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Libri antichi e moderni

Marcello Ciccuto

L'IMMAGINE DEL TESTO. EPISODI DI CULTURA FIGURATIVA NELLA LETTERATURA ITALIANA

BONACCI, 1990

26,99 € 29,99 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1990
ISBN
9788875732158
Luogo di stampa
ROMA
Autore
Marcello Ciccuto
Pagine
488
Volumi
1
Collana
Volume 50 di Ippogrifo
Editori
BONACCI
Formato
23 cm
Edizione
Prima
Soggetto
Critica Letteraria, Letteratura, Saggi Letterari, Cultura, Medioevo, Saggi critici, Italianistica, Medievistica, Estetica, Scrittura, Pittura, Espressionismo, Arte
Descrizione
FONDO DI MAGAZZINO. LIEVI SEGNI DEL TEMPO. RARO.
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Nuovo
Prima edizione

Descrizione

PREMESSA. Pur fedeli alla certezza di una totale irriducibilità del visivo al linguistico, molti dei saggi qui raccolti mirano tuttavia a seguire un percorso che si addentra ripetutamente nelle zone in cui le possibilità di reciproco condizionamento fra parola e immagine si trasformano in esempi concreti di come letteratura e arti pittoriche siano abilitate a trasgredire le loro frontiere naturali a profitto di un'attività critica capace di individuare nel testo i luoghi di più vistoso conflitto tra usi multipli e diversi del segno. Andrà precisato per questo, sin da adesso, che lungi dal riconoscere nella letteratura l'arte del tempo (articolata cioè forzosamente in successioni diacroniche di segni) e nell'insieme delle arti visive sistemi rappresentativi di oggetti ed esseri simultaneamente giustapposti nello spazio, la ricerca nella sua globalità si limita a prendere atto del fatto che molti scrittori hanno introdotto la pittura nel loro specifico campo di riflessione, magari paradossalmente convinti that beneath words, beneath ideas, the ultimate reference in the mind is the image, the impression of outward experience printed, painted or reflected in the surface of consciousness; laddove la storia dell'arte, in particolare a partire dal quindicennio in cui Erwin Panofsky è venuto elaborando il modello iconologico, si è provata a esorcizzare quella ipotizzata supremazia del logos sulla produzione delle immagini nel rivendicare al pittorico la validità di un medium comunicative sini nel rivendicare alla sintassi logico-discorsiva. Ciò che ha determinato, con l'ammissione di un sostanziale squilibrio a danno dei segni iconici consegnata ad esempio al brillante libello di Michel Butor anche baldanzose assunzioni di difesa per i medesimi da parte di chi come Jean-François Lyotard o Jacques Derrida, vuole estrarre dal figurale le forme più positive di critica all'ideologia tradizionalmente fondata su una sistematica logocentrica delle arti. Dalla trappola delle assimilazioni di tipo analogico fra i due campi ci si è per fortuna allontanati da tempo senza troppi danni, nonostante che la tentazione funzioni tutt'oggi da comodo alibi ogniqualvolta l'attraversamento dei domini plastico e letterario si fermi al semplici stico riflesso della reciproca involuzione dell'uno nell'altro, non di stante dalla pretesa semiologica di rendere i segni iconici omogenei ai linguistici, indisponibile appunto a farsi debito carico dei rapporti di omologia conflittuale esistenti fra immagine formale e segno. Ma nel nostro caso, più che ambire all'esame di circostanze da cui risultasse, palese e scontata, l'emancipazione del visivo dal letterale (ciò che almeno in parte si prova qui e quotidianamente attraverso gli esempi centrati su alcuni manoscritti illustrati d'epoca medievale e rinascimentale per i quali la copresenza effettiva di testo e immagine in unico supporto implica spesso una subordinazione del primo ai codici espressivi della seconda, soprattutto per quanto attiene ai livelli di produzione di senso è contato in prevalenza assumere situazioni culturali in cui l'assenza materiale dell'immagine, solo evocata dal testo, da esso insomma verbalmente predicata, ha reso questa stessa implicata alla pura dimensione del leggibile scrittibile; di fatto soggetta alla notazione verbale scritta e legata quindi ai dispositivi che regolano in un testo le normali occorrenze discorsive. È in tali circostanze di prepotenza del logos che l'indagine su determinati enunciati, appunto rigidamente referenziali o più latamente allusivi come nel caso delle descrizioni di opere d'arte o di altre procedure di designazione implicita, ha consentito in realtà di verificare, con l'eccellente tenuta dell'iconico a fronte dell'imperante dominanza linguistica, fino a che punto differenti logiche testuali siano attive e coabitino in un'opera letteraria. Individuare ed esaminare i dispositivi di inserzione intratestuale delle varie mediazioni discorsive dell'immagine (interpretanti le potremmo dire con Peirce), non poteva certo approdare al disvelamento di supremi esempi in cui l'Apparenza (iconica), come nel Tributo di Masaccio letto da Francastel, si impone al Significato (discorsivo). Totalmente risolti sul versante dei sistemi verbali, come ho detto, alcuni fra questi saggi ambirebbero caso mai a rilevare l'esigenza di far conto su una concezione dinamica del testo letterario, sulla articolazione eterogenea dei suoi segni, sulle logiche semiotiche differenziate operanti nei campi di significato che ne fondano l'intertestualità. Se l'unico loro utile nascerà dall'accoglimento dell'invito a interrogarsi sulle ragioni sempre più deboli di resistenza al confronto critico delle sorelle tutte nate in un parto, ai problemi posti dall'ininterrotta sequenza di scambi intersistemici verbo-visivi che accompagna la storia della letteratura italiana pure in casi di solo implicita rilevanza, avranno dunque soddisfatto ogni loro ambizione.

