1981, p. 1075). E non diversa sorte toccò al testo uscito nella seconda edizione del 1899 presso Treves, curato da Dino Mantovani: persuaso che il romanzo fosse «un portento di furia creatrice» steso di getto da Nievo senza successive revisioni, intervenne pesantemente rimaneggiando il testo. Gli interventi indebiti della Fuà Fusinato e di Mantovani vennero rilevati da Ferdinando Palazzi nell’appendice del romanzo di Nievo uscito per i Treves nel 1931: l’editore, pur ripristinando il titolo originario “Confessioni di un Italiano”, non mancò a sua volta di introdurre modifiche non secondarie, come il mutamento in “-o” della prima singolare dell’imperfetto, laddove il manoscritto recava regolarmente “-a”. Solo nel 1952, con l’edizione Ricciardi curata da Sergio Romagnoli, fu possibile leggere il romanzo nella sua veste linguistica originale.Bibl.: Romagnoli (cur.), Nievo: Op (ere (Ricciardi 1952); Gorra (cur.), Nievo: Confessioni (Meridiani 1981); Nozzoli, Immagini di Nievo nel NovecentoModena 1995)