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Libri antichi e moderni

Berchoux Joseph

La Gastronomia ovvero l'arte di ben pranzare. Poema trasportato in versi italiani col testo a fronte da Eridanio Genomano

dai Torchi d'Omobono Manini, 1825

300,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1825
Luogo di stampa
Milano
Autore
Berchoux Joseph
Editori
dai Torchi d'Omobono Manini
Soggetto
Gastronomia, Poesia didascalica, Prime traduzioni italiane
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In-16° (158x98mm), pp. VI, 7-110, (1), cartonatura marmorizzata coeva. Testo originale francese a fronte. Bell'esemplare. Prima edizione italiana, molto rara, di questo elegante poema di argomento gastronomico, nella traduzione di Vincenzo Lancetti, adombrato sotto lo pseudonimo arcade Eridanio Cenomane. Con forbita versificazione il Berchoux traccia la storia dell'arte culinaria e discorre delle principali portate della cucina del suo tempo. Il canto IV è dedicato alla frutta. Più che una traduzione nel senso proprio del termine, quella del Lancetti è una felice reinvenzione adattata ad uso dei lettori lombardi, in quanto tutti i nomi dei prodotti culinari francesi sono da lui resi con gli equivalenti lombardi. Segue, alle pp. 107-110, il componimento poetico di Vincenzo Lancetti 'Descrizione di un pranzo alla milanese tratto dal canto XIII del Poema intitolato l'Areostiade, o sia il Mongolfiero stanze 69 e seguenti'; si immagina che una brigata di amici si raduni per giocare ai tarocchi 'a patto che le perdite si tenessero unite, e di là a sei mesi si adoperassero in un pranzo'; nei versi vengono enumerate le varie portate che compongono un pranzo tipico della cucina milanese. Il Berchoux (Lay-les-Saint-Symphorien, 1762-Marcigny, 1838), giudice di pace, soldato in un battaglione della Loira, addetto alla tesoreria dell'esercito, abbandonato il servizio militare si consacrò interamente alla letteratura. Fecondo poeta, è noto oggi soprattutto per il presente poema, ma si ricordano di lui anche l'epistola in versi 'Qui nous delivrera des Grecs et des Romains ?' e vari altri poemi a carattere eroicomico. Legittimista in politica, ebbe uffici di censore sotto il regno di Carlo X. Oberlé, 386. Vicaire, Bibliogr. Gastronomique, 84. Vicaire, Manuel de l'amateur, I, 422. Bitting, 120. Cagle, 71. Horn/Arndt, 373. Schraemli, 52. Simon, p.22. Brunet, VI, 1449. Cohen, 131. Crahan, 479. Cfr. F. Z. Collombet, Notice biographique et littéraire sur J. de B., Lione, 1841. Una sola copia in SBN / ICCU, presso la Biblioteca statale di Cremona)-
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