INDICE
Premessa
Una figura del disamore in Guido Cavalcanti
Folgore profano
La crociata immaginaria di Marco Polo
L'India del Milione: sistemazione enciclopedica di una scoperta
Materialismo di Leon Battista Alberti
Il novelliere en artiste: strategie della dissimiglianza fra Boccaccio e Bandello
Geroglifici leopardiani
Mito del Medioevo carducciano
Paesaggi nazareni del Piacere
Futurismi riflessi in Palazzeschi
Les Demoiselles de Gênes: Campana cubista
Schede per l'espressionismo di Federigo Tozzi
Dittico vianesco: Il figlio del pastore Pittore a Parigi
Luzi informale
Ricordo di Vittorio Grotti poeta
Indice dei nomi

Informazioni bibliografiche
Titolo: L'immagine del testo: episodi di cultura figurativa nella letteratura italiana
Collana: Volume 50 di Ippogrifo
Autore: Marcello Ciccuto
Editore: Roma: Bonacci, 1990
ISBN: 8875732159, 9788875732158
Pagine: 488, 23 cm
Soggetti: Critica Letteraria, Letteratura italiana, Saggi Letterari, Cultura, Bibliografia, Powell, Dupront, Tasso, Badel, Peraldo, Dante Alighieri, Herder, Leopardi, Botticelli, Donatello, Sistemazione Enciclopedica, Geroglifici Leopardiani, Materialismo, Leon Battista Alberti, Quattrocento, Cavalcanti, Marco Polo, Vittorio Grotti, Medioevo, Boccaccio, Bandello, India, Milione, Tozzi, Piacere, D'Annunzio, Saggi critici, Libri rari Vintage fuori catalogo Italianistica Studi culturali Poesia Scrittura Filosofia Linguaggio Poetica Collezionismo Literary criticism, Italian literature, literary essays, culture, bibliography, Botticelli, donatello, encyclopedic accommodation, leopardian hieroglyphics, materialism, four hundred, Middle Ages, critical essays, rare books out of catalog Italian cultural studies poetry writing philosophy poetic language collecting brahmani Canti Orfici Carducci caso catalogo Ceccardo cielo città confronto contesto critica cubista cultura cura arte Diderot Dino Campana effetti estetica figura Filippo De Pisis Firenze funzione Gabriele D'Annunzio Giorgio De Chirico Giotto History ideale Image immagini Journal Juan Gris lettura Literature London Lorenzo Viani luce Luzi Marco Polo medievale Medioevo mente Milione mondo Moyen Age narrativa naturale New York novella Odorico da Pordenone Oeuvres complètes oggetto paesaggio Painting Palazzeschi Parigi Paris passim peinture pensiero Piacere pittore poesia poeta prosa prospettiva Proust rapporto rappresentazione reale realtà Renaissance ricerca ricordi riferimento riflesso Robert Delaunay romanzo saggio scritto senso simbolismo sogno spazio specchio storia storico Studi Studies testo Tozzi tozziana valore vianesca visione