L'arte della caccia. L'uomo e l'animale ad armi pari

Stato di conservazione: BUONO, sovraccoperta con strappetti e mancanze, ordinario ingiallimento ai tagli, interno in ordine. I edizione. Traduzione di Anna Bacigalupo.

In un'epoca in cui la caccia è avvilita a non rischioso quanto indiscriminato sterminio di animali, Daniel P. Mannix propone un ritorno alla «nobile arte» dei tempi andati quando caccia voleva dire pericolo, difficoltà, abilità, lunga pazienza, contatto duro e vivo con la natura. L'arte della caccia è un libro sulle tecniche insolite della caccia: dalla falconeria, lo sport medievale per eccellenza, alla caccia con i ghepardi in India, alla pesca degli squali e degli agujones nel Messico. Si tratta di sistemi a volte primitivi, come la caccia dei nandù con la bola o delle lepri con il boomerang; a volte caduti in disuso, come la pesca e la caccia con le lontre ammaestrate o lo sterminio dei topi da parte dei furetti; a volte sconosciuti e quasi incredibili, come la caccia ai passeri con i rospi. Tutti hanno in comune una caratteristica: l'assenza delle armi da fuoco e in genere di tutti i mezzi moderni di distruzione e in tutti l'interesse principale è per l'animale non considerato semplicemente un bersaglio ma un avversario intelligente, che nel peggiore dei casi ha almeno una possibilità di successo.
(dal risvolto di copertina)

Volume corredato da 58 illustrazioni fuori testo: foto che mostrano tecniche, armi, prede e opere d'arte che hanno per soggetto i sistemi di caccia descritti