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Libri antichi e moderni

Longhi Giuseppe

La Calcografia propriamente detta ossia l’Arte d’Incidere in Rame, coll’Acqua-forte, col Bulino e colla Punta. Ragionamenti letti nelle adunanze dell’I. R. Istituto di Scienze Lettere ed Arti del Regno Lombardo-Veneto,

Stamperia Reale,, 1830

270,00 €

Zanfrognini Antonio Studio Bibliografico

(Modena, Italia)
Chiusi per ferie fino al 06 Gennaio 2025.

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1830
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Longhi Giuseppe
Editori
Stamperia Reale,
Soggetto
PUNTASECCA ACQUAFORTE MONZA TECNICHE INCISORIE PRIME EDIZIONI
Lingue
Italiano

Descrizione

In 4° piccolo (23,5×16 cm); (2), XXXII, 436, (2) pp. e 3 c. di tav. (compreso il frontespizio inciso da Prada. Legatura coeva in pieno cartoncino con titolo e autore impressi in nero al dorso. Esemplare in buone condizioni di conservazione ed ancora in barbe. Prima ed unica edizione di questa celebre opere dedicata alla calcografia e alle tecniche incisorie scritto dal celebre pittore ed incisore originario di Monza, Giuseppe Longhi (Monza, 13 ottobre 1766 – Milano, 2 gennaio 1831). L’autore fece in tempo a pubblicare solo il primo volume dato che colpito da un male incurabile, morì poco dopo l’uscita dello stesso. Una parte del secondo volume esiste in forma manoscritta presso la Biblioteca Ambrosiana. Le tavole fuori testo, dopo il frontespizio, presentano, la prima, l’ultimo lavoro incisorio realizzato da Longhi prima della morte che quale l’autore voleva allegare all’opera e che nelle sue intenzioni dovrebbero mostrare le Tre età dell’uomo e che oggi è conosciuta anche come l’incisione delle trenta teste. La seconda è un ritratto calcogr. dell’A. disegnato e inciso da Pietro Anderloni. La parte finale dell’opera, con occhietto proprio, presenta una biografia di Giuseppe Longhi. Amico di Raffaello Morghen, fu un estimatore ed assiduo studioso del metodo incisorio di Rembrandt sviluppando una tecnica incisoria che vedeva l’utilizzo, sulla stessa lastra, dell’acquaforte, del bulino e della puntasecca. Divenne celebre per i suoi ritratti sia in disegno che in miniatura tanto da raggiungere la tranquillità economica grazie alle numerose ed importanti commissioni. Nel 1796 conobbe personalmente Napoleone del quale realizzò un ritratto a ricordo della battaglia di Arcole. Tale fu il successo di questo ritratto che nel 1798 ottenne la cattedra di Professore d’Incisione a Milano. Nel 1801 prese parte ai Comizi di Lione convocati da Bonaparte Primo Console. Nel 1802 si recò a Parigi insieme a Giuseppe Bossi e Francesco Rosaspina. Qui i tre entrarono in contatto con il mondo culturale ed artistico francese, stringendo relazioni amichevoli con David, Gérard, Gros e l’incisore Wille. Fu talmente apprezzato da Napoleone che lo volle per la cerimonia d’incoronazione di re d’Italia e gli commissionò d’incidere i primi sei pezzi dei Fasti che l’Appiani aveva nel frattempo dipinto nel Palazzo Reale. “La Calcografia” è la sua opera teorica più importante. Ideata dall’autore in due parti, era destinata alla didattica delle tecniche incisorie e comprendeva sezioni storiche, teoriche, tecniche oltre ad una generale valutazione del patrimonio di stampe presenti nell’Accademia. Esemplare ancora in barbe ed in legatura coeva. Rif. Bibl.: IT\ICCU\TO0E\007337.
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